Rassegna settimanale 11 - 17 maggio: Sud Est Asiatico

Rassegna settimanale 11 – 17 maggio: Sud Est Asiatico

11 maggio – UNHCR appello ai governi del sud – est asiatico ad accogliere i migranti

L’UNHCR ha lanciato un appello ai governi della regione del sud-est asiatico affinché vengano intensificati gli sforzi di ricerca e soccorso, le frontiere vengano mantenute aperte, si garantisca uno sbarco sicuro alle persone a bordo, a seguito del continuo arrivo di notizie riguardanti le migliaia di persone bloccate a bordo di imbarcazioni di trafficanti tra il Mar delle Andamane e lo Stretto di Malacca.

The Arakan Project, una ONG con sede in Thailandia partner dell’UNHCR, stima che a causa delle recenti repressioni in Thailandia e Malaysia diverse migliaia di persone – principalmente di etnia Rohingya e cittadini del Bangladesh – potrebbero essere alla deriva in mare, dopo essere stati abbandonati dai trafficanti per evitare l’arresto.

L’Agenzia accoglie con favore il salvataggio avvenuto nei giorni scorsi di centinaia di persone al largo delle coste di Indonesia e Malaysia.

Fonte: UNHCR

Link: http://www.unhcr.org/555b03ee9.html

12 maggio – Myanmar: a processo i protestanti di marzo

Secondo un gruppo di attivisti sono 157 i prigionieri politici nelle carceri birmane; altri 453 attivisti sono in attesa di processo. Naypyidaw viola “i diritti dei propri cittadini, silenziando i critici e perseguitando le opposizioni” affermano i protestanti. Ieri in aula c’erano 70 giovani, fra i protagonisti delle manifestazioni contro la riforma scolastica di marzo a Letpadan. Rischiano fino a 9 anni e mezzo di carcere.

In un rapporto diffuso in questi giorni, i vertici di AAPP – Burma (Assistance Association for Political Prisoners) parlano di 62 attivisti politici incriminati e cinque sottoposti a provvedimento di fermo. Dietro gli arresti e le condanne la famigerata “Sezione 18” della Legge sulle assemblee e riunioni pacifiche, pretesto usato dalle autorità per fermare, arrestare e condannare quanti si battono per le libertà politiche, civili e i diritti umani nel Paese.

Ad aprile i giudici hanno condannato 16 cittadini per reati di opinione o politici, mentre sette detenuti di lungo corso sono stati rilasciati, la maggior parte dei quali per aver scontato i termini della pena. Vi è poi particolare attenzione, aggiungono ancora gli attivisti birmani, alle condizioni di salute di tre prigionieri politici: Than Swe,  Wanna Soe e Aung Chan Min, che necessitano di cure mediche immediate.

Fonte: The Sun Daily

Link: http://www.thesundaily.my/news/1416095

13 maggio – Cambogia: autostrada mette in pericolo l’ecosistema tra Cambogia e Vietnam

Oggi il Wwf ha lanciato l’allarme sulla costruzione di una autostrada, che collegherà Cambogia e Vietnam e attraverserà una zona di foresta protetta, poichè porterà all’estinzione di alcune specie animali già oggi a rischio. Il Wwf (World Wide Fund for Nature), invoca la cancellazione del piano che prevede la realizzazione di una tratta asfaltata di 36 km, che collegherà Srea Ampom con Kbal Damrei. Il piano di sviluppo provocherebbe danni ingenti alla foresta protetta di Mondulkiri, situata nell’omonima provincia orientale della Cambogia, la più grande e meno abitata del Paese.

La zona interessata dal progetto è grande 4.300 km quadrati ed è habitat di almeno 23 specie – fra mammiferi, volatili, rettili e piante – minacciate, se non a forte rischio estinzione. Per gli esperti dell’organismo internazionale a tutela dell’ambiente e della natura, molte di queste specie si sono già estinte in altre zone del Sud-est asiatico per la progressiva perdita dell’ambiente naturale e la caccia illegale di specie protette. Inoltre, aggiungono gli esperti, difendere la foresta è essenziale per garantire la sopravvivenza delle popolazioni che basano la propria vita sul suo ecosistema, prendendo acqua fresca, cibo e altri generi di prima necessità.

“In parole povere – conclude Sam Ath Chhith – c’è troppo da perdere e poco da guadagnare nel caso in cui la strada venga costruita”. La nuova via di comunicazione taglierà 19 km di foresta protetta e, secondo alcune fonti, verrebbe usata dai trafficanti di legname.

Fonte: Thai News

Link: http://news.thaivisa.com/cambodia/proposed-border-highway-threatens-wildlife-in-protected-cambodian-forest/61800/

15 maggio – Malesia: I migranti verranno rigettati in mare

Dopo l’Indonesia, anche Kuala Lumpur adotta la politica dei respingimenti verso i migranti irregolari – lavoratori del Bangladesh e profughi Rohingya, minoranza musulmana perseguitata in Myanmar – sorpresi nelle acque territoriali. Il governo malaysiano conferma che traghetterà in mare aperto i barconi carichi di migranti, a meno che non vi sia un rischio “imminente” di affondamento. Tan Kok Kwee, primo ammiraglio della guardia costiera, sottolinea che “la politica è quella di scortarli al di fuori delle acque della Malaysia, dopo aver fornito la necessaria assistenza”.

Abbandonati in mare aperto, per migliaia di bangladeshi e Rohingya sembra non vi sia una nazione disposta ad accoglierli e garantire loro diritti e dignità; i trafficanti, per paura di essere arrestati, hanno lasciato le imbarcazioni incuranti del destino di uomini, donne ma anche bambini e anziani.

Ancora oggi vi sono migliaia di profughi che navigano senza una meta ben precisa nello Stretto di Malacca e nelle acque circostanti; alcuni di loro si trovano in mare aperto da oltre due mesi e sono in condizioni disperate.

I mezzi della marina malaysiana hanno avviato il pattugliamento (24 ore su 24) delle acque che circondano l’arcipelago di Langkawi, sulle cui coste hanno trovato approdo oltre 1.100 profughi negli ultimi tre giorni. Di questi, 486 erano Rohingya e altri 682 cittadini del Bangladesh. E ancora, 993 erano uomini, 104 le donne e 61 bambini.

Fonte: CNN News

Link: http://edition.cnn.com/2015/05/14/asia/malaysia-indonesia-rohingya-migrants/

17 maggio – Le Nazioni Unite offrono aiuto ai governi del sud est asiatico

Il segretario generale Onu, Ban Ki-moon, ha espresso crescente preoccupazione per la crisi umanitaria dei barconi di immigrati alla deriva nel Sudest asiatico. In una conversazione telefonica con i primi ministri di Malesia e Thailandia, Ban Ki-moon ha offerto l’aiuto delle Nazioni Unite. “Nelle conversazioni con i leader della Regione, è stata sottolineata la necessità di proteggere le vite umane”, di “rispettare l’obbligo di salvataggio in mare” e di non respingere i profughi, si legge in un comunicato dell’Onu.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/05/17/us-asia-migrants-idUSKBN0O20JB20150517