Rassegna settimanale 20-26 marzo: Giappone e Corea del Sud
20 marzo, Corea del Sud – Seoul alienata dalle trattative sulla Corea del Nord
Secondo gli analisti, è improbabile che la Corea del Sud partecipi al tavolo delle trattative sulla Corea del Nord tra gli Stati Uniti e la Cina, poiché ha poca influenza sul Nord.
Gli analisti ritengono che la Corea del Sud possa fare poco se non aspettare che gli Stati Uniti e la Cina decidano come reagire alla politica nucleare del rischio calcolato nord coreana.
Seoul ha virtualmente utilizzato tutte le carte a sua disposizione nel 2016 quando ha chiuso il Complesso Industriale Gaeseong e ha chiuso tutti i canali di dialogo con il Nord in linea con le sanzioni volute dagli Stati Uniti contro il regime di Kim Jong-un e il suo programma missilistico e nucleare.
In questo clima, il Ministro degli esteri cinese Wang Yi ha sollevato l’idea di discutere la denuclearizzazione della Corea del Nord senza Seoul, offrendo al Segretario di Stato Rex Tillerson la possibilità di una trattativa trilaterale per questo sabato esclusivamente tra Washington, Pyongyang e Beijing.
Gli analisti sono convinti che è di vitale importanza per Seoul, convincere l’amministrazione Trump a considerare a pieno le opinioni della Corea del Sud durante la creazione delle politiche sul Nord prima del possibile summit di aprile tra Trump e il Presidente cinese Xi Jinping.
Tuttavia, il vuoto di potere in Corea del Sud non aiuterà di certo gli sforzi di Seoul nell’impegnarsi attivamente con Washington e nel far sentire la propria voce.
“È improbabile che la nostra posizione venga presa in considerazione, anche se gli Stati Uniti riuscissero a diminuire le differenze con la Cina sulla Corea del Nord e a siglare un qualche accordo su almeno una delle questioni”, ha dichiarato Koh You-hwan, un professore di studi nord coreani all’Università Donggul. “Potremmo non avere opzioni se non ritenerci in linea con le politiche degli americani e dei cinesi.”
Park Won-gon, professore di relazioni internazionali all’Università di Handong Global, concorda con Koh.
“L’incontro tra i ministri degli esteri cinese e americano della scorsa settimana dovrebbe essere visto come preparatorio alla finalizzazione delle politiche sulla Corea del Nord”, ha dichiarato. “Queste politiche dipendono dal risultato dell’incontro tra gli Stati Uniti e la Cina e sarà difficile riuscire a far sentire la nostra opinione al momento giusto. Sfortunatamente, la situazione politica turbolenta di qui non aiuta.”
Kim Yong-hyun, anche lui professore di studi nord coreani alla Dongguk, ha fatto notare come Tillerson si sia riferito alla Corea del Sud come un “importante alleato” durante un’intervista di sabato all’Independent Journal.
Un commento del genere è stato considerato il modo degli Stati Uniti di dare meno importanza al ruolo della Corea del Sud rispetto a quello del Giappone, che Tillerson ha definito “il nostro alleato più importante” nell’Asia-Pacifico.
“Mi verrebbe da dire che la visita di Tillerson in Asia della settimana scorsa abbia aperto alla possibilità di una riduzione del ruolo della Corea del Sud nella sicurezza regionale e allo stesso tempo di un possibile incontro Stati Uniti- Pyongyang mediato dalla Cina”, ha dichiarato Kim.
Altri esperti hanno osservato che il prossimo governo sud coreano potrebbe dover affrontare problemi simili.
Hanno menzionato il mai confermato incontro segreto tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord nel 2016 per terminare ufficialmente la Guerra di Corea del 1950 – 53 in cambio della sospensione totale del programma nucleare di Pyongyang.
Lo stesso anno, circolavano voci su una proposta cinese agli Stati Uniti affinché firmassero un trattato di pace con la Corea del Nord in cambio della chiusura del programma nucleare di Pyongyang e la sua riammissione al Trattato sulla Non – proliferazione.
Il Ministro degli esteri ha dichiarato che la Corea del Sud e gli Stati Uniti rimangono fermamente convinti che la denuclearizzazione di Pyongyang sia la pre – condizione a qualsiasi dialogo con il Nord.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/03/120_226023.html
21 marzo, Giappone – Abe e Merkel lavoreranno con gli Stati Uniti per promuovere gli scambi
Il Primo Ministro Shinzo Abe e la Cancelliera tedesca Angela Merkel lunedì hanno convenuto che il Giappone e l’Europa dovrebbero collaborare con gli Stati Uniti per promuovere il libero scambio.
“In un momento in cui si fa più forte nel mondo il movimento protezionista, il Giappone e l’Europa devono collaborare con gli Stati Uniti per continuare a sventolare la bandiera del libero scambio,” ha dichiarato Abe durante la conferenza stampa che ha seguito il loro incontro a Hannover.
Abe ha aggiunto che lui e la Merkel hanno deciso di continuare a lavorare insieme verso la conclusione di alcuni negoziati sul libero scambio che sono attualmente in corso tra il Giappone e l’Unione Europea.
“I negoziati sull’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra il Giappone e l’Unione Europea sono in uno stadio molto avanzato e stanno per raggiungere quello finale,” ha dichiarato la Merkel alla conferenza stampa.
L’incontro si è tenuto lo stesso giorno in cui l’ufficio del Primo ministro inglese Theresa May ha annunciato che il 29 marzo notificherà l’Unione Europea dell’intenzione del Regno Unito di uscire dal blocco.
“(L’Unione Europea) dovrà affrontare la sfida su come riunirsi”, ha aggiunto la Merkel.
Abe e la Merkel si incontreranno di nuovo durante il summit dei leader del G7 di maggio in Italia e durante quello del G20 di luglio in Germania.
La Merkel ha dichiarato che lei e Abe hanno avuto una “discussione davvero interessante” sul Presidente americano Donald Trump. Lei lo ha visto lo scorso venerdì a Washington, mentre Abe lo ha incontrato il mese prima.
L’elezione di Trump lo scorso novembre al grido di “Prima l’America” hanno aggravato le preoccupazioni sulla crescita di un movimento protezionista mondiale.
“Ovviamente abbiamo tutti le nostre opinioni, ma il Presidente Trump ha detto ad entrambi che non sta cercando di isolarsi,” ha dichiarato la Merkel.
“Dobbiamo cercare di capire cosa questo significa per noi, il Giappone e la Germania, e il G7 è l’occasione perfetta”, ha detto.
I due leader hanno anche convenuto sul fatto che la minaccia della Nord Corea, che sta sviluppando armi nucleari e missili balistici in violazione delle risoluzioni ONU, ha raggiunto nuovi livelli.
Descrivendo le azioni della Corea del Nord come “una minaccia che si spinge oltre l’Asia”, la Merkel ha dichiarato che aspetta con impazienza di poter prendere posizione in merito durante il prossimo G7.
“Faremo capire che attraverso l’implementazione di sanzioni, possiamo far sì che la Corea del Nord fermi i suoi test missilistici e altre azioni che sono una minaccia al mondo”, ha dichiarato.
Abe ha aggiunto che lui e la Merkel condividono la consapevolezza che tentativi unilaterali per cambiare lo status quo nell’Asia dell’Est e in Europa sono problemi seri che minacciano l’ordine mondiale.
La scelta delle parole è servita come un’implicita dichiarazione contro le attività espansionistiche della Cina nel Mar Orientale e Meridionale Cinese e contro l’annessione della Crimea da parte della Russia, entrambi questioni chiave rispettivamente per Abe e la Merkel.
Abe ha anche chiesto alla Merkel di togliere le restrizioni alle importazioni sui prodotti alimentari provenienti dalla Prefettura di Fukushima che la Germania aveva imposto dopo il disastro dell’impianto nucleare nel marzo del 2011. La Merkel ha ribattuto dicendo che la questione deve essere affrontata con degli esperti.
Abe è giunto ad Hannover domenica per la sua quarta visita in Germania in quattro anni. Ha chiesto la cooperazione della Merkel per promuovere il libero scambio durante un discorso che ha tenuto al Cebit, una fiera sulle più importanti tecnologie di informazione e comunicazione che si tiene proprio ad Hannover.
La Merkel invitò Abe a partecipare al Cebit quando il leader giapponese aveva fatto visita in Germania lo scorso maggio.
Dopo il suo incontro con la Merkel, Abe ha in programma di incontrarsi con il Presidente francese Francois Hollande, il Primo ministro italiano Francesco Gentiloni e il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk prima di ritornare in Giappone mercoledì.
Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/wp-content/uploads/2017/03/n-abemerkel-a-20170322-870×579.jpg
22 marzo, Corea del Sud – La legge e il diritto decideranno sull’arresto della Park
Secondo gli investigatori, l’accusa deciderà se chiedere o meno un mandato di arresto per l’ex Presidente Park Geun-hye in base alla “legge e al diritto”.
Mercoledì mattina, Park è tornata a casa a Samseong-dong a sud di Seoul, dopo aver speso più di 21 ore presso l’Ufficio del Procuratore distrettuale di Seul.
L’interrogatorio da parte di due procuratori esperti – Han Woong- jae e Lee Won – seok – sul suo presunto coinvolgimento nell’incredibile scandalo di corruzione è terminato all’incirca verso le 23:40 di martedì, ma la Park ha impiegato più di sette ore per rivedere la sua dichiarazione nei documenti dell’indagine.
Uscita dall’ufficio del procuratore verso le 6:55 del mattino, ha rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti.
La procura prenderà una decisione sul mandato di arresto entro il week end.
Interrogato sulla faccenda, un funzionario dell’unità speciale della procura ha dichiarato che, “non è stata presa alcuna decisione. Analizzeremo approfonditamente tutto ciò che è stato indagato e prenderemo una decisione in base alla legge e al diritto.”
Ha anche aggiunto che l’accusa non ha in programma di convocare nuovamente la Park nell’immediato futuro.
Data l’importanza del caso, ci si aspetta che sarà il Procuratore Generale Kim Soo-nam a prendere la decisione finale sul mandato di arresto.
Durante l’interrogatorio, i procuratori si sono focalizzati sul denaro che Park e la sua amica Choi Soon-sil avrebbero presumibilmente ricevuto dalle principali aziende attraverso due fondazioni controllate dalla Choi. Il Presidente della Samsung Electronics Vice Lee Jae-yong è stato incriminato con l’accusa di aver dato loro 43.3 miliardi di won (39 milioni di dollari) in tangenti.
Sembra che Park abbia negato la maggior parte dei suoi 13 capi d’accusa, incluso quello che la incolpa di abuso di potere o di aver fatto “accordi clandestini” con leader imprenditoriali di alto profilo per ricevere dei soldi.
Dopo l’interrogatorio, Son Bum-kyu, uno dei suoi avvocati, si è mostrato molto soddisfatto.
Parlando ai giornalisti, ha dichiarato che “la verità sta finalmente venendo a galla dopo che sono state raccontate cose maligne ed esagerate su questo scandalo.”
L’avvocato ha anche tessuto le lodi dei procuratori per “aver lavorato duramente per svelare la verità”, aggiungendo che sono stati molto diversi da Park Young-soo, il molto elogiato consulente indipendente che incriminò 30 persone per lo scandalo.
Tuttavia date le forti prove a sostegno delle accuse, incluso il computer dell’ex assistente presidenziale An Chong-bum e le registrazioni audio delle conversazioni telefoniche della Park con l’ex assistente presidenziale Jeong Ho-seong, sarà difficile che i procuratori accettino le sue negazioni.
Secondo Kim Kyung-jin, un procuratore divenuto rappresentate per il Partito del Popolo, negando la maggior parte delle accuse la Park ha in realtà dato ai procuratori una ragione valida per arrestarla.
“Negando le accuse, ha esposto il rischio di distruzione delle prove ai procuratori”, ha dichiarato durante un programma radio della CBS. “I fatti non sono cambiati. I suoi presunti crimini sono seri e c’è il rischio che possa distruggere le prove o fuggire, che sono le condizioni per emanare un mandato di arresto.”
Kang Shin-up, avvocato procuratore esecutivo per l’Ordine degli Avvocati Coreani, ha aggiunto che i procuratori non potranno che chiedere un mandato di arresto possibilmente questa settimana o all’inizio della prossima.
Park è accusata di 13 presunti crimini, incluso corruzione, abuso di potere e diffusione di segreti di stato a un individuo non autorizzato, Choi.
Ci si aspetta che la decisione sull’arresto della Park interesserà il futuro del Procuratore Generale Kim, che è stato nominato dalla Park nel 2015, e dell’intera procura.
I procuratori sono stati criticati per essere stati “troppo politici e lenti” nell’indagare sullo scandalo, e tutti i principali candidati presidenziali hanno giurato di riformare l’organizzazione per vincere il cuore e le menti degli elettori.
L’abuso di potere della Park è stato già riconosciuto dalla Corte Costituzionale lo scorso mese durante la sua sentenza finale sull’impeachment.
Tuttavia la corte non specificò la natura del denaro che le aziende private diedero alle fondazioni controllate dalla Park. Mentre le società affermano di essere state costrette dalla Park a fare delle “donazioni”, i procuratori ritengono che il denaro fosse parte di un “patto” tra la Park e Choi.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/03/251_226164.html
23 marzo, Giappone – Nel 2016 la Corea del Sud a condotto delle ricognizioni marittime vicino alle isole contese
Un funzionario della Guardia Costiera giapponese giovedì ha dichiarato che l’anno scorso la Corea del Sud ha effettuato delle ricognizioni marittime vicino a un gruppo di isole al centro di una disputa territoriale con il Giappone per la prima volta in un decennio.
L’ufficiale ha detto che, nonostante la richiesta della Guardia Costiera giapponese di sospendere le attività, la Corea del Sud ha portato avanti la sua ricognizione due volte lo scorso anno in acque reclamate dal Giappone come parte della sua zona economica esclusiva vicino alle isole controllate da Seul nel Mar del Giappone. Questo è un altro segno di tensione tra i due vicini.
Sin dal deterioramento delle relazioni bilaterali nel 2006, dopo che il Giappone aveva annunciato di aver in programma delle attività nelle acque vicino alle isole, i due paesi non avevano più condotto delle ricognizioni. All’epoca, la Corea del Sud protestò annunciando la propria missione di ricerca.
Secondo il funzionario, una nave da ricerca russa ha condotto degli studi per l’Unversità Nazionale di Seul a 38 km ad ovest delle isole il 9 aprile dell’anno scorso, mentre il 18 giugno, una nave da ricerca sud coreana è stata avvistata con a bordo strumentazione da osservazione a circa 80 km a sud est delle isole.
Le isole, che i giapponesi chiamano Takeshima, sono conosciute come Dokdo in Corea del Sud.
Oltre la disputa territoriale, le relazioni rimangono tese anche per via della questione delle “comfort women”, che furono costrette a lavorare nei bordelli militari durante la guerra.
Il Giappone ha dichiarato che le statue che simbolizzano quelle donne e che sono poste vicino agli edifici diplomatici giapponesi in Corea del Sud, inclusa una nuova eretta a dicembre, confliggono con lo spirito dell’accordo bilaterale del 2015 per risolvere “una volta per tutte” la disputa.
Fonte: Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2017/03/23/national/politics-diplomacy/south-korea-conducted-maritime-surveys-near-disputed-islets-2016/#.WNvEomiLTIU
24 marzo, Giappone – Le famiglie chiedono al governo giapponese di fare di più per riportare a casa le persone rapite dalla Corea del Nord.
Un gruppo di famiglie delle persone che furono rapite dalla Corea del Nord, giovedì hanno chiesto al governo di compiere passi concreti per assicurare il ritorno dei loro cari a casa.
L’Associazione delle Vittime Rapite dalla Corea del Nord domenica ha fatto la sua richiesta durante una conferenza stampa tenuta a Tokyo in occasione del 20esimo anniversario della sua fondazione.
“Non dovrebbero più esserci anniversari” per l’associazione, ha detto il suo leader Shigeo Iizuka, 78 anni.
Shigeru Yokota, 84 anni, padre del rapito Megumi Yokota, presidente dell’associazione, non ha partecipato alla conferenza per motivi di salute.
Sua moglie, Sakie, 81 anni, ha detto: “Sono molto frustrata perché ho fallito nel riportare a casa (Megumi) dopo tutto questo tempo.”
Megumi “potrebbe star ancora chiedendo aiuto”, ha dichiarato Sakie.
Fumiyo Saito, 71 anni, sorella maggiore del rapito Kaoru Matsuki, ha dichiarato: “Mia mamma è deceduta. Ogni giorno mi domando se nemmeno la nostra generazione li rivedrà.”
L’ex sequestrata Hitomi Soga, 57 anni, in una dichiarazione ha rivelato che le fa male il cuore poiché è preoccupata per la sicurezza di sua madre, Miyoshi, che è stata rapita con lei dagli agenti nord coreani.
25 marzo, Corea del Sud – Fiaccolata chiede un’indagine più approfondita sulla Park e sulla tragedia del Sewol
I sostenitori e gli oppositori dell’ex Presidente Park Geun-hye organizzeranno due grandi manifestazioni rivali nel centro di Seul sabato mentre i procuratori si chiedono se emanare o meno il mandato di arresto per l’ex leader del paese.
Gli oppositori della Park hanno organizzato delle manifestazioni ogni sabato sin dall’anno scorso, fino a quando all’inizio del mese la Corte Costituzionale non ha confermato la decisione del parlamento di rimuovere la Park dall’ufficio.
Terranno un’altra manifestazione nella piazza di Gwanghwamun, nel centro di Seul, sabato dalle 18 per chiedere l’arresto dell’ex presidente e del suo ex assistente Woo Byung-woo.
[…]
Woo, ex segretario per gli affari civili, è sospettato di aver aiutato e favorito Choi Soon-sil, amica da 40 anni della Park, nelle sue ingerenze negli affari di stato e di aver interrotto l’indagine sullo scandalo dell’ispettore presidenziale speciale.
È una delle ultime persone coinvolte nello scandalo ad aver evitato l’arresto.
I procuratori giovedì si sono recati alla Casa Blu per una perquisizione dell’ufficio ma si sono visti negare l’accesso per ragioni di sicurezza.
I manifestanti marceranno verso l’ufficio del Presidente ad interim e Primo ministro Hwang Kyo-ahn dalle 19:30.
I sostenitori della Park, nel frattempo, terranno la loro manifestazione a pochi metri di distanza vicino al municipio dalle 14, richiedendo lo scioglimento della Corte Costituzionale e dell’Assemblea Nazionale.
La polizia dispiegherà all’incirca 12,300 agenti per quest’occasione.
Le manifestazioni dei sostenitori della Park ultimamente sono spesso sfociate in violenza e alcuni manifestanti hanno attaccato gli agenti di polizia e i giornalisti.
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/03/281_226337.html
26 marzo, Korea Times, Un sito britannico elimina la dicitura “Mare del Giappone” dopo la richiesta di una studentessa
Una studentessa del Liceo Internazionale di Busan ha convinto un sito di informazione online britannico a cambiare la dicitura “Mare del Giappone” con quella di “Mare d’Oriente” su una mappa che era stata postata sul sito.
Choi Hyung-jun, 17 anni, ha inviato diverse richieste al capo editore del “The Stack” affinché cambiasse la dicitura sulla mappa.
A Korea Times Choi ha detto che ha “trovato numerose mappe su Google in cui vengono utilizzati i nomi geografici sbagliati.”
“Vedendo le mappe indicare il Mare d’Oriente della Corea come “Mare del Giappone”, addirittura su molti siti di informazione, ho sentito la necessità di cambiare almeno la mappa postata sul The Stack”.
Il Giappone da sempre sostiene che il mare orientale della Corea appartiene storicamente al Giappone e ha denominato l’area controversa come “Mare del Giappone” sulle sue mappe nazionali.
Choi nelle sue email ha spiegato all’azienda inglese che “il termine “Mare del Giappone” è un retaggio distruttivo del periodo coloniale giapponese (1910 – 1945).” Ha anche evidenziato come altre organizzazioni internazionali ed editori di mappe supportino l’idea del “Mare d’Oriente”. La sua tesi si è basata sulle prove storiche che dimostrano come la Corea abbia occupato quel pezzo di mare per secoli.
Dopo che Choi aveva inviato cinque richieste, The Stack si è scusato per l’errore e ha modificato la mappa il 23 marzo.
“Non è stato difficile scrivere le mail in inglese perché lo studio da anni”, ha dichiarato Choi che vorrebbe diventare una diplomatica specializzata in affari pubblici e in cultura coreana.
“Credo che questo dimostri che si può fare tutto ciò che il cuore desidera, solo se non ci si arrende.”
Fonte: Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/nation/2017/03/120_226352.html
Featured Image Source: Japan Times