Rassegna settimanale 14-20 novembre: Giappone e Corea del Sud
14 Novembre, Il Giappone prepara la legge per abbassare la maggiore età a 18 anni
Nella sessione legislativa ordinaria dell’anno prossimo, il governo ha intenzione di presentare alla Dieta una proposta di legge per abbassare la maggiore età prevista dal Codice Civile da 20 a 18 anni.
Se approvata dalla Dieta, il cambiamento potrebbe avvenire nel 2021 dopo qualche anno di prova. Così facendo, le persone di 18 e 19 anni potranno sposarsi e sottoscrivere contratti per comprare macchine e altri beni di lusso senza il consenso del tutore legale, ovvero dei loro genitori.
L’abbassamento della maggiore età è stata proposta dal Consiglio Legislativo nel 2009 dopo estesi studi da parte del governo.
Tuttavia, bisognerà discutere di molte cose prima che questo cambiamento possa avvenire.
Ad esempio, il Partito Liberal Democratico, in occasione della riforma elettorale, studiò come abbassare la maggiore età ma a causa dei dubbi in materia di salute ed educazione, fallì nel decidere se i 18enni e i 19enni potessero avere il permesso di fumare, bere o scommettere nei locali pubblici.
Altre questioni riguardano gli emendamenti legali come quelli della Legge sui Giovani, che regola le sanzioni e la riabilitazione per i minori di 20 anni che commettono crimini e del sistema pensionistico.
C’è grande preoccupazione anche per la possibile crescita dei consumi in quanto i 18/19 enni potranno sottoscrivere contratti per prestiti e carte di credito senza avere il permesso dei genitori.
Gli ufficiali fanno sapere che il governo presenterà all’incirca 200 disegni di legge, di cui 20 o 30 già nella prossima sessione ordinaria della Dieta.
L’abbassamento della maggiore età avrebbe delle ripercussioni sociali immediate in quanto creerebbe più di due milioni di nuovi adulti. Ad esempio gli enti locali dovrebbero trovare una soluzione per le cerimonie per il raggiungimento della maggiore età.
Per questo, il governo prevede un periodo di aggiustamento di tre anni dopo la revisione del provvedimento. Così facendo la legge diverrebbe effettiva non prima del 2021. La data di lancio è prevista per il primo gennaio, o primo aprile, quando iniziano l’anno fiscale e scolastico.
A settembre il Ministero della Giustizia ha sollecitato l’opinione pubblica a riguardo, ricevendo riposte da 20 organizzazioni (tra cui la Federazione Giapponese delle Associazioni degli Avvocati e l’Associazione Giapponese degli Specialisti nella Tutela dei Consumatori) e 173 individui.
Secondo un rapporto presentato dal ministero la settimana scorsa, molti sembrerebbero più propensi a far partire il periodo di prova il primo di aprile in modo da evitare eventuali problemi per il sistema scolastico.
In aggiunta, molti hanno anche sottolineato che il periodo di prova dovrebbe durare più di tre anni in modo da minimizzare i problemi alla tutela dei consumatori soprattutto tra i giovani.
L’anno scorso, tramite una revisione della legge elettorale, l’età a cui si ha diritto di voto è stata abbassata da 20 a 18 anni. L’elezione della Camera Alta in luglio è stata la prima dopo l’abbassamento.
Fonte: KoreaTimes, http://m.koreatimes.co.kr/pad/news/view.jsp?req_newsidx=218231
15 Novembre, “Trump potrebbe incontrare a breve il leader della Corea del Nord”
DALLAS – Nella previsione che il nuovo presidente degli Stati Uniti introduca un cambiamento drastico alla politica estera americana, un esperto di spicco nord coreano afferma con certezza che un incontro tra Donald Trump e il dittatore di Pyeongyang, Kim Jongun, potrebbe avvenire molto presto.
“Un incontro del genere potrebbe avvenire molto presto”, ha affermato in un’intervista al Korea Times il Dr. Han Park, professore emerito di diritto internazionale e pubblico dell’Università della Georgia.
“Questo perché Trump è smanioso di mostrare al mondo che ha il potere di creare nuove iniziative politiche e incontrarsi con Kim Jongun è un’occasione davvero allettante”.
Park, che ha visitato Pyeongyang almeno 50 volte, ha lavorato con numerose amministrazioni americane e ha svolto in via non ufficiale il ruolo di mediatore tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord in momenti di tensione.
Uno dei suoi coinvolgimenti più famosi risale al 2009 quando Park si recò a Pyeongyan per mediare la liberazione di Laura Ling e Euna Lee, due giornaliste americane che erano state arrestate dal regime comunista mentre filmavano un documentario sul confine tra la Cina e la Corea del Nord.
In qualsiasi modo vada l’incontro tra Trump e Kim, la Russia potrebbe giocare un ruolo fondamentale.
“L’incontro potrebbe tenersi in Russia, ospitato da Putin, o in un forum internazionale neutrale come le Nazioni Unite”, ha commentato Park.
Durante la campagna elettorale, Trump ha più volte sottolineato che lui gestirebbe la questione nord coreana in maniera completamente diversa da come l’ha gestita negli ultimi otto anni il presidente democratico Barack Obama.
A giugno, l’uomo d’affari ora divenuto presidente eletto, affermò che avrebbe incontrato lo sconsiderato leader nord coreano “davanti a un hamburger”.
A parte essere un potenziale intermediario tra Trump e Kim, è molto probabile che la Russia venga interpellata da Trump per la sua politica verso la Corea del Nord.
“Nei primi 100 giorni da presidente, Trump ha intenzione di sollevare tutte le sanzioni che Obama aveva applicato contro la Corea del Nord”, sostiene Park, che prevede un cambiamento drastico dalla vecchia pratica di “demonizzare la Corea del Nord con un’infinità” di sanzioni economiche e l’isolamento politico.
“Chiederà alla Russia di Putin di ricoprire un ruolo primario nell’articolazione delle politiche verso la Corea del Nord”, ha aggiunto.
Il nuovo presidente vuole provare che una sanzionata e impoverita Corea del Nord non contribuisce agli interessi americani, e ha anche aggiunto che Trump valuterà da subito il valore economico della Corea del Nord per l’America.
Una delle tematiche di maggior interesse per Trump sarà capire quanto valgono per gli interessi economici americani le risorse minerarie della Corea.
Secondo Park, “la politica estera di Trump sarà caratterizzata da due obiettivi: il protezionismo e il determinismo economico”. Fa anche notare come l’elezione di Trump abbia catapultato il mondo nell’incertezza su “tutti i contesti politici immaginabili”.
Come conseguenza degli inaspettati risultati delle elezioni americane, la Corea del Nord potrebbe sentirsi più sicura nel continuare lo sviluppo dalla sua politica di sicurezza e anche nelle sue manovre politiche contro Seul.
Kim potrebbe pensare che l’alleanza sulla sicurezza tra gli Stati Uniti e Seul potrebbe erodersi, continua Park, aumentando così la vulnerabilità della sicurezza della Corea del Sud.
In risposta all’elezione di Trump, Park pensa che il presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye “dovrà rivedere le politiche e i programmi di sicurezza, cominciando con il cambiarne il modello”.
Mentre alcuni esperti si mostrano preoccupati per l’imprevedibilità e l’incertezza delle possibili politiche di Trump, il dottor Park mostra un certo ottimismo.
“Questa situazione potrebbe essere un’opportunità per invitare la Corea del Nord e del Sud a rivedere le relazioni tra i due paesi, il che sarebbe una sfida e un’opportunità enormi per le due Coree che sono ormai divise da 70 anni”.
Fonte: KoreaTimes, http://m.koreatimes.co.kr/pad/news/view.jsp?req_newsidx=218231
16 Novembre, Un panel della Dieta riapre il dialogo per una possibile riforma della Costituzione
Mercoledì il parlamento giapponese ha riaperto il dibattito sulla costituzione durante un panel della camera alta. Questo è un passo essenziale nel piano del Primo Ministro Abe per ottenere finalmente la prima riforma alla costituzione post Seconda Guerra Mondiale.
Da quando le elezioni di luglio della Camera dei Consiglieri hanno dato al partito di governo di Abe (il Partito Liberal Democratico) e ad altre fazioni favorevoli alla riforma, abbastanza seggi in Parlamento per poter presentare la proposta di riforma, questa è la prima volta che viene discussa la riforma costituzionale durante un panel del parlamento.
Tuttavia, il Partito Liberal Democratico e il partito d’opposizione, il Partito Democratico, rimangono divisi sull’urgenza di far continuare le discussioni sulla riforma. Mentre il LPD si riferisce alla questione come di “vitale importanza per la politica nazionale”, il Partito Democratico afferma che ci sono altre questioni più importanti da affrontare prima, tra cui una nuova legge sulla sicurezza.
Secondo Masaharu Nakagawa, un membro del LPD che rappresenta il partito nella commissione, la Costituzione pecca di “problemi” nel processo tramite il quale è stata redatta e ricorda come essa sia stata scritta durante il periodo di occupazione americana dopo la fine della seconda Guerra Mondiale. È difficile credere che la carta “rispecchi a sufficienza il libero arbitrio del popolo”, ha aggiunto.
Nakagawa fa anche notare come nell’articolo 9 sulla rinuncia alla guerra la costituzione non faccia riferimento alle Forze di Auto Difesa, rendendo così ambiguo il loro status legale.
L’articolo 9 stabilisce che “forze di aria, terra e mare non saranno mai più mantenute”. Il governo ritiene che l’articolo non proibisca al Giappone di mantenere la sua abilità a difendersi e questo giustificherebbe l’esistenza delle Forze di Auto Difesa. Tuttavia, l’articolo 9 rimane ambiguo.
Shinkun Haku, del Partito Democratico, ha detto che il suo partito non “inizierà mai delle discussioni sulla riforma costituzionale” se prima il Parlamento non si esprimerà sulla costituzionalità della legge sulla sicurezza passata a settembre dell’anno scorso tra i dubbi che violasse proprio la Costituzione.
Il governo di Abe ha reinterpretato l’Articolo 9 in modo da permettere al Giappone di sostenere gli Stati Uniti e gli altri alleati in caso di attacco, anche quando il Giappone stesso non è attaccato. L’idea è quella della auto-difesa collettiva, la cui pratica era stata dichiarata non costituzionale dal governo precedente.
Commissioni sulla Costituzione furono adibite anche nel 2007, ma il dibattito è stato spesso ostacolato soprattutto dallo stallo tra i partiti di governo e opposizione. I lavori della commissione della Camera dei Consiglieri sono stati ripresi mercoledì dopo nove mesi di stop, mentre il panel della Camera dei Rappresentati riprenderà le discussioni giovedì.
La ripresa del dibattito è un’ottima occasione per Abe e il LDP per dare slancio alla riforma costituzionale, nonostante quest’ultima divida l’opinione pubblica. Tuttavia, non ci si aspetta molti risultati da questa sessione di discussioni del Parlamento, soprattutto per via dell’attenzione che il Partito Democratico sta mettendo nel limitare le aree specifiche per la riforma della costituzione.
Il LDP, l’alleato Komeito e altri partiti favorevoli alla riforma hanno già la maggioranza dei due terzi nel Parlamento per poter richiedere legalmente un’iniziativa di riforma che dovrà poi passare per un referendum.
Tuttavia, essi ritengono anche che guadagnare un consenso ampio anche tra gli altri partiti, incluso il Partito Democratico, sarebbe la carta vincente per vincere il supporto del popolo al referendum.
In quella che sembra un’apparente concessione ai partiti di opposizione, il LDP in ottobre ha fatto sapere che non proporrà al parlamento la riforma così come scritta dal partito nel 2012, visto che era stata criticata per il suo apparente obiettivo di eliminare la natura pacifista della costituzione e, allo stesso tempo, limitare i diritti individuali.
La proposta del 2012 includeva anche la riformulazione di un comma dell’articolo 9 che proibisce al Giappone di avere un esercito.
Nonostante l’obiettivo di Abe sia chiaramente la riforma dell’Articolo 9, la sua attuazione è considerata ancora troppo poco fattibile per via della mancanza di sostegno pubblico.
Durante la sessione di mercoledì della Commissione per la riforma Costituzionale della camera alta, sono state proposte alcune questioni da riformare, come ad esempio la creazione di un nuovo articolo sulla risposta emergenziale in caso di disastri di grandi proporzioni e altre emergenze, la revisione del costo dell’educazione e il sistema elettorale.
La Camera Alta non ha intrapreso discussioni sostanziali da febbraio, ovvero da quando un rappresentante del LDP chiamato a esporre ha fatto una gaffe sul Presidente Barack Obama.
Anche la commissione della Camera Bassa non ha lavorato per più di un anno a causa dell’intensificarsi di una faida tra il partito di governo e di opposizione sulle controversie leggi sulla sicurezza che erano in discussione al Parlamento durante quel periodo.
Fonte: JapanToday, https://www.japantoday.com/category/politics/view/diet-panel-reopens-talks-on-constitution-toward-possible-amendment
17 Novembre, News Focus, Il trattato sul libero scambio con l’America Centrale aumenterà le esportazioni coreane
L’ultimo accordo sul libero scambio tra la Corea del Sud e l’America Centrale è destinato a rilanciare le esportazioni di macchine, acciaio e cosmetici e ad abbassare il prezzo all’importazione di caffè e frutti tropicali.
Mercoledì il governo coreano ha raggiunto un accordo con sei paesi dell’America Centrale – Nicaragua, El Salvador, Honduras, Costa Rica, Panama e Guatemala – per rimuovere le barriere tariffarie sul 95% dei prodotti proveniente da ciascun paese nell’immediato futuro o nei prossimi 10 anni. Cinque paesi hanno firmato per tutti i settori mentre il Guatemala, per ragioni di sensibilità del mercato, ne ha esclusi alcuni.
È la prima volta che sei paesi dell’America Centrale concludono un accordo di libero scambio con un paese asiatico. Le negoziazioni si sono tenute nel corso di un anno e mezzo.
I paesi dell’America centrale hanno richiesto di aprire i loro mercati alle macchine, all’acciaio, ai cosmetici di resina sintetica, ai farmaci e ai tessuti di produzione coreana. Il Costa Rica ha promesso di eliminare da subito le tariffe sulle automobili, i componenti delle auto e i cosmetici.
I produttori di macchine coreani possono aspettarsi dei benefici dall’accordo visto che i paesi dell’America centrale non producono macchine e dipendono unicamente dalle importazioni.
Per quest’anno, il mercato delle macchine dei sei paesi è ammontato a 178,000 veicoli di cui il 28% appartenenti a produttori coreani. Al momento, El Salvador applica dazi all’importazione del 30% sulle macchine coreane.
“Una volta che entrerà in vigore l’accordo, nell’ottica della competizione con il Giappone, la competitività del prezzo delle macchine coreane migliorerà”, ha affermato un membro del Ministero degli Scambi coreano.
Anche l’industria delle costruzioni e dell’energia coreane vedrà dei benefici da questo accordo in quanto le loro controparti hanno promesso di iniziare un progetto per un mercato degli appalti pubblici del valore di 15 trilioni di won (12.7 miliardi di dollari) che permetterà alle compagnie coreane di partecipare a progetti sull’energia, le infrastrutture e la costruzione.
In cambio, la Corea ha promesso di eliminare immediatamente i dazi sulle importazioni di zucchero grezzo e caffè, che in Corea si tradurrà in un abbassamento dei prezzi per entrambi i prodotti. Inoltre, si impegna a diminuire gradatamente la tariffa del 30% sulle banane e i manghi nei prossimi cinque e sette anni rispettivamente. Il continente dell’America centrale è il primo produttore di ananas e il secondo maggior produttore di banane del mondo.
Per limitare i danni al settore agricolo, il governo coreano ha escluso dall’accordo prodotti agricoli sensibili come il riso, l’aglio e le cipolle. Il ministro ha anche fatto sapere che si sono impegnati a ridurre i dazi all’importazione per la carne e il maiale nei prossimi dieci anni.
Il volume degli scambi tra la Corea del Sud e i sei paesi l’anno scorso ammontava a 4 miliardi di dollari mentre nel 2013 il PIL dei sei paesi ammontava a 197 miliardi di dollari.
Questi mercati sono diventati cruciali per la Corea del Sud poiché sono considerati regioni di esportazioni promettenti. La Banca Mondiale ha previsto che il tasso di crescita economica per questi paesi quest’anno raggiungerà il 4%.
Il ministero ha previsto che il nuovo accordo farà aumentare le esportazioni di 1 miliardo di dollari.
“È un accordo completo che spazia dai beni, servizi e investimenti alla proprietà intellettuale. (La Corea) lavorerà per creare dei rapporti di cooperazione strategica condividendo le sue esperienze di sviluppo economico e garantendo opportunità di accesso al mercato per le compagnie coreane” ha detto un rappresentante del Ministero dell’Industria, degli Scambi e dell’Energia.
“Il nuovo accordo è molto importante poiché ha aperto nuove strade per l’esportazione, anche considerato il crescente clima di incertezza che è seguito all’elezione della nuova amministrazione negli Stati Uniti”, hanno aggiunto.
Come parte del progetto di espansione della Hallyu e per proteggere i diritti di distribuzione, le due parti si sono accordate su un sistema che dovrebbe proteggere la proprietà intellettuale dei contenuti digitali coreani.
L’accordo sul libero scambio entrerà in vigore alla fine dell’anno prossimo, dopo che verrà firmato all’inizio del 2017. L’accordo, per entrare in vigore, prevede l’approvazione del parlamento coreano e di almeno un paese su sei dell’America centrale.
Fonte: KoreaHerald http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20161117000763
18 Novembre – Abe, dopo un incontro di 90 minute, si dice fiducioso nel riuscire a costruire un rapporto di fiducia con Trump
NEW YORK – Giovedì, dopo un meeting con il presidente eletto per chiarire alcune delle sue dichiarazioni durante la campagna elettorale che avevano scosso l’alleanza, il Primo Ministro Shinzo Abe ha definito Donald Trump come un “leader degno di fiducia”.
Dopo l’incontro organizzato in tutta fretta alla Trump Tower di Manhattan, Abe ha detto ai giornalisti: “L’incontro mi ha rassicurato sulla possibilità di costruire un rapporto di fiducia”. Tuttavia, non ha rivelato altro in quanto non è stato un incontro ufficiale.
La leadership giapponese è stata per giorni incerta sul futuro dell’alleanza che è al centro della sicurezza e della diplomazia del Paese.
Trump con le sue dichiarazioni sulla possibilità per il Giappone di acquisire armi nucleari, le sue richieste agli alleati di pagare di più per mantenere le truppe americane sul loro suolo o per vederle andare via, e la sua opposizione al patto di libero scambio guidato dagli Stati Uniti e comprendente le 12 nazioni dell’Alleanza Trans-Pacifica, aveva fomentato le preoccupazioni di Tokyo e altri.
Abe ha lavorato a stretto contatto con il Presidente Barack Obama per l’accordo sugli scambi del TTP, che è stato parte della controffensiva di Obama alla crescita della Cina e ha rappresentato il pilastro della riforma economica di Abe.
“Le alleanze non possono funzionare senza fiducia. Adesso sono sicuro che il presidente eletto Trump è un leader degno di fiducia”, ha detto Abe descrivendo l’incontro come “sincero” e tenuto in “un’atmosfera rilassata”.
Gli ufficiali giapponesi hanno fatto sapere che Abe ha regalato a Trump un golf driver e in cambio ha ricevuto una tenuta da golf.
Le fotografie scattate all’interno della sala della Trump Tower mostrano che Abe si è presentato accompagnato solo da un interprete mentre Trump era seguito dalla figlia Ivanka, suo marito e consigliere di Trump, Jared Kushner, il Tenente Generale in pensione Michael Flynn a cui, secondo quanto riferito da un collaboratore di Trump questo giovedì, è stato offerto il ruolo di consigliere della sicurezza nazionale.
Abe ha detto che si è offerto di incontrare Trump di nuovo “quando sarà opportuno discutere più approfonditamente di alcuni argomenti”.
Non è chiaro se ciò avverrà prima dell’insediamento di Trump il 20 gennaio. Kellyanne Conway, collaboratore di Trump, giovedì ha fatto sapere alla CBS che “ulteriori discussioni sulle relazioni e le politiche tra il Giappone e gli Stati Uniti dovranno attendere fino al termine dell’insediamento”.
I collaboratori di Trump non hanno rilasciato dichiarazioni subito dopo l’incontro con Abe.
Da Tokyo, il Ministro delle Finanze Taro Aso ha commentato: “L’incontro è durato più a lungo del previsto, il che significa che erano sulla stessa lunghezza d’onda e che è andato bene”.
Parte della retorica di Trump durante le elezioni suggeriva un’immagine del Giappone simile a quella degli anni ’80, quando molti americani vedevano Tokyo come una minaccia ai loro posti di lavoro e un free-rider in materia di difesa.
Un consigliere di Trump, tuttavia, a inizio settimana ha cercato di smorzare i toni e ha attribuito ad Abe il merito di molti cambiamenti.
“Francamente, il primo ministro è stato molto attivo e diretto nel cercare di cambiare l’immagine mondiale del Giappone”, ha detto.
Trump, uno sfacciato miliardiario magnate del settore immobiliare, e Abe, un politico dal sangue blu, condividono il desiderio di vedere aumentata la reputazione mondiale dei rispettivi paesi ed entrambi hanno il supporto dell’ala destra dell’elettorato.
Sin dalla sua elezione nel 2012, Abe ha aumentato la spesa per la difesa del Giappone. Ha anche portato ai limiti la natura pacifica della costituzione del dopo guerra in modo da permettere al Giappone di ricoprire un ruolo internazionale più importante. Tuttavia, la spesa per la difesa del Giappone ammonta ancora a solo l’1% del PIL contro l’abbondante 3% degli Stati Uniti.
Durante il week end, Abe dovrebbe incontrare Obama a un summit sull’Asia e il Pacifico in Perù. Qualche ora prima dell’incontro tra Abe e Trump, il segretario di stato di Obama, John Kerry, e il ministro degli esteri giapponese, Fumio Kishida, si sono visti a Lima per discutere l’accordo di Parigi sul clima – un accordo dal quale Trump avrebbe voluto uscire.
Diplomatici e analisti dicono che, nonostante l’apparente clima favorevole, sarà difficile predire le politiche di Trump sulle questioni di sicurezza che variano dal dispiegamento delle truppe americane oltreoceano, il comportamento assertivo della Cina sulle questioni marittime alla minaccia nucleare nord coreana fino a che Trump stesso non avrà deciso le nomine chiave.
Fonte: JapanToday https://www.japantoday.com/category/politics/view/abe-trump-conclude-hastily-arranged-meeting-in-new-york
19 Novembre, I sostenitori della Park organizzano una contro protesta
All’incirca 4000 persone si sono riunite davanti la Stazione di Seoul per supportare la Presidente Park Geun-hye e per opporsi alle manifestazioni che ne chiedono le dimissioni in relazione allo scandalo che coinvolge la sua confidente Choi Soon-sil.
I partecipanti erano principalmente anziani appartenenti a circa ottanta gruppi di destra, inclusa la Federazione Coreana dei Genitori, il Plotone delle Madri e la Commissione Preparatoria per il Centenario della Nascita di Park Chung-hee. Park Chung-hee è stato un importante militare e padre dell’attuale presidente.
Questa è stata la prima grande manifestazione organizzata dai sostenitori della Park da quando è scoppiato il caso il mese scorso. Il tasso di gradimento del presidente è sceso alla percentuale record del 5%, secondo le stime di Gallup.
In confronto, moltissime persone hanno invece deciso di partecipare alle manifestazioni che hanno infiammato il paese sabato. A Gwanghwamun, Seoul, più di 350,000 persone si sono riunite per chiedere le dimissioni della Park.
Di seguito alcune delle frasi dette dai sostenitori della presidente.
Una donna di circa 60 anni, di cognome Kim, ha dichiarato che la Park dovrebbe rimanere al suo posto nonostante i suoi fallimenti.
“Park Geun-hye non si è comportata molto bene (come presidente), ma non possiamo lasciare il paese nelle mani di Kim Jong-un. Non sopporto di vedere gli adulti incitare gli studenti per le motivazioni sbagliate”.
Altri hanno confermato che sostengono ancora la presidente.
“Sono sceso in strada oggi perché mi piace Park Geun-hye”, ha detto Lee Jun-son, 67 anni. “Lo stato attuale degli affari di stato è in pieno caos. È un momento in cui ci serve stabilità. Le cose dette su Choi Soon-sil non possono essere vere. Mi rifiuto di crederci. La cosa che mi preoccupa di più è un regime di sinistra che venderà il paese alla Corea del Nord”.
Shin Jae-gu, 67, ha detto che nonostante abbia pensato male dello scandalo della Choi, secondo lei le intenzioni della Park erano genuine.
“La Park doveva avere buone intenzioni. Ciò che è successo con la Choi è sbagliato, ma deve averlo fatto per il nostro bene”.
“Odio vedere la gente chiedere le sue dimissioni quando siamo così vicini alla fine del mandato. Chi la potrebbe sostituire? Abbiamo pagato le tasse che servivano per rendere grande il nostro paese. È desolante vedere i giovani organizzare queste fiaccolate”.
Fonte: Koreaherald http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20161119000109
20 Novembre, La procura accusa la Park di complicità; Choi e aiutanti sono stati incriminati
Domenica la procura ha accusato la Park di essere una “complice” della sua amica Choi e ha richiesto di poter investigare la Park come “sospetta” nel caso di corruzione, recando un colpo pesante alla Park che deve affrontare anche le numerose richieste di dimissioni.
Nell’annunciare l’incriminazione della Choi e di due aiutanti della Park per l’estorsione di miliardi di won ai grandi conglomerati, la procura ha chiarito che la Park ha “cospirato” con loro durante queste attività legali.
È la prima volta che la procura indica un Presidente in carica come sospettato di un crimine. L’attenzione dell’opinione pubblica è ora focalizzata su come la procura deciderà di proseguire con le investigazioni sulla Park, soprattutto dopo che il legale del presidente ha fatto sapere che non si sottoporrà a interrogatorio.
“Abbiamo indicato il Presidente come sospetto perché riteniamo che sia complice della Choi e dei suoi aiutanti”, ha detto Lee Young-ryeol, capo della squadra investigativa speciale della procura, durante una conferenza stampa tenuta all’Ufficio del Distretto Centrale della Procura di Seoul.
L’annuncio è arrivato dopo che la procura aveva incriminato la Choi, An Chog-bum l’ex Segretario per la Coordinazione delle Politiche e l’ex Segretario per gli Affari Interni Jeong Ho-seon.
“Basandoci sulle prove raccolte finora, siamo sicuri che la Park si sia fatta complice di numerosi atti illegali perpetrati da Choi, An e Jeong”, ha detto il procuratore.
Nonostante la procura non sia stata in grado di interrogare il presidente prima di incriminare i tre sospettati, il procuratore ha detto che hanno raccolto abbastanza prove – come ad esempio degli appunti nelle agende di An e i registri delle chiamate del telefono di Jeong – per concludere che la Park era una complice.
I procuratori hanno fatto sapere che sembra che la Park fosse coinvolta nella pianificazione di alcune irregolarità e pienamente partecipante in altre.
Sembra che la Park abbia chiesto ad An di fare pressione sui grandi conglomerati affinché donassero 77.4 miliardi di won (65.7 milioni di dollari) come fondi per le fondazioni Mir e K-Sport, che erano ad uso personale della Choi. Il procuratore sostiene che Park abbia fatto organizzare ad An dei colloqui individuali con sette presidenti dei maggiori conglomerati del paese per forzarli a “donare” soldi alle fondazioni. È stato anche detto che la Park ha personalmente chiesto 7 miliardi di won al presidente del Lotte Group, Shin Dong-bin.
La Park è anche accusata di aver chiesto a Jeong di dare alla Choi, che non ha alcuna posizione governativa, dei documenti secretati che includevano anche documenti diplomatici e sulla sicurezza.
La Park potrebbe essere accusata di abuso di potere, coercizione e cattiva gestione di informazioni classificate.
In ogni caso, la Park non può essere incriminata poiché il Presidente, secondo la Costituzione, ha l’immunità.
Nonostante ciò, la procura ha fatto sapere che continuerà ad indagare fino a quando a dicembre non verrà costituita un team indipendente che prenderà le redini delle indagini. Se le accuse si rivelassero fondate, potrà essere incriminata a fine mandato.
Tuttavia, sembra che l’interrogatorio alla Park da parte della procura – che doveva tenersi questa settimana – non avverrà come previsto.
“Non posso accettare nessuna piccola parte della dichiarazione della procura secondo cui la Park è una complice” ha affermato il legale del presidente, Yoo Yeong-ha.
Yoo ha detto che la Park non si sottoporrà all’interrogatorio della procura, ma si preparerà per le indagini del team investigativo indipendente che sarà “politicamente neutrale”.
Settimana scorsa, la procura aveva cercato di interrogare la Park prima di incriminare la Choi, ma Yoo aveva fatto sapere che la Park aveva bisogno di tempo per preparare la sua difesa. La mossa era stata vista come il tentativo deliberato di avvantaggiarsi accedendo ai documenti incriminatori per poi prepararsi all’interrogatorio e anche come un tentativo di rallentare le procedure per evitare l’impeachment.
Nel frattempo, grazie alla precisazione delle accuse contro la Park, le basi per la richiesta dell’impeachment si sono solidificate mentre le richieste di dimissioni da parte dell’opinione pubblica e dell’Assemblea Nazionale continuano. All’incirca 950,000 persone si sono riunite sabato nelle piazze per la quarta settimana di fila.
Fonte: Koreatimes, http://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2016/11/116_218550.html
Featured Image Source: http://res.heraldm.com/content/image/2016/11/17/20161117000938_0.jpg (dall’articolo del 17/11)