Rassegna settimanale 24-30 aprile: Africa subsahariana

Rassegna settimanale 24-30 aprile: Africa subsahariana

24 aprile 2017, SUDAN – Il Sudan accusa il Presidente del Sudan del Sud di essersi incontrato con i ribelli

Lunedì, il Sudan ha richiesto formalmente al Sudan del Sud di cessare di fornire supporto ai gruppi ribelli in guerra contro Khartoum, accusando il Presidente di aver incontrato i ribelli.

Il Sudan del Sud si divise dal Sudan nel 2011, dopo decenni di guerra civile causata da divisioni etniche e lotte per le riserve di petrolio;  da allora, il Sudan accusa spesso lo Stato vicino di dare supporto ai gruppi di ribelli delle regioni del Darfour, del Nilo Blu e del Kordofan del Sud. La dichiarazione di lunedì dell’intelligence sudanese si distingue dalle accuse precedenti per il suo incolpare direttamente il Presidente del Sudan del Sud, in una mossa che, potenzialmente, potrebbe suggerire una escalation della tensione tra i due Paesi.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-sudan-southsudan-rebels-idUSKBN17Q28T

25 aprile 2017, GUINEA BISSAU – ECOWAS minaccia ricorso a sanzioni per impasse politico in Guinea Bissau

L’ECOWAS (Economic Community of West African States) si è dichiarato pronto a ricorrere a sanzioni contro coloro che vengono ritenuti responsabili di bloccare l’implementazione di un accordo per la risoluzione della crisi politica in Guinea Bissau. Il Parlamento della ex colonia portoghese non si riunisce da più di un anno, a causa di una disputa tra fazioni rivali, tra le quali i sostenitori del Presidente Jose Mario Vaz e quelli dell’ex Primo Ministro Domingo Simoes Pereira.

Le due fazioni avevano raggiunto un accordo lo scorso anno, in seguito a dei colloqui tenutisi a Conakry, capitale della Guinea. Ma gli aspetti chiave di tale accordo non sono stati rispettati. L’ECOWAS ha pertanto dato al Paese 30 giorni di tempo per implementare gli accordi di Conakry; in seguito, ricorrerà a sanzioni contro la Guinea Bissau. L’impasse ha, infatti, portato a marce di protesta sempre più frequenti e al timore che l’instabilità nel Paese possa essere sfruttata dai trafficanti di droga, che già da molto tempo utilizzano questa nazione turbolenta come punto di transito per i traffichi tra Sudamerica ed Europa.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-bissau-politics-idUSKBN17R2HZ

 

25 aprile 2017, SUDAN DEL SUD – USA accusano il Sudan del Sud: la carestia è “man-made”, serve una tregua

Gli Stati Uniti accusano il Presidente del Sudan del Sud di aver causato la carestia che affligge il Paese, e lo sollecita a mettere fine alla guerra civile che continua in Sudan del Sud dal 2013, anche con un atto unilaterale come il ritiro delle sue truppe.

L’ONU mette in guardia contro il pericolo di un genocidio nel Paese, dove milioni di persone hanno già dovuto abbandonare le loro case, dove l’economia è allo stremo nonostante le ricche risorse di petrolio e dove i campi sono devastati a causa della siccità.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-southsudan-unrest-un-usa-idUSKBN17R2G0

 

26 aprile 2017, BURKINA FASO – Insegnanti tornano nelle scuole nonostante la minaccia dei jihadisti

Decine di insegnanti, in Burkina Faso, che erano fuggiti dalle scuole dopo essere stati minacciati di morte dai militanti islamici, sono tornati al lavoro e riceveranno sostegno psicologico. Gli insegnanti, nelle aree settentrionali, vicino al confine col Mali, hanno iniziato a ricevere minacce a gennaio: era stato loro intimato di abbandonare il loro curriculum “ateo” a favore di insegnamenti più consoni ai dettami del Corano, e di abbandonare l’insegnamento in lingua francese a favore di quella in arabo. Due mesi più tardi, il preside Salifou Badini è stato assassinato da uomini armati.

Il Burkina Faso, uno dei Paesi più poveri del mondo, ha una lunga tradizione di tolleranza e ha storicamente goduto di relazioni armoniose tra la maggioranza musulmana e le minoranze cattoliche e animiste. Le autorità del Paese accusano la situazione politica del Mali per le minacce a tale convivenza pacifica.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-burkina-security-education-idUSKBN17S194

 

27 aprile 2017, LAGO CIAD – Insegnanti nelle zone colpite dai Boko Haram addestrati a mantenere le scuole sicure

Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, gli insegnanti della regione del Lago Ciad stanno seguendo un addestramento per imparare a identificare e gestire minacce alla sicurezza, per proteggere gli scolari da Boko Haram. Le scuole, infatti, sono particolarmente vulnerabili a bombardamenti e rapimenti. “Boko Haram”, nel linguaggio Hausa, significa “L’educazione occidentale è proibita”. Negli ultimi otto anni, il gruppo ha ucciso più di 600 insegnanti e obbligato alla chiusura di più di 1200 scuole in Nigeria, Niger, Camerun e Ciad.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-nigeria-boko-haram-education-idUSKBN17T2SJ

 

28 aprile 2017, KENYA – Il Kenya di prepara ad eleggere i primi Governatori donna

Il Kenya ha la minore rappresentanza femminile in Parlamento dell’Africa orientale – 19% – e le donne hanno combattuto molto per ottenere dei risultati nonostante il clima di violenze, intimidazioni e sessismo in cui devono operare.  Tuttavia, pare che alle elezioni di agosto, quando il popolo sarà chiamato a eleggere Presidente e rappresentanti parlamentari e di contea, almeno due donne potrebbero raggiungere l’importante carica di Governatore.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-kenya-politics-women-idUSKBN17U2GP

 

28 aprile 2017, NIGERIA – Kanu, leader dei separatisti del Biafra, rilasciato su cauzione

Nnamdi Kanu, leader del gruppo Indigenous People of Biafra (IPOB), che chiede la secessione dell’area nel sudest della Nigeria, è stato rilasciato su cauzione dopo una prigionia di quasi due anni dovuta alle accuse di cospirazione criminale e appartenenza a una società clandestina.

Il rilascio è avvenuto per motivi di salute, e Kanu è atteso in corte per un’udienza il prossimo luglio.

Lo scorso anno, Amnesty International ha accusato le forze di sicurezza nigeriane dell’uccisione di almeno 150 separatisti pacifici, durante una dimostrazione. La polizia e l’esercito respingono le accuse.

I sentimenti indipendentisti hanno continuato a interessare la regione anche dopo la guerra civile che, tra il 1967 e il 1970, portò alla morte di un milione di persone.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/us-nigeria-security-idUSKBN17U2ZB

 

(Featured Image Source: Wikimedia Commons)