Rassegna settimanale 25 – 31 gennaio : Africa Subsahariana
25 gennaio – Camerun: Attacco terroristico
In Camerun tre attacchi suicidi hanno provocato almeno 25 morti. Obiettivo dei kamikaze, un mercato nella località di Bodo, nel nord del paese. La zona è stato spesso oggetto di attacchi da parte dei jihadisti di Boko Haram, provenienti dalla confinante Nigeria. Secondo il governo di Yaoundé dal 2013 le vittime provocate da queste azioni sarebbero quasi 1200.
Il Camerun fa parte della coalizione regionale che si è formata per combattere gli estremisti islamici, con Nigeria, Niger, Ciad e Benin.
Fonte: CNN
Link: http://www.cnn.com/2016/01/25/world/cameroon-boko-haram-attack/
28 gennaio – Costa d’Avorio: Si apre il processo a Gbagbo e Blé Goudé
Si è aperto all’Aja il processo contro Laurent Gbagbo, l’ex presidente della Costa d’Avorio che assime all’ex leader di una fazione del suo partito Charles Blé Goudé, sono accusati per le violenze scoppiate dopo le presidenziali del 2010. Entrambi si sono dichiarati non colpevoli. Gbagbo deve rispondere dei 3mila morti dovuti ai disordini scoppiati subito dopo il voto del 2010 e durati per cinque mesi. Contestando l’esito delle elezioni, Gbagbo si era rifiutato di lasciare il potere allo sfidante nonchè vincitore Alassane Ouattara.
La procuratrice capo della Corte, Fatou Bensouda, è certa di aver raccolto prove sufficienti a far condannare Gbagbo: “nell’autoproclamarsi presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo ha utilizzato le Forze di difesa e sicurezza ivoriane, la FDS e dei mercenari per attaccare i civili. Ha usato gruppi giovanili e miliziani, galvanizzati dal co-imputato, Charles Blé Goudé, che, con una retorica odiosa, ha esortato ad attaccare i civili”.
Fonte: The Guardian
Link: http://www.theguardian.com/world/2016/jan/28/laurent-gbagbo-trial-hague-icc-ivory-coast-civil-war
29 gennaio – Nuovi casi di abusi sessuali su minori da parte di caschi blu dell’Onu
Si aggiunge un ulteriore scandalo di presunti abusi sessuali su minori da parte dei caschi blu dell’Onu e dei soldati dei contingenti internazionali. Questa volta la denuncia viene dalla Repubblica Centrafricana e coinvolge militari europei, georgiani e francesi. Le aggressioni si sarebbero svolte in questo campo profughi, a M’poko, vicino all’aeroporto della capitale Bangui.
Fonte: UN News
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=53120#.VrLGebLhDIU
31 gennaio – Etiopia: Crisi umanitaria a causa della siccità
La situazione in Etiopia è drammatica, colpita dalla peggiore siccità degli ultimi 50 anni. Oltre 10 milioni di persone non hanno cibo. Il bestiame muore di fame e di sete e non c‘è acqua per irrigare i campi coltivati. Secondo Save the Children, al momento si tratta della crisi umanitaria con il più alto livello di emergenza al mondo, insieme alla guerra in Siria, come spiega il direttore della ong, John Graham: “Questa è finora la peggiore risposta da parte della comunità internazionale che ho mai visto. Ci sono molte crisi profonde là fuori, di sicuro la situazione in Siria e la crisi dei migranti, che catalizzano l’attenzione. Per questo non si fa abbastanza attenzione, nonostante il numero delle persone coinvolte è maggiore di qualsiasi altra precedente siccità in Etiopia. Perfino peggiore di quella del 1984”.
Ban Ki Moon in visita nelle zone più colpite dalla siccità ha dichiarato che è ormai indispensabile un’azione urgente da parte dei donatori internazionali, in modo raggiungere l’obiettivo di 1,4 miliardi di dollari, coperti finora solo per meno di un terzo della somma. Ben 350mila nuove nascite sono previste nei prossimi sei mesi, con enormi rischi per i neonati e per le madri.
Fonte: UN News
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=53132#.VrLjkbLhDIU
Nigeria: Carneficina da parte di Boko Haram
La strage compiuta da Boko Haram nel villaggio nigeriano di Dalori conta almeno 86 i morti, ancora sepolti nelle loro case rase al suolo o arsi vivi, o finiti a colpi di mitra mentre tentavano di fuggire. Un centinaio i feriti e gli ustionati. La carneficina è durata 4 ore.
Poco dopo in due villaggi del Ciad, tre kamikaze si sono fatti esplodere, uccidendo nove persone, tra cui cinque bambini, e ferendone 52. Sono le ultime tra le 20mila vittime in 7 anni di conflitto.
Fonte: The Guardian