Rassegna 23-29 marzo: Africa subsahariana

Rassegna 23-29 marzo: Africa subsahariana

24 marzo 2015, SUDAN DEL SUD – Il Parlamento del Paese, devastato dalla guerra, estende fino al 2018 il mandato del Presidente

Il Parlamento del Sudan del Sud ha votato a favore di un’estensione di tre anni del mandato dell’attuale Presidente Salva Kiir, facendo formalmente svanire le speranze di tenere elezioni entro l’anno. La mossa è stata vista come contraria agli sforzi per il raggiungimento della pace dai mediatori attivi nella regione, i quali spingevano affinché il Presidente Kiir e il capo dei ribelli Riek Machar condividessero il potere in un Governo di transizione. Alla notizia dell’estensione del mandato presidenziale, i ribelli hanno immediatamente accusato Kiir di essere un dittatore, nonostante i suoi alleati vedano la decisione come un tentativo di Kiir di promuovere la pace, evitando di creare un vuoto di potere nel caso in cui i colloqui di pace fallissero.

Le elezioni si sarebbero dovute tenere prima del 9 luglio.

Tuttavia, i donatori internazionali e la comunità civile si oppongono a delle elezioni che, tenute in un clima di guerra civile, non potrebbero ritenersi valide. Per questo motivo, avevano cercato invano di spingere le due parti a siglare un trattato di pace, nel tentativo di porre fine a una crisi umanitaria in perpetuo peggioramento.

Fonte: Daily Mail

Link: http://www.dailymail.co.uk/wires/afp/article-3009550/South-Sudan-parliament-extends-President-Kiirs-term-2018.html

 

SUDAN DEL SUD – L’ONU minaccia sanzioni nei confronti dei leader del Sudan del Sud

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha minacciato sanzioni nei confronti di quegli individui che, nel Sudan del Sud, mettono a rischio la sicurezza e la stabilità del Paese dopo che i leader hanno fallito nel raggiungimento di un accordo di pace. Il Sudan del Sud è precipitato nella guerra civile nel dicembre 2013, quando una crisi politica ha scatenato le lotte tra le forze fedeli al Presidente Salva Kiir e i ribelli alleati con l’ex vice-Presidente Rieck Machar. Il conflitto ha riaperto anche la faida etnica tra la popolazione Dinka, cui appartiene Kiir, e il gruppo etnico Nuer, cui appartiene Machar. Almeno 10 000 persone sono state uccise, e un milione e mezzo dislocate. Entrambe le fazioni si sono dette d’accordo, in linea di principio, a condividere i poteri, ma hanno fallito nell’accordarsi su come farlo. “The Security Council reiterates its intent to impose any sanctions that may be appropriate to respond to the situation, which may include an arms embargo and the designation of senior individuals responsible for actions or policies that threaten the peace, security or stability of South Sudan” .

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/03/24/us-southsudan-war-un-idUSKBN0MK2MU20150324

 

25 marzo 2015, REPUBBLICA CENTRAFRICANA – ONU: gli agricoltori hanno bisogno di sementi a basso prezzo ora, non di aiuti alimentari dopo

Il rappresentante della FAO, Pierre Vauthier, ha spiegato che circa un milione e mezzo di cittadini della Repubblica Centrafricana vive in scarsità alimentare, e questo numero potrebbe aumentare se i contadini non riceveranno semi prima che inizi la stagione della semina, ad aprile. Se non riceveranno i semi, in molti dovranno trasferirsi alla ricerca di lavoro, fomentando tensioni in determinate comunità. Fornire al Paese aiuto alimentare è più costoso che fornire sementi e attrezzatura.

In migliaia sono morti, e circa un milione di persone sono state costrette a trasferirsi, in seguito alla presa di potere da parte della coalizione di ribelli musulmani dei Seleka nel marzo 2013. In seguito i ribelli si sono ritirati dalla capitale Bangui e hanno ceduto il potere a un governo di transizione, ma i loro abusi hanno scatenato le ritorsioni delle milizie cristiane, che hanno sprofondato il Paese in una serie di scontri intra-comunitari.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/03/25/us-centralafrica-agriculture-aid-idUSKBN0ML29020150325

 

NIGERIA – Tribunale permette a Buhari di partecipare alle elezioni

Un tribunale in Nigeria ha bloccato un tentativo di impedire al principale candidato dell’opposizione di partecipare a quelle che promettono di essere le più combattute elezioni presidenziali dalla fine del governo militare nel 1999. I sostenitori dell’attuale Presidente Goodluck Jonathan avevano cercato di eliminare dalla competizione Muhammadu Buhari dichiarando che egli aveva falsificato il suo diploma di scuola secondaria, un’accusa che il People’s Democratic Party aveva ampiamente pubblicizzato, e che sembrava un’oltraggiosa campagna elettorale e non un’accusa fondata. Il tribunale ha aggiornato il caso fino al 22 aprile, permettendo a Buhari di partecipare alle elezioni del 28 marzo.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/03/25/us-nigeria-election-court-idUSKBN0ML1XX20150325

 

NIGERIA – La Nigeria chiuderà i confini marittimi e terrestri durante le elezioni di sabato

I confini marittimi e terrestri della Nigeria rimarranno chiusi dalla mezzanotte del 25 marzo alla mezzanotte del 28 marzo per garantire la sicurezza di quelle che si ritiene saranno delle elezioni presidenziali e parlamentari particolarmente contestate.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/03/25/us-nigeria-election-idUSKBN0ML1ZD20150325

 

26 marzo 2015, NIGERIA – Jonathan e Buhari firmano trattato di pace

L’ex comandante militare Abdulsalami Abubakar ha mediato i colloqui tra il Presidente Jonathan e il suo rivale Buhari, portando i due rivali a promettere di rispettare il risultato delle elezioni e a esortare i loro sostenitori a evitare la violenza. Circa 800 persone erano rimaste uccise negli scontri seguiti alla competizione tra i due del 2011.

Fonte: BBC

Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-32065817

 

NIGERIA – Disordini nel post-elezioni potrebbero ostacolare sforzi umanitari in Nigeria

L’escalation delle violenze perpetrate da Boko Haram negli ultimi mesi ha sradicato centinaia di migliaia di persone dal nord-est della Nigeria, e portato a una crisi umanitaria. Si teme che eventuali disordini nel post-elezioni possano ostacolare gli aiuti umanitari al Paese.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/03/26/us-nigeria-election-aid-idUSKBN0MM22R20150326

 

27 marzo 2015, NIGERIA – Riconquistato il quartier generale di Boko Haram a Gwoza

L’esercito nigeriano ha dichiarato di aver riconquistato la città nordorientale di Gwoza, considerata il quartier generale del gruppo di islamisti islamici di Boko Haram. Gli insorgenti sono quindi ora stati virtualmente cacciati da tutto il territorio che prima occupavano. Alcuni militanti starebbero attualmente scappando verso le zone di frontiera.

La notizia della riconquista di Gwoza arriva un giorno prima delle elezioni presidenziali, che erano state posposte di sei settimane proprio a causa dell’offensiva contro Boko Haram. Circa tre milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case a causa dei disordini, e molti potrebbero non essere in grado di votare.

Fonte: BBC

Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-32087211

 

28 marzo 2015, SOMALIA – Esercito pone fine all’assedio di al-Shabab all’hotel di Mogadiscio

 Almeno 14 persone sono morte, e molte altre sono rimaste ferite, dopo che le forze speciali somale (addestrate dagli USA) hanno fatto irruzione nell’edificio. L’ambasciatore somalo in Svizzera, Yusuf Baribari, è tra i morti. L’hotel era stato occupato dai militanti di al-Shabab nella giornata di venerdì.

Fonte: BBC

Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-32099329

 

29 marzo 2015, GUINEA – Guinea dichiara l’emergenza sanitaria per ebola in cinque regioni

Le restrizioni includono la quarantena di cliniche e ospedali in cui si sono manifestati nuovi casi di ebola e nuove leggi sui seppellimenti. Liberia, Guinea e Sierra Leone hanno infatti visto, recentemente, il verificarsi di nuovi casi.

Fonte: BBC

Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-32103625

 

NIGERIA – Le votazioni continuano per il secondo giorno, tra problemi tecnici e uccisioni

Si tratta delle elezioni più tese dalla fine del governo militare, nel 1999, nello stato più popoloso dell’Africa. I due candidati, l’attuali Presidente Jonathan e lo sfidante Buhari, dividono l’elettorato lungo confini etnici, regionali e, in alcuni casi, religiosi. Diversi i problemi e i rallentamenti tecnici che si sono verificati (gli operatori dei seggi si sono presentati in ritardo e, in molti casi, le apparecchiature installate per prevenire la falsificazione dei voti non hanno funzionato), mentre i militanti di Boko Haram hanno lanciato diversi attacchi contro i votanti nel nordest del Paese, uccidendo almeno tre persone nello stato di Yobe e undici nel Gombe (tra cui un candidato parlamentare dell’opposizione).

Si teme che nel post-elezioni, dopo che sarà annunciato il vincitore, possano scatenarsi violenze tra le fazioni dei due contendenti.

Candidati dell’opposizione stanno già protestando, disputando i risultati di un turbolento, ma ricco di petrolio, stato del Sud, prima ancora che i risultati stessi vengano annunciati.

Fonte: Reuters

Link: http://www.reuters.com/article/2015/03/29/us-nigeria-election-idUSKBN0MP0UY20150329

http://www.reuters.com/article/2015/03/29/us-nigeria-election-idUSKBN0MP0M620150329

 

(Featured Image Source: Wikimedia Commons)