Rassegna settimanale 9 – 15 gennaio: Africa Subsahariana
9 gennaio – Sud Sudan: Milizie paramilitari accusati di violazioni di diritti umani usati per fermare i migranti
115 migranti sono stati arrestati sul confine tra il Sudan e la Libia dalle Rapid support forces (Rsf) milizia paramilitare conosciuta anche come janjaweed, dipendente dai servizi di sicurezza sudanesi che si occupa del controllo dei confini settentrionali. I migranti sono stati consegnati al ministero degli Interni che deciderà del loro rimpatrio.
Il Sudan è, per l’Unione Europea, un paese chiave per fermare l’afflusso dei migranti sulla rotta del Mediterraneo. L’accordo tra i paesi interessati al fenomeno è conosciuto come Programma di Khartoum. In forza di questo accordo, il paese, tra i più problematici dell’area, è tra i maggiori beneficiari del trust fund europeo per la gestione dei flussi migratori. In sette mesi le Rsf hanno fermato più di 1.500 migranti illegali, in grande maggioranza eritrei ed etiopi. Le autorità europee negano che i fondi concessi al governo sudanese vadano a finanziare le Rsf, temute nel paese per agire al di sopra della legge e per le violazioni seriali dei diritti umani nelle zone di conflitto: Darfur, monti Nuba nel Sud Kordofan e Blue Nile.
Fonti: Sudan Tribune
Link: http://www.sudantribune.com/spip.php?article61334
11 gennaio – Nigeria: Nuovo gruppo terroristico dei Fulani
Negli ultimi tre mesi, in più della metà del territorio della parte meridionale dello Stato di Kaduna c’è stata una intensificazione degli attacchi da parte del Fulani Herdsmen Terrorist (FHT). Un gruppo terroristico di pastori nomadi di etnia Fulani, protagonista da tempo di conflitti ricorrenti con gli agricoltori della zona, ma che ora usa armi più sfisticate e non solo contro gli agricoltori. Il gruppo è quasi sconosciuto, ma è responsabile da settembre ad oggi dell’incendio di 53 villaggi, della morte di 808 persone, del ferimento di altre 57, della distruzione di 1.422 case e di 16 chiese. Boko Haram non è quindi l’unico gruppo che diffonde il terrore nel paese africano.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201701120112.html
12 gennaio – Gambia: Leader africani cercano di convincere Jammeh a ritirarsi
I leader dell’Africa occidentale, il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari, quello della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, e John Mahama,sono arrivati in Gambia per cercar di convincere Yahya Jammeh a ritirarsi dopo la sconfitta elettorale. Il suo mandato dovrebbe terminare la settimana prossima. Jammeh chiede nuove elezioni con la supervisione di una nuova commissione. Tuttavia i leader cercheranno di convincerlo ad accettare la sconfitta.
Fonte: The Guardian
Nigeria: Donne nigeriane costrette a prostituirsi in tutta Europa
Il numero delle donne nigeriane arrivate in Italia dalla Libia è quasi raddoppiato lo scorso anno. Un altro record riguarda le donne che fra le arrivate sono finite nelle mani dello sfruttamento e della prostituzione, dichiara l’International Organisation for Migration. Ben l’80% delle 11,009 donne nigeriane registrate in Sicilia sono state costrette a prostituirsi e sottoposte a tratttamenti disumani in tutta Europa. Ben 8 volte superiori al 2014.
Fonte: The Guardian
13 gennaio – Sudafrica: ANC pronto per una leader
Il presidente del Sudafrica Jacob Zuma ha dichiarato che il partito al governo l’ANC è pronto per il suo primo leader donna. La dichiarazione segue l’elezione del primo leader femminile dell’Unione Africana di Nkosazana Dlamini-Zuma, ministro degli affari. Nkosazana Dlamini-Zuma, ha 4 figli con il Presidente Zuma, ed è la candidata principale per la successione al suo ex marito nelle elezioni generali del 2019.
Fonte: The Guardian