Rassegna settimanale 11-17 luglio: Cina e Corea del Nord
11 luglio 2016, CINA – Pechino: non vogliamo discussioni sul Mar Cinese Meridionale al summit Asia-Europa
La questione del Mar Cinese Meridionale non è in agenda, e, pertanto, non dovrebbe essere discussa durante il summit di Ulan Bator tra i leader di Asia e Europa (ASEM, Asia-Europe Meeting). Questo è quanto dichiarato dal vice-ministro degli Esteri cinese, Kong Xuanyou, in vista del vertice ASEM che si terrà immediatamente dopol’arbitrato internazionale dell’Aia sulla questione delle dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale, atteso per il 12 luglio. Pechino ha preventivamente rifiutato di partecipare alle discussioni, o di riconoscere la legittimità del tribunale dell’Aia nella risoluzione della questione.
Fonte: Reuters
Link: http://www.reuters.com/article/us-southchinasea-ruling-idUSKCN0ZR0BM
12 luglio 2016, CINA – Pechino rifiuta il verdetto del tribunale nel caso del Mar Cinese Meridionale
La Cina, come annunciato, rifiuta di riconoscere il verdetto del Tribunale dell’Aia nel caso, presentato dalle Filippine presso il Tribunale, sulle rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese Meridionale.
Il giudizio del Tribunale Internazionale si è largamente espresso a favore delle Filippine, e ci si aspetta che avrà, come conseguenza, un aumento delle pressioni diplomatiche sulla Cina a livello globale affiché diminuisca la sua espansione militare nell’area.
La Cina rivendica il 90% dell’area, che è invece stata largamente giudicata un’area “neutrale” di acque internazionali (quando non zona economica esclusiva di altri Paesi) dal Tribunale. Xi Jinping ha dichiarato che i diritti marittimi e la sovranità territoriale cinesi nell’area non saranno intoccati dal verdetto. Anche i media cinesi si sono scagliati contro il verdetto. Il Tribunale ha dichiarato che: “although Chinese navigators and fishermen, as well as those of other states, had historically made use of the islands in the South China Sea, there was no evidence that China had historically exercised exclusive control over the waters or their resources. The tribunal concluded that there was no legal basis for China to claim historic rights to resources within the sea areas falling within the ‘nine-dash line’.
Il Tribunale, inoltre, ritiene che la Cina abbia violato la sovranità filippina nella sua zona economica esclusiva interferendo con la pesca e le esplorazioni filippine di ricerca del petrolio, costruendo isole artificiali, e impedendo ai pescatori cinesi di sfruttare la zona. Le costruzioni cinesi nell’area, inoltre, hanno causato danni considerevoli alla barrier coralline e all’ecosistema, mettendo a rischio specie protette.
Fonte: The Guardian
Link: https://www.theguardian.com/world/2016/jul/12/philippines-wins-south-china-sea-case-against-china
13 luglio 2016, CINA – La Cina ribadisce il suo diritto a istituire una “zona di difesa aerea” nel Mar Cinese Meridionale
L’arbitrato del tribunale dell’Aia è vincolante, ma la Corte Permanente non ha potere di enforcement. La Cina ha già dichiarato che ignorerà il verdetto del tribunale, di cui non riconosce la giurisdizione, e che istituirà una Air Defence Identification Zone (ADIZ) nell’area qualora “la sicurezza cinese fosse minacciata”. La Cina aveva già istituito una ADIZ nelle acque, anch’esse contese, del Mar Cinese Orientale nel 2013, imponendo a tutti i velivoli di passaggio dell’area di rispettare determinate regole e di identificarsi.
Fonte: BBC News
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-china-36781138
14 luglio 2016, CINA – L’intoppo legale della Cina potrebbe aprire la strada a nuove rivendicazioni nel Mar Cinese Meridionale
Se Pechino dovesse continuare a rifiutare compromessi sull’accesso alle ricche risorse naturali della regione del Mar Cinese Meridionale anche dopo l’arbitrato internazionale dell’Aia a favore delle Filippine, sempre più stati potrebbero fare causa alla Cina. La decisione dell’Aia, che, in sostanza, ha stabilito che la UN Convention on the Law of Sea (UNCLOS) del 1982 ha la precedenza rispetto ai reclami storici cinesi, costituisce un importante precedente legale per le altre nazioni che hanno interessi contrapposti a quelli cinesi nella regione.
Fonte: Reuters
Link: http://www.reuters.com/article/us-southchinasea-ruling-legal-idUSKCN0ZU0JV
15 luglio 2016, COREA DEL NORD – Disertore confessa di aver cercato di rapire bambini nordcoreani in accordo con il Sud
Ko Hyon-chol, un uomo di 53 anni, ha confessato di aver tentato di rapire due orfane nordcoreane per portarle nel Sud. L’uomo ha confessato il coinvolgimento in una cospirazione anti-repubblicana in cooperazione con i servizi di intelligence sudcoreani (NIS). Il Ministero per l’Unificazione sudcoreano, che si occupa delle relazioni con il Nord, si è detto dispiaciuto che un cittadino sudcoreano sia stato arrestato dal Nord e usato come mezzo di propaganda.
La notizia segue il report nordcoreano secondo cui la NIS avrebbe rapito 13 persone che stavano lavorando in un ristorante gestito dal Nord in Cina, lo scorso aprile. Il Governo sudcoreano sostiene invece che gli interessati abbiano scelto di propria iniziativa di raggiungere la Corea del Sud.
Fonte: Reuters
Link: http://www.reuters.com/article/us-northkorea-kidnapping-idUSKCN0ZV0FK
16 luglio 2016, CINA – Disaccordo sul Mar Cinese Meridionale segna il summit tra Asia ed Europa
Il summit in Mongolia si è concluso senza che la questione del Mar Cinese Meridionale fosse affrontata direttamente, dimostrando così la spaccatura tra i Paesi europei, che non sanno ancora con quanta forza condannare l’atteggiamento cinese. Lo statement conclusivo afferma l’impegno dei leader del summit a promuovere la sicurezza marittima, la cooperazione e la libertà di navigazione, e l’impegno all’astensione dalle minacce e dall’uso della forza nelle controversie internazionali. Ribadisce inoltre che le dispute dovrebbero essere risolte secondo il diritto internazionale e la UNCLOS.
Fonte: Reuters
Link: http://www.reuters.com/article/us-southchinasea-ruling-idUSKCN0ZW0ET
(Featured Image Source: Reuters)