Rassegna settimanale 6-12 marzo: Sudest asiatico
7 marzo 2017, BIRMANIA – Scontri al confine tra forze di sicurezza e gruppi etnici: 30 morti
Un nuovo colpo per Aung San Suu Kyi e il suo obiettivo di raggiungere la pace con le minoranze all’interno del territorio birmano: circa trenta persone sono morte in scontri tra le forze armate e i ribelli etnici nell’area lungo il confine con la Cina.
L’attacco da parte della minoranza etnica è arrivato dopo che, la scorsa settimana, il premio Nobel aveva incontrato una delegazione dei gruppi armati etnici per cercare di convincerli a prendere parte a una conferenza di pace.
Gli appartenenti al MNDAA (Myanmar National Democratic Alliance Army), di etnia prevalentemente cinese, fanno parte di una coalizione di gruppi ribelli del Nord del Paese.
Fonte: Asian Correspondent
8 marzo 2017, FILIPPINE – A stragrande maggioranza, il Parlamento approva la reintroduzione della pena di morte
La Camera Bassa ha approvato, con larghissima maggioranza (216 voti contro 54, e una sola astensione) la reintroduzione della pena capitale per seri crimini legati alla droga. Proibito invece il ricorso alla pena di morte per stupro, rapimento a scopo di estorsione e frode.
La legge deve ora passare al Senato per l’approvazione.
Fonte: Asian Correspondent
9 marzo 2017, INDONESIA – L’Indonesia spinge per l’insegnamento dell’uguaglianza di genere nelle scuole per contrastare la crescita allarmante della violenza contro le donne
In Indonesia, la violenza nei confronti delle donne, e delle studentesse in particolare, sta crescendo in modo allarmante. Per questo, una commissione di Stato ha esortato ad apportare cambiamenti nei curricula scolastici e a promuovere l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne. Secondo un report della National Commission on Violence Against Women (Komnas Perempuan), infatti, le studentesse sarebbero particolarmente vulnerabili nei confronti di assalti di natura sessuale e di altre forme di violenza. Le studentesse costituiscono il 24% delle vittime dell’intero anno 2016, il 3% in più rispetto all’anno precedente.
Un altro gruppo sociale particolarmente vulnerabile sono le casalinghe (il 60% delle vittime di violenza di genere nel 2016).
Fonte: Asian Correspondent
11 marzo 2017, BIRMANIA – Un altro test per la rule of law birmana: violenze nel nordest
Più di 20000 persone sono fuggite dalle violenze tra le minoranze etniche e le forze di sicurezza nel nord della Birmania, raggiungendo campi oltre il confine con la Cina.
Queste violenze stanno mettendo a rischio il processo di democratizzazione del Paese iniziato dalla National League for Democracy (NLD). Aung San Suu Kyi, leader de facto del Paese, non è ancora riuscita a esercitare potere sull’esercito. Ultimamente si sta parlando molto del gruppo di minoranza dei Rohingya, ma sono molti i gruppi di militanti che continuano a ribellarsi violentemente contro una persecuzione che li colpisce da decenni. Le violenze di questa settimana nella regione Kokang dello Stato dello Shan hanno inasprito le relazioni tra la Birmania e la Cina. La regione Kokang, infatti, è storicamente vicina alla Cina: la valuta utilizzata nella regione è lo yuan, e la popolazione parla un dialetto cinese.
Fonte: Asian Correspondent
12 marzo 2017, MALESIA – Malesia e Corea del Nord inizieranno colloqui per il ritorno dei cittadini malesi
Nei prossimi giorni, la Malesia darà il via a colloqui formali con la Corea del Nord per il ritorno di nove cittadini malesi, bloccati a Pyongyang in seguito alle tensioni tra i due Paesi.
I rapporti tra i due Paesi sono diventati critici dopo l’uccisione, avvenuta in Malesia, di Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano. La Malesia ha accusato Pyongyang di essere artefice del complotto contro la vittima, mentre la Corea del Nord ha criticato la gestione delle indagini da parte della Malesia. Kim Jong-nam, che viveva a Macao sotto la protezione di Pechino, era notoriamente critico nei confronti del regime della sua famiglia.
Fonte: Asian Correspondent
(Featured Image Source: Wikimedia Commons)