Rassegna settimanale 26 giugno – 2 luglio: Giappone e Corea del Sud
26 giugno, Giappone – Il governo giapponese si rammarica per le dichiarazioni di Moon sulla crisi nucleare di Fukushima
Secondo alcune fonti, il governo giapponese ha espresso il proprio rammarico per le recenti dichiarazioni del Presidente sud coreano Moon Jae-in sulla crisi del marzo 2011 all’impianto No.1 di Fukushima.
“L’incidente del 2011 all’impianto nucleare di Fukushima ha causato, secondo i dati aggiornati a marzo 2016, la morte di 1.368 persone”, ha dichiarato Moon durante un discorso del 19 giugno in cui ha annunciato un piano per la revisione della policy sul nucleare della Corea del Sud che si basi globalmente sulle lezioni tratte dall’incidente di Fukushima.
Secondo fonti informate dei fatti, il governo giapponese ha fatto sapere a un consulente dell’Ambasciata sud coreana a Tokyo che “la dichiarazione è rammaricante poiché non si basa sulla corretta interpretazione dell’incidente”.
Secondo il Ministero degli Esteri, il rammarico è stato espresso giovedì.
Dopo le dichiarazioni di Moon, alcune persone hanno fatto notare che potrebbe causare delle incomprensioni poiché non ha basi chiare.
Un funzionario ministeriale ha dichiarato che il Giappone farà ulteriori sforzi per garantire l’accessibilità a informazioni corrette sull’incidente in modo da disperdere le voci pericolose.
L’impianto gestito dalla Tokyo Electric Power Company Holdings Inc. fu gravemente danneggiato dal terremoto e dallo tsunami del marzo 2011, causando la fusione del nocciolo di tre reattori. Nessuno fu ucciso direttamente a causa dell’incidente.
Inoltre, durante il discorso fatto alla cerimonia di chiusura del più vecchio reattore nucleare sud coreano, Moon ha detto: “cosa ancora peggiore, non è nemmeno possibile affermare con certezza quante siano state le morti o i cancri causati dalla contaminazione radioattiva.”
In alcuni documenti rilasciati venerdì per spiegare le dichiarazioni di Moon, il Ministero degli Scambi, lndustria ed Energia ha affermato che alcune fonti d’informazione giapponese a marzo 2016 riportarono che 1.368 persone morirono durante le prolungate opere di evacuazione.
Una relazione provvisoria sullo stato di salute dei residenti di Fukushima, compilata a marzo 2016 dal governo della prefettura, affermava che i casi di cancro alla tiroide che sono stati identificati nella prefettura dal giorno dell’incidente non sono molto probabilmente stati causati dagli effetti delle radiazioni.
La relazione aggiunge, inoltre, che l’esposizione sofferta dai residenti di Fukushima non risulta tale da costituire un pericolo per la salute.
Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2017/06/26/national/japanese-government-conveys-regret-moons-fukushima-nuclear-crisis-remarks/#.WVOt8YjyjIU
27 giugno, Corea del Sud – Il Ministero degli Esteri creerà delle agenzie per la Cina e il Giappone
Martedì il Ministero degli Esteri ha fatto sapere che creerà due agenzie che si occuperanno esclusivamente delle questioni relative alla Cina e al Giappone.
Secondo i funzionari del Ministero la scelta riflette la crescente importanza delle relazioni diplomatiche con la Cina e il Giappone.
Il Ministero ha presentato il piano al gruppo consultivo presidenziale per la pianificazione nazionale, la commissione de facto per la transizione alla presidenza di Moon Jae-in.
Il Ministero ha un’agenzia che si occupa delle relazioni con gli Stati Uniti da decenni, tuttavia la Cina e il Giappone finora sono stati gestiti dall’Agenzia per gli Affari dell’Asia Nord-orientale.
“Le nuove agenzie, se create, si occuperanno esclusivamente delle questioni relative a Beijing e Tokyo,” ha dichiarato un funzionario ministeriale.
Così concepita l’Agenzia della Cina potrebbe essere suddivisa in tre dipartimenti – ognuno dei quali si occuperebbe rispettivamente del governo centrale, dei governi provinciali e di Hong Kong.
L’Agenzia del Giappone, invece, potrebbe essere suddivisa in due dipartimenti.
“Questo piano non riguarda solo la creazione di due nuove agenzie. La riorganizzazione riflette il desiderio del governo di perseguire una più bilanciata diplomazia,” ha dichiarato una fonte.
Un membro del gruppo consultivo, che ha chiesto di non essere nominato, ha citato la crescente importanza della Cina nelle relazioni estere della Corea.
“Sarebbe problematico se la nostra competenza nei rapporti con la Cina rimanesse scarsa,” ha dichiarato.
Secondo le fonti, i due precedenti governi conservatori di Lee Myong-bak e Park Geun-hye avevano cercato di creare un’agenzia indipendente sulla Cina ma fallirono.
Riferiscono che vincoli di budget, limitate risorse umane e altri ostacoli potrebbero inoltre essere una sfida per la creazione delle due agenzie da parte dell’amministrazione Moon.
Il Presidente Moon ha chiesto che venga diversificata ed espansa la diplomazia coreana.
Ha posto enfasi sul miglioramento dei rapporti con i paesi membri dell’ASEAN e dell’Unione Europea per risolvere la questione della denuclearizzazione della Corea del Nord.
Il Presidente ha inoltre espresso la necessità di riformare il Ministero degli esteri, affermando che è controllato da un circolo d’élite che ha passato l’esame del servizio civile per scegliere carriere diplomatiche.
Il Ministro degli Esteri Kang Kyung-wha settimana scorsa ha giurato di creare una task force con l’obiettivo di ristrutturare il suo ministero.
Kang, ex alto ufficiale delle Nazioni Unite, è la prima Ministro degli Esteri di Seul a non aver fatto l’esame del servizio civile.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/06/120_231989.html
28 giugno, Giappone – Gli USA declassano la condizione del traffico di esseri umani in Cina al peggior livello, elogiano “i significativi sforzi” del Giappone
Martedì gli Stati Uniti hanno incluso la Cina tra i paesi con il peggior livello di traffico di esseri umani mentre il Giappone rimane nel Tier 2, la seconda classificazione più alta delle quattro previste dalla lista.
Nel Rapporto sul Traffico di Esseri Umani del 2017, il Dipartimento di Stato ha declassato la Cina da Tier 2 a Tier 3, mettendola al pari di nazioni come la Russia, la Corea del Nord la Siria e l’Iran.
Ci si aspetta che il declassamento della Cina infastidirà la leadership di Beijing, visto che finora l’amministrazione del Presidente Donald Trump si era trattenuta dall’intraprendere azioni che avrebbero potuto provocare quello che considera un partner chiave nel contenimento dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord.
Inoltre, il rapporto afferma che il Giappone “sta facendo sforzi significativi” per raggiungere gli standard minimi per l’eliminazione del traffico di esseri umani.
Uno di questi sforzi ha visto l’emanazione, lo scorso novembre, da parte della Dieta di una legge che rafforza il controllo del Programma di Formazione dei Tirocinanti Tecnici, un programma governativo ideato per promuovere abilità tecniche di base nei lavoratori stranieri.
Il rapporto, tuttavia, esprime preoccupazione per l’abuso di tale programma, affermando che alcuni dei lavoratori compresi nel programma “continuano a sperimentare condizioni di lavoro forzato. Molti stagisti tecnici sono cittadini cinesi, cambogiani e vietnamiti.”
Il rapporto puntualizza anche che l’aver trattato alcuni bambini vittime del traffico del sesso come “delinquenti piuttosto che vittime” li ha lasciati privi dei servizi necessari e ha permesso che non venissero investigati e puniti per i propri crimini i loro trafficanti.
Secondo il rapporto, il fenomeno del enjo kosai, o del cosiddetto appuntamento sovvenzionato, e alcune varianti del “business JK”, che offre servizi dalle joshi kosei, o studentesse liceali, continua a facilitare il traffico sessuale di bambini giapponesi.
Sulla Cina, il Dipartimento di Stato ha concluso che lo Stato “non raggiunge gli standard minimi per l’eliminazione del traffico di esseri umani e non sta compiendo gli sforzi necessari per farlo.”
Cita organizzazioni sui diritti umani e inchieste mediatiche secondo cui a Xinjiang, provincia nord orientale cinese che ospita una grande popolazione musulmana Uiguri, “uomini e donne Uiguri vengono costrette al lavoro forzato nella provincia e fuori, nonostante il governo locale all’inizio del 2017 abbia dichiarato che la pratica è stata completamente abolita.”
Le autorità cinesi continuano a rimpatriare forzatamente i nord coreani, che in patria subiscono gravi punizioni che includono i lavori forzati e l’esecuzione, senza prima controllare se siano state vittime di traffico, continua il rapporto.
Citando i media e un report delle Nazioni Unite del 2015, il rapporto del Dipartimento di Stato afferma che i nord coreani in Cina vengono costretti al lavoro forzato dal governo nord coreano, probabilmente con il beneplacito dei cittadini cinesi.
Il rapporto americano afferma che “donne e bambini dei paesi asiatici confinanti, dell’Africa e delle Americhe sono soggetti ai lavori forzati e al traffico sessuale in Cina.”
Altri stati membri del G7 (le sette nazioni industrializzate) – Inghilterra, Canada, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti – sono tra i paesi del Tier 1.
Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2017/06/28/national/u-s-downgrades-chinas-human-trafficking-situation-worst-level-praises-significant-efforts-japan/#.WVPPzIjyjIU
29 giugno, Corea del Sud – La Cina rifiuta di partecipare al vertice trilaterale con il Giappone e la Corea del Sud
Secondo molteplici fonti mediatiche giapponesi, la Cina si rifiuta di partecipare a un vertice trilaterale tra i leader di Corea del Sud, Cina e Giappone.
Dopo l’incontro di novembre 2015 a Seul, il rifiuto di Beijing potrebbe interrompere indefinitamente i negoziati.
Inizialmente i tre paesi avevano deciso di organizzare a rotazione degli incontri annuali.
Lo Yomiuri Shimbun cita le preparazioni del 19° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese come causa per l’esitazione di Beijing nel partecipare al vertice trilaterale. Il Congresso si terrà in autunno e probabilmente comporterà un ricambio di potere.
Il giornale afferma anche che la Cina potrebbe essere riluttante a causa del deterioramento dei rapporti tra Seul e Beijing per via del dispiegamento del THAAD in Corea.
Fonti diplomatiche affermano che il Giappone cercherà di organizzare un nuovo vertice al termine del congresso del partito comunista cinese.
Il primo vertice fu organizzato nel 2008, e si tenne ogni anno fino al 2012; nei due anni successivi venne sospeso a causa delle frizioni diplomatiche tra il Giappone e la Cina e la Corea del Sud per via delle dispute territoriali e storiche.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/06/120_232175.html
30 giugno, Corea del Sud – Moon e Trump si incontrano per la prima volta. Trump accenna a rinegoziare l’accordo sul libero scambio.
Secondo la Casa Blu, il Presidente Moon Jae-in e il Presidente americano Donald Trump venerdì durante il loro primo incontro alla Casa Bianca hanno avuto una sincera conversazione sulla Corea del Nord, su un accordo sul libero scambio e altre questioni.
Dopo l’incontro, Trump ha scritto su Twitter che ha discusso con Moon un “nuovo accordo sugli scambi”, sottolineando la volontà degli Stati Uniti di rinegoziare l’accordo bilaterale sul libero scambio tra i due paesi.
Yoon Young-chan, funzionario stampa di Moon, si è rifiutato di approfondire la questione, affermando “i leader concordano nel risolvere la questione nucleare nord coreana, stabilire la pace sulla Penisola Coreana e assicurare prosperità economica ad entrambe le nazioni sulla base della loro forte alleanza.”
La Casa Blu ha detto che è la prima volta che Trump ha invitato un capo di stato straniero e la sua sposa a cena alla Casa Bianca sin dall’inaugurazione. La first lady Kim Jung-sook e la first lady americana Melania Trump erano entrambe presenti.
Quando i due leader si sono incontrati prima di cena, si sono stretti la mano, anche se Trump non sembra aver utilizzato la sua solita forte stretta. Al contrario, si sono dati dei colpi leggeri sulla spalla e sul braccio in un gesto amichevole.
“Gli Stati Uniti danno priorità alla questione nord coreana in diplomazia, quindi io, in quanto cittadino coreano, spero (di affrontare la questione),” ha dichiarato Moon. “Se il Presidente Trump aiuterà a risolvere la questione, sarà un grande traguardo che nessuno dei precedenti presidenti americani ha saputo raggiungere e Trump stesso sarà un grande presidente.”
Ha anche ringraziato Trump per averlo chiamato subito dopo la sua elezione di maggio per congratularsi e invitarlo a Washington.
“Tra i paesi che sono stati liberati dalla fine della Seconda guerra mondiale, la Corea è l’unico ad aver raggiunto sia la crescita economica che la democratizzazione. Sono gli Stati Uniti ad aver portato la democrazia e il capitalismo in Corea. Il successo della Corea sarà un premio per gli Stati Uniti,” ha dichiarato.
In risposta, Trump ha detto: “So che state discutendo con noi delle complessità della Corea del Nord e degli scambi e di altre questioni, e ne parleremo durante il corso dell’incontro, che potrebbe andare avanti a lungo. Vi rispettiamo molto e rispettiamo molto anche il popolo della Corea del Sud.”
Il piatto principale della cena è stato il “bibimbap” (riso misto a verdure), un piatto tipico coreano che simbolizza l’armonia. Il bibimbap è spesso servito dai presidenti coreani ai leader stranieri in visita in Corea.
Dopo cena, Trump ha suggerito a Moon e Kim di visitare la Treaty Room e la Camera di Lincoln, che fanno parte dell’area privata della prima famiglia presidenziale della Casa Bianca. Li ha accompagnati in entrambe le stanze e ha suggerito a Moon di sedersi alla scrivania di Lincoln e farsi una foto.
Oltre alla coppia presidenziale hanno partecipato alla cena il Ministro degli Esteri coreano Kang Kyung-wha, il Capo dell’Ufficio per la Sicurezza Nazionale Chung Eui-yong, il capo dello staff presidenziale per le politiche Chang Ha-sung, il capo addetto stampa Yoon Young-chan, il consulente speciale per gli affari economici Kim Hyun-chul e l’Ambasciatore coreano a Washinton Ahn Ho-young.
Gli ospiti americani includevano la coppia presidenziale, il genero di Trump nonché senior advisor Jared Kushner, il Segretario di Stato Rex Tillerson, il Segretario della Difesa James Mattis, il Consulente per la Sicurezza Nazionale H.R. McMaster, il Segretario del Commercio Wilbur Louis Ross, il capo dello staff presidenziale Reince Preibus, il Direttore del Consiglio Economico Nazionale Gary Cohn e il Vice Consigliere Strategico per la Sicurezza Nazionale Dina Powell.
È stata anche la prima volta in sei anni che i capi dei due Stati si sono incontrati a cena alla Casa Bianca. L’ultimo incontro era avvenuto il 14 ottobre 2011 tra l’ex Presidente Lee Myung-bak e l’ex Presidente americano Barack Obama.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/06/120_232193.html
1 luglio, Corea del Sud – Nel comunicato congiunto Trump supporta la strategia di Moon di riaprire il dialogo con la Corea del Nord
Venerdì il Presidente sud coreano Moon Jae-in e il Presidente americano Donald Trump hanno annunciato che Seul e Washington potrebbero riaprire il dialogo con la Corea del Nord per risolvere la questione del programma nucleare se venissero rispettate le giuste circostanze.
Durante il loro primo vertice alla Casa Bianca a Washington D.C., il Presidente Trump ha supportato la posizione di rilievo della Corea del Sud nel creare il giusto ambiente per una riunificazione pacifica della Penisola coreana e il desiderio di Moon di riprendere il dialogo intra-coreano su alcune questioni che includono anche quelle umanitarie.
In un comunicato congiunto rilasciato più di sette ore dopo il vertice, i due leader concordano nell’utilizzo delle sanzioni come strumento diplomatico e nell’apertura al dialogo con Pyongyang se verranno rispettate le giuste condizioni.
“Nel riaffermare la priorità, condivisa da entrambe le parti, di risolvere la questione nucleare, i due leader hanno sottolineato che gli Stati Uniti e la Corea del Sud non perseguono una politica ostile alla Corea del Nord e, insieme al resto della comunità internazionale, sono pronti a offrire un futuro più luminoso per la Corea del Nord se decidesse di scegliere il giusto cammino,” afferma il comunicato.
“Le due parti hanno deciso di coordinarsi su una comune policy nord coreana, che preveda anche la creazione delle condizioni necessarie per la ripresa del dialogo sulla denuclearizzazione attraverso un meccanismo di consultazione di alto livello.”
Washington ha anche mostrato il proprio appoggio all’importante ruolo svolto dalla Corea del Sud nel creare le giuste condizioni per l’unificazione e la ripresa del dialogo intra-coreano.
Condannando le continue provocazioni missilistiche e nucleari del Nord, i due leader “hanno confermato il proprio impegno a mettere in atto tutte le sanzioni esistenti e ad imporre nuove misure pensate per applicare la maggior pressione possibile sulla Corea del Nord in modo da convincere Pyongyang a porre fine alle azioni provocatorie e ritornare ad un dialogo sincero e costruttivo,” si legge nel comunicato comune.
In un discorso al termine del vertice, Moon ha riaffermato che una forte sicurezza rende possibile la pace. “Abbiamo concordato di risolvere la questione fondamentalmente attraverso un approccio per fasi e onnicomprensivo che utilizzi sia le sanzioni che il dialogo. Spero che Pyongyang non sottovaluterà la forte volontà dei due alleati di risolvere la questione. Chiedo anche alla Corea del Nord di ritornare al dialogo sulla denuclearizzazione,” ha detto Moon.
Trump ha affermato, “gli Stati Uniti fanno appello a tutte le forze della regione e a tutte le nazioni responsabili affinché si uniscano a noi nell’implementare le sanzioni e richiedere che il regime nord coreano scelga una strada migliore presto per un disegnare un futuro migliore per la sua popolazione sofferente.”
Promettendo di rafforzare l’alleanza tra la Corea del sud e gli Stati Uniti, Trump ha riconfermato l’impegno statunitense a fornire un deterrente alla Corea del Sud attraverso l’utilizzo di tutte le capacità militari, sia convenzionali che nucleari. Per garantire un miglior coordinamento sulle questioni dell’alleanza, i due leader hanno deciso di tenere regolarmente incontri tra i ministri degli esteri e le agenzie di difesa e di stabilire una strategia di alto livello sulla deterrenza e un gruppo di consultazione.
Hanno anche deciso di lavorare sul trasferimento a Seul, basato su alcune condizioni, del controllo militare in caso di guerra.
Sulla questione degli scambi, Moon e Trump hanno concordato di espandere e bilanciare gli scambi e creare benefici reciproci e un trattamento equo delle due nazioni. “A riguardo, le due parti si sono impegnate ulteriormente a migliorare un ambiente di gioco davvero equo, che includa lavorare insieme per ridurre il surplus mondiale di materiali come l’acciaio, così come ridurre le barriere non tariffarie,” secondo quanto si legge nel comunicato.
All’inizio del vertice, Trump è andato oltre affermando che le due nazioni stanno rinegoziando un accordo sugli scambi, poiché l’attuale accordo tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud sul libero scambio (KORUS FTA) ha causato un disequilibrio degli scambi e un enorme deficit per il suo paese.
Nel comunicato congiunto, i due leader hanno anche deciso di collaborare su altre questioni globali, concordando di aiutare il mondo a prevenire e rispondere a malattie infettive e di combattere contro le attività terroristiche.
Moon ha invitato Trump in Corea del Sud prima della fine dell’anno, invito che Trump ha accettato.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/07/120_232242.html
2 luglio, Giappone – Il gruppo Koike spodesta il PLD di Abe nelle storiche elezioni dell’assemblea di Tokyo
L’ultimo arrivato, il partito Tomin First della governatrice Yuriko Koike domenica sembra destinato a una storica vittoria nelle Elezioni dell’Assemblea Metropolitana di Tokyo e apparentemente detronizzerà il partito di governo PLD, dando un duro colpo alle prospettive future come primo ministro di Shinzo Abe.
Le proiezioni dei media basate sugli exit poll mostrano come il Tomin First no Kai (Tokyoites First) di Koike possa sostituire il PLD come primo partito dell’assemblea di 127 seggi della metropoli che comprende circa 11 milioni di cittadini votanti.
La storia mostra come spesso i risultati delle elezioni cittadine possano influire su quelle nazionali. La storica sconfitta dal PLD dell’agosto 2009, per esempio, fu preceduta dalla sconfitta a Tokyo nelle elezioni dell’assemblea solo un mese e mezzo prima.
Tutti gli occhi sono ora puntati su Koike. L’ex rappresentante del PLD e membro del Gabinetto potrebbe condurre il Tomin First nella politica nazionale e rappresentare una grave minaccia al PLD di Abe, che è rimasto senza sfidanti sin da quando vinse nel 2012.
L’affluenza al voto, alle 18, segnava il 32,6%, due punti in più rispetto alle elezioni precedenti.
Le elezioni quadriennali di domenica sono effettivamente state lo scontro finale tra il partito di Koike e il PLD di Abe, che domina l’assemblea con 57 seggi su 127, seguito dal Komeito con 22 seggi e il Partito Comunista Giapponese con 17.
Il Tomin First, che prima delle elezioni aveva solamente sei seggi, ha schierato 50 candidati provenienti da diversi ambienti, inclusi avvocati, dottori, giornalisti, imprenditori e madri lavoratrici.
Per tutta la campagna, Koike ha accusato il PLD di essere il bastione delle politiche, affermando che la corruzione, interessi acquisiti e poca trasparenza avevano da tempo paralizzato l’assemblea metropolitana.
Il Koike ha vinto il sostegno del Komeito, il partito alleato del PLD nella coalizione di governo, dopo che l’anno scorso aveva tagliato i legami con il PLD a livello municipale poiché il PLD si era rifiutato di tagliare gli stipendi dei membri dell’assemblea. Il PLD e il Komeito rimangono tuttavia alleati a livello nazionale.
“Non possiamo rivoluzionare Tokyo se prima non ringiovaniamo quest’assemblea metropolitana molto, molto vecchia,” ha dichiarato Koiko in un video messaggio di domenica.
In particolare, il Tomin First ha promesso di ridurre le spese inutili, eliminare i privilegi speciali garantiti ai membri dell’assemblea e rendere più trasparente il processo di creazione delle politiche del governo metropolitano. Ha anche supportato il passaggio di un’ordinanza che vieti il fumo nei locali pubblici; argomento controverso visto che Tokyo, paradiso dei fumatori, si prepara a ospitare le Olimpiadi e Paraolimpiadi del 2020.
Durante un discorso di venerdì a Koganei, a ovest di Tokyo, Abe ha sottolineato le credenziali e l’affidabilità del PLD, accusando il Koike di destabilizzare la politica della città attraverso l’adozione di cambiamenti drastici.
“La domanda non dovrebbe essere se l’assemblea è nuova o vecchia, ma se sia competente o incompetente,” ha dichiarato Abe, affermando che il PLD ha le capacità per migliorare l’economia, ridurre il lavoro straordinario e risolvere la mancanza di asili nido nella capitale.
Abe ha associato il Tomin First al defunto Nihon Shinto (Japan New Party) che divenne molto famoso grazie alla promessa di rivoluzionare la classe dirigente durante le elezioni del 1993, per poi sciogliersi qualche anno dopo e “dare inizio all’instabilità politica.” Koike fu vice presidente del partito.
Resta da vedere per quanto ancora il Tomin Fiest potrà sostenere questo slancio, che dipende largamente sulla popolarità della Koike. Nonostante la Koike abbia facilmente vinto le elezioni governative dell’anno scorso, recenti sondaggi mostrano che il suo indice di gradimento sta calando, passando dal 74% di aprile al 59% della scorsa settimana, secondo quanto riferito dall’Asahi Shimbum.
Koike è finita al centro del mirino per quello che i critici definiscono la sua “incerta” gestione del destino del mercato alimentare all’ingrosso di Tsukiji, che lo scorso mese lei stessa aveva annunciato sarebbe stato spostato nell’area di Toyosu nonostante dei test condotti sul terreno abbiamo provato la presenza di sostanze tossiche.
Durante la campagna elettorale dell’anno scorso Koike disse che i piani per la rilocazione erano stati fermati. Dopo la sua elezione a governatrice, Koike annunciò la completa sospensione del progetto.
Le elezioni di domenica, come si è visto, non si sono solo focalizzate sulle questioni di Tokyo, ma si sono evolute fino a diventare un referendum sulle politiche di Abe, che ultimamente sono state macchiate da una serie di scandali.
“Crediamo che lo status quo dell’amministrazione Abe debba essere controllato il più possibile durante queste elezioni dell’assemblea metropolitana – incluso il suo rifiuto di spiegare, investigare e riaprire la Dieta,” Rheno, presidente del partito di opposizione il Partito Democratico, ha dichiarato ai giornalisti lo scorso mese.
Voleva colpire Abe per la sua mancanza di responsabilità nel cosiddetto scandalo Kake Gakuen, nel quale il governo di Abe sembrerebbe aver concesso un trattamento favorevole ad una scuola diretta da un amico di Abe, Kotaro Kake, in modo da facilitare l’apertura di un nuovo dipartimento di veterinaria nella Prefettura di Ehime.
Rivelazioni a cascata su presunti favoritismi, e l’intenzione della coalizione di governo di far adottare una legge sulla cospirazione, hanno causato enormi danni all’indice di gradimento del Gabinetto di Abe, così come dimostrano i sondaggi dello scorso mese.
Le proteste dell’opinione pubblica sono aumentate la scorsa settimana quando il Ministro della Difesa Tomomi Inada si è intromessa nella campagna elettorale e ha affermato che le Forze di Auto Difesa sostenevano un candidato sponsorizzato dal PLD alle elezioni di Tokyo, un commento che ha messo in ombra gli sforzi pacifisti che, dal dopoguerra, cercano di tenere le questioni militari del Giappone fuori dalla politica.
Alcune registrazioni audio che presumibilmente registrano la voce dell’onorevole PLD Mayuko Toyota mentre inveisce in modo isterico – e a volte colpisce – contro il suo segretario sono ben presto diventate virali, e il suo libero utilizzo di imprecazioni non ha fatto altro che aumentare il sentimento anti-PLD.
L’ondata di pubblico malcontento sembra aver apparentemente messo Abe sulla difensiva, vista la sua decisione di tenere la maggior parte dei discorsi della campagna al chiuso, come ad esempio nella palestra di una scuola elementare, per minimizzare la sua esposizione ai fischi degli spettatori.
Tuttavia sabato, Abe è finalmente sceso per le strade di Tokyo, rivolgendosi alla folla di fronte alla Stazione JR di Akihabara per sostenere un candidato supportato dal PLD che lotta per un seggio nel Quartiere di Chiyoda.
Quando si è fatto avanti, una folla di manifestanti anti-Abe si è avvicinata facendo al Primo Ministro – che è anche presidente del PLD – il dito medio e urlando “Vai a casa” e “Fatti da parte” mentre parlava.
Abe, che nei suoi passati discorsi si era scusato con i sostenitori del PLD per non essere riuscito a contenere la sua rabbia durante una sessione della Dieta, ha risposto ai manifestanti dicendo che il PLD “non scenderebbe mai così in basso da disturbare il discorso di qualcuno con insulti.”
“Non possiamo lasciare che questa gente faccia quello che vuole!”, ha dichiarato indicando i manifestanti.
Un’altra questione è il destino del Partito Democratico, il maggior partito d’opposizione, che i sondaggi sembrano destinare a una scottante sconfitta nelle elezioni di Tokyo e potrebbe quindi addirittura trovarsi sull’orlo del disfacimento.
Il partito al momento ha sette seggi nell’assemblea, e qualsiasi perdita indebolirebbe ulteriormente la sua posizione nelle politiche nazionali, causando la possibile richiesta delle dimissioni di Rheno e la possibilità per alcuni dei rappresentanti del partito di lasciarlo e formare una nuova forza politica.
Prima delle elezioni di domenica, Rheno aveva detto di essere consapevole della sfida che avrebbe dovuto affrontare il PD.
“Da quando abbiamo preso parte alla campagna, siamo stati fischiati, o abbiamo visto i nostri volantini strappati dai passanti proprio davanti ai nostri occhi,” ha detto. “Tuttavia faremo del nostro meglio per far eleggere tutti i nostri candidati.”
Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2017/07/02/national/politics-diplomacy/koike-camp-dethrones-abes-ldp-historic-tokyo-assembly-election/
Feautured Image Source: http://img.koreatimes.co.kr/upload/newsV2/images/meeting(0).jpg (dall’art. del 30/6)