Rassegna settimanale 8 – 14 dicembre: Giappone e Corea del Sud
10 dicembre – Giappone: sondaggi ed attese per il post – elezioni
Le elezioni in Giappone sono alle porte e tutti i sondaggi danno Shinzo Abe ed il suo partito liberal – democratico come vincitori indiscussi.
Il nodo principale del post-elezioni sarà la ripartenza dei consumi bloccati dall’aumento dal 5 all’8 per cento della relativa imposta ad aprile di quest’anno. Questo, insieme a tagli sulle imposte societarie, è quanto chiedono da tempo gli esponenti della grande imprenditoria nipponica al primo ministro. Tuttavia a preoccupare è il vertiginoso debito pubblico che ammonta a oltre 8 mila miliardi di dollari. Nello sciogliere le camere il 21 novembre scorso, Abe aveva perciò annunciato un nuovo aumento della tassa sui consumi al 10 per cento entro metà del 2017, non prima però di una nuova tornata di stimoli all’economia.
Altro argomento caldo è l’approvvigionamento energetico del Paese, ad ora una delle principali voci di spesa nel bilancio statale. La direzione scelta da Abe è sempre più quella della riattivazione a breve delle centrali nucleari del Paese dichiarate sicure dall’Autorità nazionale per la regolamentazione del nucleare. Ricordiamo come ad inizio novembre sia arrivato il primo via libera alla riattivazione di un impianto nella provincia di Kagoshima, nel sud del Paese.
Sul fronte costituzionale, nel mirino del governo Abe ci sono l’articolo 96, quello che regola il potere dell’esecutivo in caso di calamità naturali, e l’articolo 9, che sancisce la rinuncia eterna di Tokyo alla guerra. Dopo aver abrogato un divieto di esportazione di armi o componenti ad uso militare, aver creato un Consiglio nazionale di sicurezza e promosso la reinterpretazione dell’articolo 9 a luglio scorso, per consentire al Giappone di contribuire alla autodifesa collettiva, il primo ministro conservatore sembra intenzionato a proseguire sulla strada del rafforzamento dell’apparato difensivo nazionale.
Il 10 dicembre è entrata in vigore la legge sui segreti specifici, provvedimento che dovrebbe ulteriormente arginare le minacce esterne: essa riguarderà, ha rivelato l’agenzia di stampa Kyodo, oltre 450mila documenti di diversi ministeri e agenzie. Tuttavia giornalisti, accademici e giuristi, denunciano che la legge potrebbe essere usata arbitrariamente per prevenire eventuali fughe di notizie “scomode”.e che possa diventare uno strumento di censura istituzionale.
Fonte: Kyodo News
Link: https://english.kyodonews.jp/news/2014/12/326437.html
http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/110608.php
11 dicembre – Europa al Giappone: diminuire le emissioni di gas serra
Miguel Arias Canete, funzionario dell’Unione Europea per il clima e l’energia, ha fatto pressioni al Giappone riguardo alla sottomissione del target sulla riduzione delle emissioni di gas serra per il 2020.
Mentre l’Europa ha già adottato un piano per tagliare le emissioni di gas serra, il Giappone, che sta riformlando la sua politica energetica dopo l’incidente nucleare del 2011, non è ancora stato in grado di chiarire quali fossero le posizioni del Paese a riguardo.
Fonte: News on Japan
Link: http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/110624.php
12 dicembre – Abe promette il ritorno al mito Shinto e l’orgoglio per il regime imperiale
Shinzo Abe ha promesso che una volta rieletto come Primo Ministro, darà inizio ad una nuova fase per il Giappone, ad un ritorno al patriottismo, all’orgoglio per l’antico regime imperiale, al ripristino di dell’ethos tradizionale misto al mito Shinto. I suoi collaboratori ritengono questo un atto doveroso nei confronti della cultura giapponese, dopo l’invasione del materialismo moderno e dell’invasione americana durante la seconda guerra mondiale. I critici invece denunciano il rischio che l’ideologia Shinto possa giustificare e legittimare guerre e controversie, proprio come accadde in passato, verso la Cina e la Corea del Sud.
Fonte: Reuters
Link: http://www.reuters.com/article/2014/12/11/us-japan-election-tradition-idUSKBN0JP2E920141211
14 dicembre – Giappone: alle elezioni vince Shinzo Abe
Il premier Shinzo Abe stravince, ottiene il risultato per cui aveva portato il Giappone alle elezioni anticipate. Il suo Partito Liberaldemocratico e il partner di coalizione Nuovo Komeito hanno ottenuto 318 seggi nella Camera Bassa del Parlamento, uno in più della maggioranza di due terzi necessaria per le modifiche costituzionali cui puntava e soprattutto per rimettere mano alle leggi respinte dalla Camera Alta.
La nuova ripartizione dei seggi Dei 318 seggi ottenuti dalla coalizione di Abe sono 286 quelli del suo partito, i liberaldemocratici, e 32 quelli del Nuovo Komeito. 72 seggi vanno al principale partito di opposizione, il Partito Democratico del Giappone, 10 in più rispetto al voto del 2012. Buono il risultato del Partito Comunista – che chiamava al voto di protesta – e che per la prima volta in 14 anni supera le 10 poltrone (ne ottiene 20).
Affluenza ai minimi storici, intorno al 52%, una delle più basse della storia del Paese. I giapponesi, emerge da alcune analisi, non hanno condiviso la scelta di Abe di anticipare di due anni il voto e si sono quindi astenuti. Mente Abe esprime preoccupazione per un’affluenza così bassa, gli analisisti si interrogano sula lettura da dare al voto. Numeri così bassi potrebbero non essere letti come un risultato positivo per la Abenomics.
Fonte: BBC News
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-30444230