Rassegna settimanale 17-23 novembre: Africa Subsahariana
17 Novembre, Nigeria- L’emiro di Kano dice ai Nigeriani di proteggersi da soli contro Boko Haram
Uno dei leader più influenti della Nigeria settentrionale ha lanciato un appello alla persone di difendersi contro gli attacchi del gruppo islamico Boko Haram.
L’emiro di Kano, Muhammad Sanasi, ha detto che i residenti dovrebbero “procurarsi ciò che serve” per proteggersi. L’emiro ha detto che i residenti non dovrebbero aspettare l’aiuto dei militari, dato che è stato più volte dimostrato che non sono ben attrezzati come i militanti.
L’emiro, che fino a poco tempo fa era a capo della Banca centrale della Nigeria, solitamente non si esprime su questioni politiche.
Ha fatto questo commento durante un incontro di preghiera, a seguito degli ultimi attacchi del gruppo.
La polizia ha detto che i commenti dell’emiro che chiede ai cittadini di prendere le armi, altro non sono che una richiesta di anarchia e di illegalità. Questi comportamenti non sono permessi dalla legge nigeriana e non dovrebbero essere seguiti. E’ compito della polizia difendere le persone, le loro vite e le loro proprietà.
Fonte: BBC Africa
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-30080514
18 Novembre, Costa d’avorio- I soldati protestano per le strade di Abidjan e Bouake
Il Ministro della difesa, Paul Koffi Koffi, ha ordinato ai soldati di tornare in caserma a seguito di proteste in due città del Paese.
I soldati hanno bloccato le strade delle città di Abidjan e Bouake per chiedere di ricevere le diarie mai pagate.
Il Ministro ha promesso che prenderà in considerazione le loro lamentele e che pagherà loro le spese per l’abitazione, quelle di viaggio e le spese mediche.
Si tratta della più grande protesta militare da quando il Presidente Alassane Ouattara ha preso il potere ponendo fine alla guerra civile nel 2011.
La città di Bouake è una roccaforte del Presidente e le proteste in questa città sembrano suggerire che sta perdendo la fiducia di alcuni lealisti.
A Bouake i soldati hanno isolato le strade vicino alla stazione televisiva nazionale e hanno costretto i negozi e le banche a chiudere.
A Abidjan hanno dimostrato vicino a una base militare nel quartiere di Abobo.
Fonte: BBC Africa
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-30100512
Kenya- Continuano le violenze verso le donne
Circa 100 persone sono state arrestate a Nairobi dopo che una seconda donna è stata attaccata per esser stata vestita indecentemente.
La polizia ha detto la donna è stata assalita e le sono stati strappati i vestiti.
La donna stava entrando in un negozio quando è stata accerchiata da una gang. Una pattuglia della polizia l’ha soccorsa e l’ha portata all’ospedale.
La serie di arresti a tappeto effettuati dalla polizia in tutta la città hanno lo scopo di mettere un freno alle molestie verso le donne.
La polizia in Kenya svolge arresti di massa quando si sente sotto pressione pubblica. Questo porta all’arresto di molte persone innocenti che vengono poi rilasciate.
Già la scorsa settimana una donna che indossava una mini gonna è stata assalita e 200 persone hanno manifestato a Nairobi contro questo gesto. I manifestanti hanno alzato cori come “vergogna” e distribuito fiori alla fermata del bus dove la donna è stata attaccata.
A una manifestazione rivale circa 20 uomini hanno cantato “Vestiti. Non vogliamo questo”.
Il Kenya è ancora un Paese conservatore e i diritti delle donne sono spesso violati.
Il Presidente William Ruto ha dichiarato che il Kenya non è una società “primitiva” e che gli uomini che hanno compiuto questi gesti devono essere messi in prigione.
Fonte: BBC Africa
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-30093816
19 Novembre, Nigeria- La Nigeria si classifica prima della Siria nell’indice del Terrorismo Globale
Un nuovo studio dell’Istituto per l’Economia e la Pace con base a Londra ha collocato la Nigeria al quarto posto dell’indice di Terrorismo Globale del 2013, soprattutto per i numerosi attacchi compiuti dal gruppo terroristico Boko Haram.
La Nigeria si è classificata dopo l’Iraq con 2.492 attacchi che hanno causato la morte di più di 6.300 persone, l’Afghanistan e il Pakistan che troviamo rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. La Siria, invece, sempre più devastata dalla guerra civile è al quinto posto.
L’istituto ha detto che il numero di persone nel mondo rimaste uccise in attacchi terroristici è aumentato del 60% e il dato potrebbe ulteriormente aumentare nel 2014, visto l’incremento dei conflitti e delle violenze in Medio Oriente e in Nigeria.
In Nigeria le violenze e gli attacchi hanno danneggiato l’economia nazionale per 28,48 bilioni di $. La Nigeria, inoltre la troviamo al 151esimo posto su 162 dell’indice della Pace globale.
I gruppi militanti più attivi sono quattro: l’Isis in Iraq e Siria, Boko Haram in Nigeria e i Talebani con al Qaeda in Afghanistan e Pakistan.
Questo mostra che si tratta di un problema crescente. Le cause sono molto complesse ma i quattro gruppi responsabili per quasi tutte le morti hanno le loro radici nel fondamentalismo islamico. Sono contrari alla diffusione dell’educazione occidentale e diventa molto difficile fermarli.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201411190986.html
20 Novembre, Somalia- Somalia: non è un Paese per giornalisti
Reporters Without Borders ha condannato l’uccisione del giornalista Abdirisak Ali Abdi avvenuta il 18 Novembre a Galkayo, nel nord-est del Paese.
Questa morte ha riaperto la questione dell’impunità in Somalia, una delle terre più pericolose per i giornalisti.
Abdi si trovava in un ristorante quanto due uomini armati sono entrati e gli hanno sparato numerosi colpi. Era un giovane giornalista free lance per vari media (principalmente: Radio Daljir e HornCable TV, entrambe somale).
Dopo la sua morte il suo collega Ahmed Ali Kilwe, direttore di Radio Galkayo, ha ricevuto minacce al telefono di essere lui la prossima vittima. Teme per la sua vita.
Cléa Kahn-Sriber, a capo di Reporters Without Borders, ha dichiarato che non è facile lavorare come giornalista in Somalia perché questo implica avere sempre la propria vita a rischio, subire minacce e arresti.
Queste violenze, ormai diventate una routine, limitano molto la libertà di informazione, costringendo i giornalisti a auto censurarsi su temi come i gruppi ribelli, la corruzione e le violazioni dei diritti umani.
Il problema è proprio che il caso di Abdi non è un caso isolato ma solamente uno di tanti. La situazione, inoltre, si è aggravata negli ultimi mesi e il clima di intimidazione e violenza verso i giornalisti è peggiorato.
La Somalia è al 176esimo posto su 180 nell’indice di libertà di stampa stilato nel 2014 da Reporters Without Borders
Fonte: Reporters sans frontières
Link: http://allafrica.com/stories/201411210591.html
21 Novembre, Nigeria- Nuovo attacco di Boko Haram, questa volta nel Borno
Mercoledì altre 45 persone sono morte per mano del gruppo terroristico Boko Haram. L’attacco questa volta è avvenuto nello stato del Borno nel villaggio di Azaya Kura.
Secondo le fonti locali, i membri del gruppo sono arrivati con dei camion nel villaggio a mezzogiorno e hanno cominciato a attaccare gli abitanti e distruggere le loro case.
I motivi dell’attacco sono ancora ignoti dal momento in cui nel villaggio non c’è nessuna religione forte e Boko Haram è un gruppo prettamente religioso.
Più di mezzo villaggio è andato distrutto e le vittime non sono ancora state tutte ritrovate.
Le ricerche stanno procedendo nei boschi dove molte persone si erano rifugiate per sfuggire alle violenze.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201411210674.html
23 Novembre, Nigeria- Boko Haram uccide 48 commercianti di pesce
I militanti del gruppo Boko Haram hanno ucciso 48 persone in un attacco ai commercianti di pesce vicino al confine con il Chad.
Le morti sono state molto brutali: alcuni dei venditori sono stati sgozzati mentre altri sono stati legati e gettati nel lago Chad.
L’attacco è avvenuto giovedì ma ci sono voluti alcuni giorni prima che se ne venisse a conoscenza perché Boko Haram ha distrutto i ripetitori per cellulari della zona.
I commercianti si stavano dirigendo a Chad per comprare il pesce quando sono stati bloccati vicino al villaggio di Doron Baga a 180 km a nord di Maiduguri nello stato del Borno.
Boko Haram non ha usato armi da fuoco per non attirare l’attenzione delle truppe multi-nazionali. Truppe della Nigeria, del Chad e del Niger sono, infatti, state schierate nell’area e hanno base a Doron Baga ma queste forze militari non hanno avuto un grosso impatto contro le violenze del gruppo.
Fonte: BBC Africa
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-30167886
Kenya- Uccisi 100 militanti di Al-Shabab
Le forze di sicurezza kenyane hanno ucciso più di 100 shabab somali e hanno distrutto un campo di addestramento in Somalia, dopo l’attacco dei miliziani ad un autobus in Kenya in cui sono stati uccisi a sangue freddo 28 passeggeri non musulmani. Lo ha annunciato il vicepresidente William Ruto, citato dal quotidiano britannico Guardian. “Il messaggio che inviamo loro è chiaro: puoi uccidere civili innocenti, ma per ogni attacco al Kenya e alla sua gente, vi perseguiremo ovunque voi siate”, ha affermato Ruto. Nell’attacco di sabato al confine con la Somalia sono stati uccisi 19 uomini e 9 donne.
Fonte: Rai News
Link: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Kenya-attacco-a-bus.-Il-governo-Uccisi-100-Shabaab-somali-45313262-d4f9-4236-a4fa-f84e8bfa534c.html
(Featured image source: Wikimedia commons)