Rassegna settimanale 13-18 giugno: Giappone e Corea del Sud
13 giugno, Giappone – Strage di Orlando: Abe dichiara pieno sostegno agli Stati Uniti
Il Primo Ministro Abe ha condannato con fermezza gli atti di violenza e di terrore, rinnovando il pieno sostegno agli Stati Uniti in seguito alla sparatoria di Orlando, Florida.
“Non possiamo perdonare gli atti di terrore. Per questo ci impegniamo con tutti i nostri sforzi a sconfiggere il terrorismo” ha dichiarato il Premier giapponese.
“Stiamo indagando sui possibili legami dell’omicida con gruppi terroristici” ha dichiarato il Presidente Obama, aggiungendo che la sparatoria può essere considerata una delle più violenti nella storia degli Stati Uniti.
“In questo momento difficile, il Giappone è vicino agli Stati Uniti e al suo popolo” ha commentato Abe in un messaggio di cordoglio inviato al Presidente Obama. Abe ha espresso “un grande stupore e una forte rabbia” per la strage, offrendo le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime e augurando una pronta guarigione ai numerosi feriti.
“Il terrorismo è una sfida ai valori condivisi dal Giappone e dagli Stati Uniti. […] Continueremo a combattere il terrorismo a fianco del Presidente Obama e di tutto il mondo” ha aggiunto Abe.
Fonte: The Mainichi, http://mainichi.jp/english/articles/20160613/p2g/00m/0dm/064000c
14 giugno, Giappone – Possibili dimissioni del governatore Masuzoe Yoichi
Forti sono le probabilità che il Governatore di Tokyo Masuzoe Yoichi rassegni le proprie dimissioni in seguito alla possibilità di una mozione di sfiducia proposta dalla coalizione di maggioranza dell’assemblea metropolitana nella giornata di mercoledì 8 giugno.
Il Komeito e il Partito Liberal Democratico sono concordi sulla necessità che Masuzoe lasci la carica di governatore in seguito all’uso indebito di fondi pubblici.
Se la mozione di sfiducia venisse approvata, Masuzoe si troverebbe davanti a due possibilità: rassegnare le proprie dimissioni oppure sciogliere l’assemblea e indire nuove elezioni nell’arco di dieci giorni. La seconda alternativa permetterebbe agli oppositori di Masuzoe di ottenere più della metà dei seggi e approvare una nuova mozione di sfiducia nei suoi confronti. Nel caso venisse approvata una seconda mozione di sfiducia, per legge, Masuzoe sarebbe costretto a lasciare la carica.
Sondaggi recenti hanno mostrato che circa il 70-80% dei votanti a Tokyo è a favore delle sue dimissioni immediate.
Fonte: The Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2016/06/14/national/politics-diplomacy/tokyo-governor-facing-no-confidence-vote-likely-resign/#.V2A4WhTNvix
15 giugno, Giappone – Dimissioni ufficiali del governatore di Tokyo
Davanti a una possibile mozione di sfiducia e alla perdita del sostegno dei cittadini, Masuzoe Yoichi ha deciso, nella giornata di mercoledì 15 giugno, di rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di governatore della capitale giapponese.
Le dichiarazioni di Masuzoe hanno reso inutile il voto per la mozione di sfiducia programmato alcune ore più tardi nella stessa giornata di mercoledì.
Il Partito Liberal Democratico, più rilevante forza politica della capitale e più grande sostenitore dell’amministrazione Masuzoe, aveva, infatti, raggiunto un accordo con i partiti maggiori a sostegno di una mozione di sfiducia contro il governatore a causa dello scandalo.
Forti sono stati gli attacchi mediatici rivolti all’ex governatore, accusato di aver speso i fondi pubblici per fini provati, come viaggi all’estero, opere d’arte e soggiorni in hotel di lusso. Inutili sono stati i tentativi di difesa di Masuzoe.
Il governo metropolitano è stato informato ufficialmente della decisione di Masuzoe e ha deciso di programmare per il mese di luglio le elezioni per la nomina del nuovo governatore.
Fonte: Japan Today, http://www.japantoday.com/category/politics/view/tokyo-governor-submits-resignation-over-spending-scandal
16 giugno, No alla proposta di utilizzo del Thaad in Corea del Sud
Il progetto di legge approvato dal Senato statunitense per il budget difensivo per l’anno 2017 non include la proposta di ratifica per l’utilizzo del sistema di difesa missilistico THAAD in Corea del Sud.
Con l’approvazione del National Defense Authorization Act, il Senato ha autorizzato lo stanziamento di circa 602 miliardi di dollari per la difesa per l’anno fiscale 2017.
Lo scorso mese, il Senatore Cory Gardner ha presentato una proposta di ratifica al progetto di legge per includere il dispiegamento del Terminal High Altitude Area Defense (THAAD). Il sistema antimissilistico è stato presentato come una forma di sostegno a favore della Corea del Sud, necessaria a implementare le capacità difensive contro le crescenti minacce missilistiche di Pyongyang.
Nella proposta di ratifica, Gardner ha ribadito come i missili di corta, media e lunga gittata del programma militare nordcoreano rappresentino una crescente minaccia sia per Seoul sia per gli Stati Uniti. L’utilizzo del THAAD viene ritenuto dunque necessario per rafforzare efficacemente le capacità difensive nella Penisola Coreana.
La proposta di ratifica non è stata approvata dal Senato, tuttavia continuano le trattative tra i due alleati per definire i punti strategici (non solo basi militari statunitensi) dove potere installare il THAAD.
Fonte: The Korea Times, http://www.koreatimes.co.kr/www/news/nation/2016/06/205_207116.html
17 giugno, Corea del Nord: intensificate le indagini per accertare violazione dei diritti umani
A un anno dall’apertura delle indagini sulle violazioni dei diritti umani in Corea del Nord, le Nazioni Unite stanno intensificando le proprie ricerche per definire i movimenti di questa tetra tendenza. Le autorità competenti hanno iniziato le indagini il 23 giugno 2015 sotto raccomandazione della Commissione di inchiesta dell’ONU.
Dal febbraio 2016, Signe Poulsen, responsabile dell’indagine, e il suo staff stanno organizzando colloqui presso i centri che ospitano i disertori nordcoreani per raccogliere importanti informazioni.
Secondo il Ministro della Riunificazione, le autorità di Seoul si sono attivate per raccogliere testimonianze scritte presso il centro di Hanawon, una struttura adibita alla rieducazione dei disertori per favorirne l’inserimento nella società sudcoreana.
Da tempo, la Corea del Nord viene definita come uno degli stati peggior dal punto di vista delle violazioni dei diritti umani. Pyongyang ha risposto a queste accuse definendole un tentativo guidato dagli Stati Uniti di rovesciare il regime.
Tuttavia, sono numerose le testimonianze che attestano la mancanza di tolleranza verso il dissenso generale, il rigido controllo delle informazioni e la presenza di numerose prigioni politiche e campi di lavoro forzato.
Fonte: The Korean Herald, http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20160617000335
18 giugno, Rehno, Presidente ad interim del Partito democratico, non si presenterà alla elezioni per la carica di governatore di Tokyo
Il Presidente ad Interim del Partito Democratico, Renho, ha dichiarato nella giornata di sabato 18 giugno di non avere alcuna intenzione di candidarsi alla carica di governatore di Tokyo nelle elezioni previste per il 31 luglio 2016.
Renho era stata considerata dall’opinione generale come una dei candidati in grado di sostituire l’uscente Governatore Masuzoe Yoichi.
“Sono ancora molto occupata nelle questioni di politica nazionale” ha dichiarato Renho. La sua uscita dalla lista dei candidati rende come favorita Koike Yuriko, parlamentare del Partito Liberal Democratico ed ex Ministro della Difesa.
Il Partito Liberal Democratico sta procedendo con attenzione nella scelta del proprio candidato per le elezioni, dal momento che sia Masuzoe che il suo predecessore, Inose Naoki, entrambi sostenuti dal LDP, hanno rassegnato le dimissioni durante il mandato a causa di scandali finanziari.
Secondo alcune fonti, anche Kenji Utsunomiya, avvocato e ex presidente della Japan Federation of Bar Associations, sta considerando di entrare nella competizione elettorale.
Fonte: The Japan Times, http://www.japantimes.co.jp/news/2016/06/18/national/politics-diplomacy/renho-seen-likely-democratic-party-candidate-tokyo-gubernatorial-election/#.V2U0KhTNvix
19 giugno, Giappone – Onaga: no a una nuova causa
Il Governatore di Okinawa Onaga Takeshi ha dichiarato di non avere al momento alcuna intenzione di intentare una nuova causa legale relativa al progetto di rilocazione della base aerea di Futenma.
Alla conferenza stampa tenutasi nella giornata di sabato 18 aprile presso gli uffici della prefettura, Onaga ha sottolineato che il motivo per cui non intende procedere per vie legali risiede nei risultati delle verifiche del Central and Local Government Dispute Management Council, un comitato indipendente del Ministero delle Comunicazioni e Affari Interni.
Nella transazione dell’accordo, sottoscritta dal governo di Tokyo e dalla Prefettura di Okinawa nel marzo 2016, viene definito che l’apertura di una nuova causa legale da parte della prefettura risulta un passo necessario per il raggiungimento dell’accordo finale. La decisione di Onaga comporterà quindi ulteriori ritardi prima che le due parti riescano a risolvere la disputa con un accordo.
Viene definito inoltre che il comitato indipendente giudicherà l’appropriatezza delle azioni passate di entrambe le parti e che la prefettura dovrà adire a vie legali in base alle direttive del comitato. Il giudizio della corte, una volta finalizzato, dovrà essere rispettato sia dal governo centrale sia dall’amministrazione locale.
Il comitato ha annunciato nella giornata di venerdì 17 giugno il risultato delle sue verifiche. L’organo non si è espresso sulla legalità dell’ordine impartito dal governo centrale a Onaga di correggere la sua decisione di revocare l’approvazione per il progetto di rilocazione.
Onaga ha così dichiarato: “Tutto ciò indica che non dobbiamo cercare di risolvere questa disputa per vie legali. È necessario che le due parti si incontrino e discutano con sincerità.”
Fonte: The Japan News by Yomiuri Shinbun http://the-japan-news.com/news/article/0003026865
Featured image source: Japan Today