Rassegna settimanale Giappone e Corea del Sud: 01 – 07 dicembre
01 dicembre – Giappone: arriva il declassamento di Moody’s
Moody’s ha declassato il rating del Giappone, mettendo in guardia dalle crescenti incertezze e paure sulla sua situazione del debito, la cui incidenza sul Pil al 230 per cento circa è la più elevata al mondo, e sull’insuccesso del premier Shinzo Abe nel rilanciare l’economia. Ad appena tre settimane dalle elezioni anticipate convocate dallo stesso Abe, l’agenzia ha abbassato la valutazione sull’affidabilità creditizia dell’arcipelago a A1, un gradino in meno dal precedente Aa3.
Fonte: BBC News
Link: http://www.bbc.com/news/business-30279644
02 dicembre – Giappone: Inizia la campagna elettorale
E’ iniziata oggi in Giappone la campagna elettorale per il voto politico che porterà, il 14 dicembre, al rinnovo di 475 seggi nella Camera bassa di Tokyo in quello che il primo ministro Shinzo Abe ha definito come un referendum sull’Abenomics, la sua politica economica anti-deflazionistica.
Sono 1.191 i candidati che, in tutto il paese, cercheranno di conquistare un posto nella Dieta. Il Partito liberaldemocratico (Ldp) di Abe, per quanto in flessione di consensi secondo gli ultimi sondaggi, non pare avere concrete alternative e, semmai, il voto rischia di diventare importante per valutare la tenuta della leadership di Abe in vista delle elezioni interne del Ldp. Alcuni osservatori hanno infatti ipotizzato il fatto che Abe abbia voluto spiazzare i propri contendenti interni alla leadership, più che lanciare una sfida alle altre forze politiche.
Ricordiamo che Abe ha deciso il 21 novembre di sciogliere la Camera bassa, dopo i dati negativi sul prodotto interno lordo (Pil), i quali hanno sancito il ritorno in recessione tecnica del Giappone. Il premier, a quel punto, ha rimandato un ulteriore aumento della tassa al 10 per cento previsto per il prossimo anno.
Fonte: Kyodo News
Link: http://english.kyodonews.jp/news/2014/12/325144.html
03 dicembre – Giappone: I sondaggi in vista delle elezioni
Un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Kyodo alla fine della scorsa settimana ha rivelato che, per la prima volta, il tasso di disapprovazione del governo ha superato quello d’approvazione. Quando, però, poi si parla dei singoli partiti, il 28 per cento dice che voterà Ldp, mentre solo poco più del 10 per cento, si dice orientato a votare il Dpj. Tuttavia, tutti e due i partiti hanno ancora margini, poiché il 41,2 per cento dice di essere ancora indeciso. Un altro sondaggio, pubblicato ieri dal quotidiano Asahi shimbun dà il Ldp al 34 per cento e il Dpj al 13 per cento.
C’è poi una terza posizione, quella di coloro che si chiedono: “A cosa serve questa elezione?” Sono in molti a chiedersi, infatti, quale utilità possa avere un voto che costerà ai contribuenti 500 milioni di dollari, in un paese costretto ad alzare le tasse perché ha un debito pubblico pari a due volte e mezzo il Pil.
Fonte: The Japan News
Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001764869
04 dicembre – Giappone: Abe alla rova del referendum
Shinzo Abe sembra destinato a una facile vittoria nelle elezioni politiche anticipate convocate per il 14 dicembre. I sondaggi d’opinione pubblicati oggi dall’agenzia di stampa Kyodo nipponici affermano che il suo Partito liberaldemocratico (Ldp) potrebbe ottenere 300 dei 475 seggi nella Camera bassa.
Resta tuttavia un ampio margine d’incertezza: la meta’ degli interpellati non ha ancora deciso per chi votare. Se questa previsione s’avverasse, Abe avrebbe ampiamente vinto la sua scommessa per il referendum, poiché nella legislatura che ha chiuso anticipatamente il Ldp aveva 295 seggi. Soprattutto, un risultato del genere vorrebbe dire per Abe mantenere la maggioranza dei due terzi nella Camera bassa, che nel bicamerale imperfetto nipponico e’ il ramo del parlamento piu’ forte, assieme agli alleati del piu’ piccolo partito Komeito.
Fonte: Kyodo News
Link: http://english.kyodonews.jp/news/2014/12/325507.html
06 dicembre – Giappone: Il quotidiano Sankei si scusa per le pubblicità a favore dei libri antisemiti
Un quotidiano giapponese, il Sankei, si è scusato per aver pubblicato una pubblicità per alcuni libri appartenenti ad un autore antisemita. Lo scrittore in questione è Richard Koshimizu, che attribuisce le colpe del terremoto e del conseguente tsunami del 2011, così come quelle dell’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre o della bomba atomica su Nagasaki agli ebrei.
L’annuncio pubblicitario è comparso su un’edizione regionale e promuoveva appunto i lavori antisemiti di Koshimizu.
Il giornale ha dichiarato che “l’Olocausto messo in atto dai nazisti è stato un crimine atroce e non si potrà mai dimenticare”.
Fonte: News on Japan
Link:http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/110557.php
07 dicembre – Giappone: Compaiono i “nuovi poveri” e i “lavoratori poveri”
All’inizio del 21esimo secolo, iniziano ad apparire per la prima volta sui media giapponesi, neologismi quali nyū puā (nuovi poveri) e wākingu puā (lavoratori poveri). Proprio come per i loro equivalenti oltreoceano, i termini sono attribuibili a persone che non sono in grado di mantenere lo standard di vita medio delle città in cui vivono. In Giappone la soglia di povertà si attestava attorno ai 1.22 milioni di yen nel 2012.
Tra i dati, a fare più impressione è la percentuale di povertà riferita ai bambini. Sono infatti ben il 16,3% i bambini sotto i 18 anni che guadagnano meno della metà del reddito medio annuale. Il dato supera la percentuale della povertà media per la prima volta dopo il 1985.
Fonte: News on Japan
Link: http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/110558.php