Rassegna settimanale 19-25 ottobre: Sud Est Asiatico
19 Ottobre, Indonesia- Sciopero nazionale se l’aumento del salario minimo non sarà soddisfacente
I sindacati indonesiani stanno preparando uno sciopero nazionale nel caso in cui le richieste di un aumento dei salari non sino rispettate del Ministro della Forza lavoro.
Il Presidente della confederazione Indonesian Workers Unions (KSPI) ha detto che 5 milioni di lavoratori sono pronti a fare sciopero se il Ministro utilizzerà la nuova formula per calcolare l’aumento del salario minimo annuale. Secondo questa nuova formula il governo terrà conto dell’inflazione e del PIL.
Se si usa la nuova formula il salario minimo per il 2016 si alzerà di 200.000 rupie/mese, passando da 2 milioni a 2,2 milioni di rupie.
Se comparato con il salario minimo degli altri Paesi del Sud est asiatico quello indonesiano è di gran lunga il più basso. Per i sindacati tutti questo è “ingiusto”.
Secondo i sindacati è importante considerare anche il costo della vita nel calcolo per il salario minimo.
Già il mese scorso ci sono state manifestazioni a Jakarta per i salari bassi e i licenziamenti.
Questo anno la crescita economica del Paese è la più bassa degli ultimi 6 anni a causa del crollo delle esportazioni e di una domanda interna molto bassa.
Fonte: The Southeast Asian Times
Link: http://www.southeastasiantimes.com/
Indonesia- 182 Rohingya fuggiti dai campi profughi
182 Rohingya hanno lasciato i loro campi nella provincia indonesiana di Aceh e il governo sospetta che siano stati convinti a farlo da trafficanti di esseri umani.
Secondo Amir Hamzah, portavoce del distretto di Aceh, solo 140 dei 322 Rohingya sono rimasti nel campo profughi. Gli altri sembrerebbe che abbiano lasciato il campo in gruppi.
Sono più di 3000 i Rohingya, i Musulmani e gli originari del Bangladesh a essere finiti nella mani dei trafficanti.
L’Indonesia ha accolto 1346 tra Rohingya e migranti del Bangladesh. Questi sono tenuti in campi profughi, a volte anche separati dagli altri membri della propria famiglia.
Fonte: AP News
Link: http://asiancorrespondent.com/136181/more-than-180-ethnic-rohingya-flee-shelter-in-indonesia/
Singapore- Affluenza inaspettata alle votazioni anticipate della Birmania
Centinaia di cittadini birmani si sono messi in fila davanti durante il weekend per votare anticipatamente presso l’ambasciata birmana a Singapore per le elezioni del 8 Novembre.
L’affluenza massiccia ha sopraffatto lo staff dell’ambasciata che ha deciso di estendere il voto di qualche giorno.
Queste elezioni sono importanti perché sono le prime elezioni veramente libere dopo la fine del regime militare.
Molti birmani vivono nei Paesi limitrofi dove hanno trovato migliori opportunità di lavoro.
Oltre che presso l’ambasciata a Singapore, si poteva anche votare presso quella in Tailandia, Paese che ospita quasi 2 milioni di lavoratori birmani.
Fonte: AP News
Link: http://asiancorrespondent.com/136179/hundreds-of-burmese-citizens-line-up-to-vote-in-singapore/
20 Ottobre, Tailandia- Industria del tonno danneggia l’ambiente e non rispetta i diritti umani
L’industria del tonno è un business sporco: danneggia l’ambiente e non rispetta i diritti umani.
La più grande azienda al mondo di tonno è la Thai Union Group che è diventata bersaglio di Greenpeace. Lo scopo di Greenpeace è quello di ottenere dei miglioramenti nell’azienda e, in generale, nel settore del tonno.
La Thai Union Group ha sotto di sé varie aziende come: Chicken of the Sea (USA); John West (UK) Petit Navire and Parmentier (Francia); Mareblu (Italia); così come i brand tailandesi top Sealect, Fisho and Bellotta.
La campagna di Greenpeace contro gli abusi ambientali e il non rispetto dei diritti umani nell’industria del tonno si chiama “Not just tuna” per mostrare come la questione non riguardi sono l’ambiente e il problema della sovrapesca ma anche la salute e i diritti umani.
Greenpeace vuole vedere dei cambiamenti concreti nelle pratiche dell’azienda, soprattutto in termini di trasparenza così che i consumatori possano essere informati sulla provenienza dei prodotti.
Secondo il gruppo sul packaging si trovano già tutte le informazioni e il prodotto è 100% tracciabile. Per Greenpeace, invece, le cose non stanno così e il mese scorso ha bocciato quasi tutti i brand tailandesi di tonno in scatola per sostenibilità, tracciabilità e equità.
Fonte: Asian Correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/136208/thailand-worlds-largest-canned-tuna-company-linked-to-slavery-environmental-crimes/
Tailandia- Test sulla salute della popolazione prima di riaprire le miniere d’oro
Sono iniziati i test in tre province del Paese caratterizzate dalla presenza di miniere d’oro. I test seguono la chiusura della miniera di Chatree, avvenuta lo scorso inverno per questioni di deterioramento della salute di migliaia di persone.
I test consistono in esami del sangue e delle urine e sono finalizzati a studiare l’impatto delle miniere d’oro nelle province di Pichit, Phetchabun and Phitsanulok.
Questi test sono gli stessi fatti per il caso Chatree. In quella occasione avevano mostrato tra i residenti vicino alla miniera livelli di arsenico e manganese più alti del normale.
Secondo i movimenti contrari alle miniere, le sostanze tossiche sono fuoriuscite dalla miniera causando problemi di salute per gli abitanti della zona.
Il governo ha deciso di aspettare i risultati dei test prima di rilasciare i nuovi permessi per l’apertura delle miniere.
Fonte: The Southeast Asian Times
Link: http://www.southeastasiantimes.com/
21 Ottobre, Filippine- Due diplomatici cinesi uccisi
Due diplomatici cinesi sono stati uccisi da un colpo di pistola sparato da una donna in un ristorante di Cebu, nelle Filippine. Un terzo è rimasto ferito. Le vittime sono il viceconsole e l’incaricato finanziario del locale consolato, Hui Li e Sun Shen, mentre il ferito è il console Song Ronghua.
La vicenda è avvenuta alle 13:30 circa, ora locale, presso il ristorante ‘Lighthouse’ nella città di Cebu, dove il console stava pranzando con gli altri due diplomatici e altre sei persone.
“Stiamo ancora cercando di capire il motivo dell’attacco”, ha dichiarato il Sovraintendente capo Prudencio Banas, che ha aggiunto “I sospetti sono ricaduti su una coppia”.
Stando alle dichiarazioni di un cameriere, raccolte dalla polizia, si sarebbe trattato di una lite finita male tra persone che si conoscevano.
Fonte: Agi china
Link: http://www.agichina.it/in-evidenza/notizie/filippine-uccisi-due-diplomatici-cinesi-a-cebu
22 ottobre, Tailandia – Il sud del Paese colpito dalla foschia proveniente dall’Indonesia
Dei funzionari hanno affermato che il sud della Tailandia è stato colpito da una densa foschia causata dagli incendi delle foreste in Indonesia. Questo ha causato la chiusura di tutte le scuole della provincia e la sospensione dei voli. Il livello di inquinamento nella città di Songkhla è arrivato a 365 (oltre 300 il livello è estremamente pericoloso).
Sembra che la foschia sia arrivata anche in alcune zone di Singapore e della Malesia.
Halem Jemarican, il capo dell’ufficio per l’ambiente del sud del Paese è arrivato a parlare di “crisi”. Il livello di inquinamento non aveva infatti mai superato il 300.
Fonti: Asian Correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/136261/southern-thailand-hit-by-the-worst-haze-from-indonesia-ever/
Indonesia – La crisi della foschia potrebbe avere ripercussioni su tutto il Sud Est Asiatico
Gli incendi delle foreste in Indonesia per fini agricoli hanno provocato una fitta nebbia che sta invadendo diverse zone del Sud Est Asiatico, costituendo una minaccia per la saluta degli abitanti di queste regioni.
I Social Media, ultimamente, sono diventati lo strumento per condividere immagini della situazione in Paesi come Singapore o Malesia, dove si sono registrati livelli di inquinamento superiore al 300 (soglia massima oltre la quale si tratta di un livello estremamente pericoloso di inquinamento).
L’Indonesia ha preparato un piano per evacuare i bambini su traghetti e navi da guerra, qualora le condizioni peggiorassero da mettere gravemente in pericolo la salute dei più piccoli.
Diversi Paesi, tra cui Singapore, Russia, Malesia, Australia,… si sono attivati per cercare di spegnere gli incendi in Indonesia.
Fonti: Asian correspondent, BBC
Link: http://asiancorrespondent.com/136243/haze-crisis-from-indonesian-fires-could-be-worst-ever-for-southeast-asia/
http://www.bbc.com/news/world-asia-34612922
Vietnam – Il governo punta su Facebook
Il Vietnam comunista ha deciso di puntare su Facebook, che una volta aveva bloccato, per arrivare ai giovani.
Il governo ha, infatti, aperto la sua pagina ufficiale, che utilizzerà per pubblicare aggiornamenti sul governo e sul Primo ministro.
Vi Quang Dao, il capo del governo, ha dichiarato essere un progetto pilota.
In pochi giorni la pagina ha raggiunto 37.000 like. Secondo Vietnam Television, il Vietnam conta con più di 30 milioni di utenti su Facebook, il 75% dei quali appartiene alla frangia 18-34 anni.
Fonti: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/136256/vietnams-government-turns-to-once-banned-facebook-to-reach-its-young/
Myanmar – Gli Stati Uniti avvertono di possibili violenze a ridosso delle elezioni
Il più importante diplomatico statunitense in Asia Orientale ha avvertito che la politicizzazione della religione e il diffondersi di discorsi d’odio potrebbe generare violenza in Myanmar, a ridosso delle elezioni (che si terranno l’8 novembre).
Daniel Russel, l’assistente del Segretario di Stato, ha affermato che le elezioni sono un evento molto importante per la Nazione per porre fine alla dittatura e che gli U.S.A. non ammetteranno nessun errore durante lo svolgimento delle elezioni.
Fonti: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/136248/us-warns-of-hate-speech-as-burma-prepares-for-elections/
23 ottobre, Amnesty avverte di una nuova crisi di rifugiati in Asia
Un nuovo rapporto di Amnesty International ha puntato i riflettori sugli abusi dei diritti umani in Myanmar. Il rapporto si intitola “Deadly Journeys” e raccoglie una serie di interviste effettuate nella provincia indonesiana di Aceh. Secondo Amnesty è probabile che, alla fine della stagione dei monsoni, si assista a una nuova crisi di rifugiati.
Il traffico di esseri umani in Sud Est Asiatico non è più un segreto. Amnesty parla di 63.000 persone che sono state contrabbandate nel golfo del Bengala e nel mar Andaman solo nel 2014, e le cose sono peggiorate nel 2015.
La crisi è stata molto dura quest’anno e Indonesia, Malesia e Tailandia hanno reagito non aiutando ma respingendo queste masse di migranti, a volte anche contro le leggi internazionali.
Molti di coloro che mettono a rischio la loro vita appartengono alla minoranza musulmana Rohingya della regione di Rakhine, in Myanmar.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, citati da Amnesty, attualmente più di 416.000 persone sono vittime di violenza e hanno bisogno di assistenza; molti si trovano come unica opzione quella di prendere il mare e cercare rifugio altrove. Spesso questi viaggi sono, però, estremamente pericolosi, inoltre molti Rohingya intervistati da Amnesty hanno dichiarato di essere stati vittime di violenze da parte dell’equipaggio durante il viaggio.
Secono Amnesty i Paesi del Sud Est Asiatico dovrebbero rispondere in maniera più efficiente a questo importante problema, evitando di respingere i migranti verso il loro territorio d’origine, che spesso è il Myanmar.
Il Myanmar, da parte sua, dovrebbe iniziare ad applicare dei programmi di inserimento sociale e integrazione della minoranza Rohingya. I leader politici del Paese, compresa Aung San Suu Kyi, stanno infatti ignorando il problema e l’esigenza.
Fonti: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/136251/amnesty-warns-of-new-asian-refugee-crisis-as-monsoon-season-ends/
24 ottobre, Vietnam – Rafforzamento relazioni con Filippine
Il 21 ottobre si è tenuto l’ottavo incontro ufficiale del comitato di cooperazione bilaterale di Vietnam e Filippine, presieduto da Segretario del Ministero degli Esteri filippino Albert Del Rosario e della sua controparte Pham Binh Minh.
Si è trattato di un incontro molto importante dato che sembra che i due Paesi abbiano intenzione di firmare una partnership strategica.
Nel 2016, inoltre, si celebreranno di 40 anni di relazioni tra questi due Paesi, un’occasione in più per rafforzare i legami e la cooperazione.
Durante l’incontro le due parti hanno revisato i risultati raggiunti dal loro ultimo meeting del 2013 e hanno proposto nuove forme di collaborazione da mettere in marcia nei prossimi anni.
Per quanto riguarda l’ambito economico sembra che si siano accordati sull’obiettivo di raggiungere 3 bilioni di $ in scambi commerciali entro il 2016 e che abbiamo discusso su collaborazioni in ambito agricolo e della pesca. Per quanto riguarda l’ambito della sicurezza hanno trattato di terrorismo, pirateria e crimini informatici, operazioni di Peacekeeping, la questiona del mar cinese meridionale,… Inoltre, hanno parlato della firma della partnership strategica.
Il nono meeting del comitato di cooperazione bilateral si tarrà nel 2017 nelle Filippine.
Fonti: The Diplomat
Link: http://thediplomat.com/2015/10/vietnam-philippines-near-new-strategic-partnership/