Elezioni Camera Alta, Giappone, Abe

Rassegna settimanale 27 giugno-3 luglio: Giappone e Corea del Sud

27 giugno, Giappone – Abe a favore delle stabilità contro lo shock Brexit

Durante la campagna elettorale per le elezioni di luglio della Camera Alta, il Premier Abe Shinzo ha cercato di dissuadere gli elettori dallo schierarsi con l’opposizione in un momento delicato a causa della decisione del Regno Unito di lasciare l’Europa.

Il Brexit ha portato un’ondata di incertezza nei mercati finanziari mondiali e fra gli elettori giapponesi, più propensi, secondo gli analisti, a sostenere Abe. Questa tendenza potrebbe così far ottenere alla coalizione di maggioranza i 2/3 dei seggi nella Camera Alta, necessari ad avviare il processo di revisione costituzionale.

“Ora ciò che è necessario è la stabilità politica. Non possiamo perdere ora. Non possiamo affidare il Giappone al Partito Democratico e al Partito Comunista Giapponese.” ha dichiarato Abe.

“Dobbiamo favorire la stabilità dei mercati.” ha aggiunto il Premier. Le direttive di Abe al Ministro delle Finanze sono state quelle di contrastare l’aumento dello yen, in quanto potrebbe minacciare le esportazioni e rigettare il Giappone nella recessione.

Il DP e il JCP si sono coalizzati con partiti minori per cercare di bloccare Abe e i suoi sostenitori.

Fonte: Japan Today, http://www.japantoday.com/category/politics/view/abe-campaigns-on-stability-ticket-as-brexit-rocks-markets

28 giugno, Giappone – Blackout ferma alcune strutture presso la centrale nucleare di Fukushima

I responsabili della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno dichiarato che alcune strutture si sono fermate a causa di un blackout elettrico, tuttavia non sono stati rilevati problemi nelle operazioni di raffreddamento dei reattori.

Tra gli impianti coinvolti anche il sistema di raffreddamento per la parete sotterranea, costruita intorno gli edifici che ospitano i reattori 1, 2, 3 e 4 per evitare l’ingresso delle acque delle falde acquifere e la conseguente contaminazione con sostanze radioattive.

Secondo la TEPCO (Tokyo Electric Power Co), l’allarme è scattato alle 3:40 di martedì, quando alcuni lavoratori hanno scoperto che un impianto per la rimozione del cesio radioattivo dalle acque contaminate aveva smesso di funzionare.

Fino ad oggi, i reattori 1, 2 e 3, coinvolti nella crisi nucleare del marzo 2011, continuano ad essere raffreddati attraverso il pompaggio di acqua fredda tramite appositi impianti.

La TEPCO ha affermato che non sono state riscontrate anomalie nel funzionamento degli impianti di raffreddamento così come nelle strutture circostanti.

Fonte: The Mainichi http://mainichi.jp/english/articles/20160628/p2g/00m/0dm/061000c

29 giugno, Esercitazione antimissile congiunta tra Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud

Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud hanno portato a termine un’esercitazione militare congiunta nelle Hawaii nel tentativo di tracciare l’eventuale traiettoria di missili lanciati in un possibile attacco da parte della Corea del Nord.

È stata la prima volta in cui la marina militare sudcoreana ha condotto un’esercitazione di questo tipo, collaborando con la marina statunitense e le Forze di Autodifesa giapponesi.

La crescente minaccia nordcoreana ha portato Seoul a superare la propria riluttanza vero la cooperazione militare con Tokyo.

L’esercitazione ha coinvolto quattro navi da guerra dei tre paesi e una portaerei sudcoreana.

Secondo le autorità americane, durante l’operazione di simulazione non è stato lanciato alcun missile, tuttavia, è stata un’importante occasione per rafforzare “l’interoperabilità, i canali di comunicazione, la raccolta dati e le capacità di valutazione”.

 Fonte: The Japan News by Yomiuri Shinbun  http://the-japan-news.com/news/article/0003048129

30 giugno, Corea del Sud – Park incontra Abe per la prima volta in Giappone

Il Presidente Park Geun Gye incontrerà in Giappone il Premier cinese Li e il Primo Ministro Abe. Sarà la prima volta che il Presidente Park si reca in Giappone per un meeting politico dalla sua nomina nel 2013.

Secondo il parere degli esperti, la visita viene percepita come un tentativo di normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Giappone e Corea del Sud.

Quest’anno, sarà il Giappone a presiedere il dialogo trilaterale che avrà inizio nel mese di novembre, in seguito all’incontro dei ministri degli esteri nel mese di ottobre.

“I meeting tra Giappone, Cina e Corea del Nord sono stati fissati nella seconda metà dell’anno corrente in Giappone. La visita del Presidente Park sarà un’importante opportunità per migliorare le relazioni diplomatiche tra Tokyo e Seoul.”

Dalla sua nomina nel febbraio 2013, il Presidente Park ha richiesto al governo giapponese sincerità rispetto alle violenze inflitte al popolo coreano durante la Seconda Guerra Mondiale come una condizione necessaria per recarsi in visita in Giappone. Allo stesso modo, Park ha contrastato i tentativi di Tokyo di mascherare i crimini di guerra, tra cui la schiavitù sessuale delle donne coreane.

Fonte: The Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2016/07/116_208330.html

1 luglio, Applicazione rigorosa delle sanzioni sulla Corea del Nord

Oh Joon, Ambasciatore della Corea del Sud presso le Nazioni Unite, ha richiesto al Consiglio di Sicurezza, nella giornata di giovedì 30 giugno, un maggior controllo sull’implementazioni delle sanzioni su Pyongyang. Oh ha ricordato che l’unico modo per ridimensionare le ambizioni politiche del regime nordcoreano è quello di ostacolare lo sviluppo degli armamenti nucleari.

L’argomento è stato trattato anche durante un meeting organizzato dalle autorità di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti per discutere sullo status della situazione nordcoreana e sui risultati delle sanzioni, imposte a causa del quarto test nucleare svolto dal regime nel mese di gennaio.

Oh ha affermato che la Corea del Nord non ha mostrato alcuna sincera intenzione di abbandonare il proprio programma nucleare e aprire le porte al dialogo. L’unica soluzione per contrastare questa crescente minaccia è quella di ostacolare lo sviluppo di armi nucleari, rendendolo più difficile e più costoso.

“Una rigorosa implementazione delle sanzioni è l’unico modo per riportare la Corea del Nord sul tavolo dei negoziati.” ha dichiarato Oh Joon.

L’Ambasciatore giapponese Bessho Koro ha affermato che il programma nucleare del regime nordcoreano è una minaccia non solo per la regione, ma per il mondo interno, sollecitando tutti gli stati a cooperare.

Fonte: The Korean Herald, http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20160701000493

2 luglio, Ostaggi giapponesi coinvolti nell’attentato in Bangladesh

Otto cittadini giapponesi sono rimasti coinvolti nella sparatoria di venerdì 1° luglio a Dacca, capitale del Bangladesh. L’esercito e le forze di polizia locale hanno fatto irruzione nel ristorante assediato da un commando di terroristi legati all’ISIS, riuscendo a portare in salvo uno degli otto ostaggi giapponesi.

Il governo giapponese ha dichiarato di non essere ancora riuscito a stabilire un contatto con gli altri connazionali coinvolti.

I sette giapponesi sono tutti impiegati presso aziende private, temporaneamente a Dacca per un progetto edilizio della Japan International Cooperation Agency (JICA).

L’uomo sopravvissuto all’attacco, un ufficiale governativo di alto livello, è stato ricoverato nell’ospedale locale per ferite di arma da fuoco. Le autorità giapponesi hanno confermato che le sue condizioni sono stabili.

Il Primo Ministro Abe ha contattato il Premier bengalese Sheikh Hasina, che ha comunicato il salvataggio di tredici persone, tra cui tre stranieri.

Secondo i media, un gruppo di nove terroristi armati di fucili ed esplosivi ha attaccato il ristorante nella serata di venerdì 1° luglio, uccidendo due poliziotti e trattenendo almeno venti persone in ostaggio. Cinque persone sono state ritrovate morte dalle squadre di soccorso.

Fonte: The Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2016/07/02/national/japanese-nationals-possibly-among-hostages-bangladesh-attack/#.V3d6lRTNviw

3 luglio, Confermata la morte di sette ostaggi giapponesi 

Nella tarda serata di sabato 2 luglio, il governo giapponese ha confermato la morte di sette (due donne e cinque uomini) degli ostaggi rimasti coinvolti nell’attacco terroristico di Dacca, Banglasdesh.

Durante una conferenza stampa, il Capo Segretario del Gabinetto Suga Yoshihide ha espresso tutto il suo rammarico per la triste notizia, condannando l’attacco terroristico in cui hanno perso la vita più di venti ostaggi, per la maggior parte stranieri.

Le sette vittime e l’unico sopravvissuto si trovavano in Bangladesh come consulenti per un progetto di sviluppo diretto dalla Japan International Cooperation Agency.

Il capo dell’agenzia Kitaoka Shinichi ha dichiarato: “Ingegneri che si stavano impegnando per lo sviluppo del paese sono rimasti vittima di questo attacco. Provo un forte dolore.”

Le vittime sono state identificata attraverso foto e oggetti personali, tuttavia, non sono ancora stati resi noti i loro nomi.

Suga ha aggiunto che sono in corso i preparativi per organizzare un volo diretto nel Paese e riportare i corpi in Giappone.

“Provo una profonda rabbia per la morte di così tanti innocenti in un atto di puro e selvaggio terrorismo” ha affermato il Premier Abe. Il Ministro degli Esteri Kishida Fumio e la sua controparte bengalese Abul Hassan Mahmood Ali hanno confermato la cooperazione dei rispettivi paesi per coordinarsi nella crisi.

Fonte: The Mainichi http://mainichi.jp/english/articles/20160703/p2g/00m/0dm/001000c

Featured Image Source: Japan Today