Rassegna settimanale 13-19 aprile: Cina e Corea del Nord
13 aprile, CINA – Taiwan escluso dalla AIIB: politiche sul nome
Il governo cinese ha respinto la richiesta di Taiwan di unirsi alla AIIB come nazione indipendente. Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio Affari Taiwanesi del Consiglio di Stato cinese, ha confermato che Taiwan non parteciperà alla nuova banca come membro fondatore.
Xiaoguang ha ribadito che la AIIB è una banca aperta ed inclusiva, e che darebbe volentieri il benvenuto a Taiwan se volesse unirsi “under an appropriate name”. Difatti, alla presentazione della candidatura di Taipei, erano sorte polemiche per il nome con cui l’isola, che la Cina considera parte integrante del proprio territorio, sarebbe entrata a fare parte della nuova banca.
Il governo taiwanese ha dichiarato che continuerà a premere per la propria inclusione, se non come membro fondatore, almeno come membro ordinario.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-32285583
14 aprile, CINA e COREA DEL NORD – La Cina sollecita la ripresa dei Six Party Talks
Beijing ha sollecitato le nazioni coinvolte nel dialogo sul nucleare nordcoreano ad adoperarsi affinché i Six Party Talks riprendano il prima possibile.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hong Lei ha pronunciato il suddetto commento in risposta alla recente valutazione militare, condotta dagli Stati Uniti, sugli sviluppi delle capacità nucleari e missilistiche di Pyongyang.
I Six Party Talks sono in stallo dal 2008. Nonostante gli sforzi congiunti dei cinque Paesi in essi coinvolti volti a riprendere le trattative, queste ultime sono bloccate dall’attore protagonista: la Corea del Nord, che non dà cenno di voler rinunciare alle proprie ambizioni nucleari.
Fonte: The Korea Herald
Link: http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20150414001201
15 aprile, CINA – Liberate le cinque attiviste per i diritti delle donne, ora Beijing minaccia l’ong di cui fanno parte
Il ministro degli Esteri cinese ha minacciato di punire Yirinping, un’organizzazione non governativa che lotta per i diritti umani, contro la discriminazione.
L’ong ha fatto pressione per il rilascio di cinque sue attiviste per i diritti delle donne, arrestate lo scorso 8 marzo per aver provocato disordini manifestando contro la violenza domestica e la discriminazione. La loro detenzione ha provocato forti proteste da parte dell’Occidente e degli attivisti cinesi.
Le cinque femministe sono state rilasciate su cauzione ma ora Beijing minaccia di punire l’organizzazione di cui fanno parte. Yirinping, per l’appunto. L’accusa è quella di “aver violato la legge”, la pena non è stata ancora resa nota.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-china-32313650
16 aprile, CINA – Aeroporto militare al centro delle Spratly
La disputa territoriale nell’arcipelago delle Spratly risulta più accesa che mai: la Cina continua a sfruttare la propria potenza economica e militare a discapito dei restanti Paesi che rivendicano le stesse isole.
Difatti, nonostante l’arcipelago sia rivendicato da Filippine, Vietnam, Taiwan, Malesia e Brunei, Beijing prosegue nel suo progetto di inondare Mitschief Island e Fiery Cross Island (un tempo barriere coralline semisommerse) di sabbia e cemento, trasformandole in potenziali basi militari per la flotta cinese.
Le foto dei satelliti hanno rivelato che a Fiery Cross Island, situata al centro dell’arcipelago conteso, è ormai presente una striscia di cemento lunga 3 chilometri e larga 300: un’ottima base per un aeroporto militare.
Ashton Carter, Segretario della Difesa USA ha nuovamente accusato Beijing di aumentare le tensioni e di allontanare sempre di più la possibilità di raggiungere una soluzione diplomatica.
Fonte: The New York Times
17 aprile, CINA – Tempi duri per la libertà di espressione: giornalista cinese incarcerata per aver “rivelato segreti di Stato”
Gao Yu, 71 anni, una delle più rispettate giornaliste cinesi, è stata condannata a sette anni di carcere per aver “rivelato segreti di Stato”.
La Corte non ha confermato quale documento segreto sia stato rivelato. Tuttavia, sembra molto probabile che si tratti del cosiddetto “Documento n.9”: il documento di strategia con cui il Partito Comunista Cinese ha dato il via a una campagna contro la libertà di espressione e di stampa, sorvegliando le ong, e intimidendo e arrestando i giornalisti.
Gao è stata anche costretta a fare una confessione pubblica in televisione. Se avesse rifiutato di sottoporsi a questa umiliazione, suo figlio sarebbe stato arrestato.
Amnesty International ha definito la sentenza un “affronto alla giustizia”.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-china-32346382
18 aprile, CINA – Xi in Pakistan e in Indonesia
Il Presidente Xi Jinping partirà settimana prossima per una visita ufficiale in Pakistan.
Ci si aspetta che tale visita porti alla nascita di diversi accordi di cooperazione bilaterale soprattutto in ambito economico.
Liu Jianchao, vice ministro degli Esteri cinese, ha dichiarato che i due Paesi firmeranno accordi che copriranno diverse aree tra cui energia, trasporti, infrastrutture, commercio, finanza e tecnologia.
Dopo il Pakistan, Xi si recherà in Indonesia dove parteciperà al Summit Asiatico-Africano e a diverse manifestazioni per celebrare il sessantesimo anniversario della Conferenza di Bandung.
Fonte: China Daily
Link: http://www.chinadaily.com.cn/china/2015-04/18/content_20464452.htm
19 aprile, COREA DEL NORD – Kaesong Industrial Complex: nulla di fatto per le trattative intercoreane
Le trattative inter-coreane intorno al Kaesong Industrial Complex sono risultate in un nulla di fatto ad un giorno dalla deadline stabilita da Pyongyang.
Le due Coree sono in disputa da febbraio, quando il Nord ha stabilito unilateralmente a partire da marzo 2015, un aumento dei salari del 5.18% per i circa 53,000 lavoratori nordcoreani assunti dalle industrie sudcoreane facenti parte del Kaesong Industrial Complex.
Al momento, nessuna delle 124 aziende sudcoreane ha pagato lo stipendio di marzo ai propri lavoratori e la deadline del pagamento è domani, lunedì 20 aprile.
La Corea del Nord ha minacciato di imporre un interesse del 15% sugli arretrati se le aziende non pagano i lavoratori per tempo. D’altro lato, Seul non accetta la mossa unilaterale di Pyongyang e ha avvertito le sue aziende che incorreranno in misure punitive se pagheranno i salari aumentati, stabiliti dal Nord.
Fonte: The Korea Herald
Link: http://www.koreaherald.com/view.php?ud=20150419000342
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