Rassegna settimanale 25 – 31 maggio: Sud Est Asiatico
27 maggio – Thailandia: soccorso ai migranti
Finalmente l’esercito thailandese si mobilita in aiuto dei Rohingya e dei migranti del Bangladesh, protagonisti nelle ultime settimane di una ondata migratoria che ha causato una vera e propria emergenza nelle acque del mare delle Andamane. In attesa del vertice Asean allargato in programma a Bangkok il prossimo 29 maggio, le forze armate lanciano un programma di assistenza e aiuto ai moderni boat-people, in attesa di un piano coordinato di intervento che coinvolga tutti i governi della regione. Come spiegano fonti militari thai l’obiettivo della missione è allestire una “base operativa” galleggiante, cui spetta il compito di pattugliare i mari e fornire aiuti immediati alle imbarcazioni alla deriva e consentire loro di raggiungere la meta finale del viaggio.
Fonte: Thomas Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/spotlight/the-Rohingya-exodus-from-myanmar
28 maggio – Thailandia: condannati i leader della Camicie Gialle
Il governo militare thailandese ha condannato a due anni di detenzione sei leader delle “Camicie gialle”, accusati di aver occupato in modo illegale l’ufficio del primo ministro durante il movimento di protesta del 2008. Un giudice della corte ha condannato l’ex magnate Sondhi Limthongkul, l’ex politico Sondhi Limthongkul e altri quattro esponenti del People’s Alliance for Democracy – nome ufficiale delle “Camicie gialle” – per aver occupato senza permesso nella Casa del Governo di Bangkok. Tutti e sei gli accusati sono stati rilasciati su cauzione in attesa del ricorso, ma gli è stato vietato di viaggiare all’estero.
Le “Camicie gialle” sono state una forza di primo piano nella politica thai dell’ultimo decennio, a partire dalle proteste del 2006, grazie alle quali riuscirono a rovesciare il governo di Thaksin Shinawatra (ora in esilio), favorendo un colpo di Stato militare. Nel 2008 hanno bloccato tutta Bangkok per contestare il governo di Somchai Wongsuwat, alleato di Thaksin, riuscendo ancora una volta a vincere la loro battaglia e a deporre il primo ministro.
Il People’s Alliance for Democracy è tutt’ora protagonista della scena politica thailandese, dopo i violenti scontri con le ‘Camicie rosse’, fedeli alla famiglia Shinawatra, che hanno portato al golpe militare in maggio, e ad agosto, all’elezione del leader della giunta militare Prayuth Chan-ocha come nuovo premier della Tailandia.
Fonte: The Sun Daily
Link: http://www.thesundaily.my/news/1433980
29 maggio – Malesia: respinti due attivisti cinesi
Le autorità malaysiane hanno fermato in aeroporto il deputato Leung Kwok-hung, che doveva partecipare a un forum sui fatti di Tienanmen e sulla repressione in Cina. Dopo una breve detenzione, lo hanno rimandato nel Territorio. Stessa sorte per il giovane Joshua Wong, anima di “Occupy Central”.
Si tratta del secondo esponente di spicco della vita politica di Hong Kong ad essere respinto alla frontiera da Kuala Lumpur. Alcuni giorni fa è toccato infatti a Joshua Wong Chi-fung, anima del movimento “Scholarism”, che ha guidato le proteste degli studenti durante le manifestazioni di Occupy Central.
La decisione di respingere il deputato conferma la posizione di Kuala Lumpur, che secondo le parole del capo della polizia Abu Bakar Khalid “non vuole mettere a rischio i rapporti con la Cina”. Dopo avergli negato il visto di ingresso, il funzionario ha dichiarato: “Siamo preoccupati per quello che potrebbe dire, frasi che potrebbero mettere a rischio la nostra sicurezza interna. Sappiamo inoltre che voleva parlare della Cina e del suo governo, sappiamo che i suoi sono discorsi contrari a Pechino e non vogliamo problemi”.
Fonte: New York Times
Link: http://www.nytimes.com/2015/05/30/world/asia/malaysia-bars-entry-to-hong-kong-activist-leung-kwok-hung-after-joshua-wong.html?_r=0
Birmania: Asean e la crisi dei migranti
La riunione straordinaria Asean – l’associazione che riunisce 10 Stati del Sud-est asiatico – si è aperta oggi a Bangkok, in Thailandia, per discutere della crisi dei migranti Rohingya. Htin Lynn, ministro birmano degli Esteri, non ha nascosto l’insoddisfazione verso l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), che si è appellata al governo di Naypyidaw perché conceda la cittadinanza ai Rohingya. Ha inoltre confermato l’intenzione del governo di collaborare nella lotta contro il traffico di vite umane. Htin Lynn ha però aggiunto che sulla “questione della migrazione illegale di boat-people, non potete dare la colpa solo al mio Paese”.
Intanto i rappresentanti delle nazioni Asean, cui si sono uniti delegati di Stati Uniti, Nazioni Unite e altre nazioni interessate dal flusso migratorio nella regione Asia-Pacifico, hanno concordato sul livello “allarmante” raggiunto dalla vicenda.
Secondo fonti delle Nazioni Unite, ancora oggi vi sarebbero almeno 2.600 boat-people alla deriva nelle acque della regione. Fra questi vi sono migranti alla ricerca di un lavoro all’estero (Bangladesh) e membri della minoranza musulmana (Rohingya) in fuga dalle persecuzioni e abusi in Myanmar.
Fonte: Al Jazeera
Link: http://www.aljazeera.com/news/2015/05/thailand-hosts-talks-regional-migrant-crisis-150529032927779.html
30 maggio – Vietnam: gli Stati Uniti ammoniscono la Cina
“Gli Stati Uniti sono molto preoccupati riguardo la pace e la rivendicazione dei territori del Mare del Sud della Cina” ha affermato il segretario americano alla Difesa Ash Carter. “Gli Stati Uniti sono pronti a stanziare decine di milioni di euro al Vietnam, per aiutare Hanoi nell’acquisto di navi militari per pattugliare le acque contese nella regione dell’Asia-Pacifico” con la promessa dell’invio di una prima trance da 18 milioni di dollari. L’annuncio è arrivato nel corso di una visita a bordo di una imbarcazione della guardia costiera vietnamita, colpita in passato da navi della marina di Pechino durante una scontro nelle acque del mar Cinese meridionale. Il capo del Pentagono è impegnato in una visita di 11 giorni in diversi Paesi dell’Asia-Pacifico, incentrata sui temi della difesa e della sicurezza nella regione.
Fonte: Reuters
Link: http://www.reuters.com/article/2015/05/30/us-asia-security-idUSKBN0OF01J20150530