Rassegna settimanale 19 – 25 ottobre: Africa Subsahariana
19 ottobre – Sudan intensifica intervento in Yemen
Il Sudan sta intensificando il suo intervento nella guerra civile in Yemen. Il Paese aveva infatti cambiato alleanze politiche, aderendo alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli Houthi supportati dall’Iran, considerato fino a quel momento uno dei maggiori alleati strategici. Analisti politici hanno valutato che la decisione del cambio di alleanze possa essere stato dettato dalla disastrosa situazione eiconomica del paese, il quale necessita di un forte sostegno finanziario che solo l’Arabia Saudita potrebbe accordare. Dopo aver partecipato con raid aerei, Khartoum ha ora inviato per la prima volta 6.000 uomini nelle truppe di terra.
La disponibilità sudanese arriva nel momento in cui i sauditi hanno ricevuto un netto rifiuto alla richiesta di truppe di terra dai loro maggiori alleati, l’Egitto e il Pakistan.
Fonte: Sudan Tribune
Link: http://www.sudantribune.com/spip.php?article56779
21 ottobre – Sudafrica: Proteste a favore del diritto allo studio
Continuano le forti manifestazioni in tutto il Sudafrica, per la contestazione studentesca esplosa alla notizia dell’aumento delle tasse universitarie nel Paese. Oggi marcia fino al palazzo presidenziale a Pretoria, dove una delegazione incontrerà il presidente Jacob Zuma.
La protesta è iniziata lo scorso 13 ottobre dopo la diffusione della notizia di un aumento, in alcuni casi fino all’11%, della retta universitaria in molti atenei sudafricani, come nel caso dell’università del Witwatersrand a Johannesburg, dove sono iniziate le proteste. Molti campus sono stati occupati e le lezioni sospese e non sono mancati episodi di violenza. Appena due giorni fa la polizia di Città del Capo è intervenuto su diversi gruppi di manifestanti, colpendo molti di loro.
Fonte: The Guardian
22 ottobre – Burundi: Violazioni dei diritti umani dopo le elezioni di Nkurunziza
L’Unione Europea ha richiamato il Burundi a dar spiegazioni sull’aumento crescente delle violazioni dei diritti umani dopo la contestata elezione del Presidente Pierre Nkurunziza per il terzo mandato.
Il Burundi è squarciata dalla violenza da Aprile, da quando Nkurunziza ha anunciato di volersi ricandidare per la terza volta consecutiva. L’Unione Europea ha già sottoposta a sanzioni ben quattro figure politiche del Burundi poichè “minano la democrazia ed impediscono il raggiungimento di una stabilità politica nel Paese”.
Fonte: The Guardian
Link: http://www.theguardian.com/world/2015/oct/22/eu-calls-burundi-hold-talks-on-human-rights-violations
23 ottobre – Malawi: Progetto energetico rimandato
Il progetto di interconnessione elettrica tra Mozambico e Malawi, ideato per aiutare il Paese a sopperire alla crisi energetica, e’ stato rimandato a data da destinarsi. Lo ha annunciato il ministero dell’Energia e delle Risorse minerarie spiegando che il progetto, finanziato dalla Banca Mondiale per 48 milioni di dollari, e’ in attesa di uno studio di fattibilita’.
Il Mozambico e’ uno dei principali esportatori di elettricita’ nella Comunita’ di sviluppo sudafricana, Sadc, grazie alla diga Cahora Bassa costruita sul fiume Zambesi.
Fonte: Malawi24
Link: http://malawi24.com/2015/10/26/mw-mozambique-interconnection-feasibility-study-out-in-2017/
Etiopia: Siccità e carestia
Più di 8 Millioni di persone in Etiopia hanno bisogno di aiuti alimentari a causa del fenomeno climatico El Nino, il quale ha causato una drammatica siccità, ha dichiarato lo U.N. Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA). Tutto il Corno d’Africa ha sofferto di mancanza di acqua e pioggia, creato una vera e propria emergenza alimentare ed idrica.
Fonte: Thomson Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/item/20151023175802-1ioi0/?source=reOtherNews3
25 ottobre – Costa d’Avorio: Le prime elezioni presidenziali dopo la guerra civile
Si tengono in Costa d’Avorio le prime elezioni presidenziali dopo la fine della guerra civile nel 2011. Tre i principali candidati alla corsa. Il presidente Alassane Ouattara, un ex economista del Fondo monetario internazionale e candidato di punta della coalizione Rally of Houphouetists for Democracy and Peace. Ha ricoperto la carica di primo ministro del Paese dal 1990 al 1993. Pascal Affi N’Guessan, 62 anni, è candidato del partito principale d’opposizione, il Fronte popolare ivoriano (Fpi). È stato primo ministro dal 2000 al 2003. Kouadio Konan Bertin, candidato del Partito democratico della Costa d’Avorio. È stato leader dell’ala giovanile del suo schieramento politico ed ha 47 anni.
Secondo diversi esponenti dell’opposizione, tuttavia, il voto sarà caratterizzato da irregolarità, motivo per cui tre dei dieci candidati che corrono contro il governo si sono ritirati. Le elezioni saranno supervisionate dalla Commissione elettorale indipendente (Cei).
Fonte: Thomson Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/item/20151025114927-blsel/?source=reOtherNews3