Rassegna settimanale 20 – 26 ottobre: Africa Subsahariana
20 ottobre – Nigeria: Libera dall’Ebola
Dopo 42 giorni senza nuovi episodi di contagio, la Nigeria è stata ufficialmente dichiarata libera dal virus dell’Ebola.
Lo ha stabilito l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha avuto parole di elogio per come il paese africano ha potuto controllare l’espansione della malattia. L’Ebola era arrivata in Nigeria l’8 luglio, attraverso un cittadino liberiano. Dopo la scoperta del virus, sono state sottoposte a controllo quasi novecento persone, entrate in contatto con il paziente, e sono stati certificati 20 casi di contagio, comunque nessuno dopo il 5 settembre. In Nigeria il virus ha causato almeno otto morti, in gran parte operatori sanitari intervenuti nei primi casi di contagio.
Fonte: BBC News
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29685127
Repubblica Democratica del Congo: Possibile riforma costituzionale a favore di Joseph Kabila
Si torna a parlare della Costituzione della Repubblica Democratica del Congo. Promulgata nel febbraio 2006, essa afferma nell’articolo 220, che il Presidente può restare in carica “per 2 mandati, di 5 anni ciascuno… Il numero e la durata dei mandati non possono essere oggetto di nessuna revisione costituzionale”.
Dal momento che l’attuale presidente, Joseph Kabila, ha iniziato il secondo mandato nel dicembre 2011 e un po’ alla volta, man mano che ci si avvicina al 2016, emergono ipotesi e proposte per rendergli possibile un terzo mandato, previa naturalmente una modifica del testo costituzionale. L’opposizione ha già definito questa proposta come «scorretta», «anticostituzionale», che fa presagire il «rischio di ritorno alla dittatura del presidente Mobutu, durata quasi trent’anni». Anche il clero si oppone e chiede di non cedere a pericolosi favoritismi politici.
L’evoluzione della situazione politica è resa ancor più complessa da un’altra sfida: quella del grande censimento in atto (costo previsto: 140 milioni di dollari), che dovrebbe permettere, a quasi 30 anni dal precedente, di conoscere esattamente il numero degli abitanti e gli aventi diritto al voto, elementi fondamentali per poter garantire uno svolgimento corretto delle elezioni.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201410161682.html
21 ottobre – Repubblica Democratica del Congo: premio Sakharov ad un ginecologo
Il Premio Sakharov per il 2014 va a Denis Mukwege, definito l“uomo che ripara le donne”. Il ginecologo congolese dal 1998 impegnato nella cura delle donne vittime di stupro, è stato scelto tra gli altri due candidati: il movimento Euromaidan, protagonista delle rivolte pro-europee di Kiev e la militante per i diritti umani azera Leyla Yunus. Dopo aver studiato in Burundi e Francia Denis Mukwege ha aperto a Bukawo, mentre in Congo era in corso il conflitto che ha creato 5 milioni di vittime, la clinica Pavi specializzata nella cura delle donne vittime di stupro. Scampato a un attentato, Mukwege continua a denunciare il perseguire nel paese degli stupri, spesso pubblici, usati come arma contro intere comunità.
Fonte: BBC News
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29717994
Repubblica Centro – Africana: Escono dal carcere gli avvocati di Jean-Pierre Bemba
Il giudice dell’International Criminal Court (ICC) ha ordinato il rilascio dell’ex capo dell’opposizione congolese, Jean-Pierre Bemba ed il suo team di difesa, gli avvocati, Aimé Kilolo Musamba e Jean-Jacques Mangenda Kabongo. Gli avvocati sono rimasti in carcere per quasi un anno dopo esser stati accusati di aver corrotto testimoni ed aver contraffatto le prove.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201410221129.html
23 ottobre – Nigeria: Nonostante la tregua Boko Haram rapisce altre 60 studentesse
Altre 60 ragazze sono state rapite in Nigeria dal gruppo islamico jihadista di Boko Haram. E’ successo nella regione di Adamawanel nord est del Paese. Lo ha reso noto l’agenzia Misna, specificando che 40 sono di Waga Mangoro e altre 20 di Grata. Fonti locali hanno confermato che l’area era da circa due mesi sotto il controllo dei ribelli. L’agenzia missionaria riferisce che “Gli abitanti di Wagga hanno detto che un centinaio di Boko Haram fortemente armati, sono entrati nel villaggio e hanno cominciato a sparare e poi hanno bruciando case e negozi. Hanno ucciso due uomini e portato via le ragazze. I ribelli si trovano tuttavia nell’area”.
Questo ulteriore rapimento, mette in dubbio le trattative tra il governo di Abuja e i ribelli per il rilascio delle 200 ragazze di Chibok rapite lo scorso aprile: trattative che nei giorni scorsi avevano aperto la speranza di uno spiraglio. Il 16 ottobre infatti, in seguito all’accordo raggiunto dal governo con i terroristi sul cessate il fuoco, la presidenza nigeriana aveva annunciato che le studentesse sarebbero state liberate entro il 21 ottobre, ma ciò non è avvenuto.
Fonte: CNN
Link:http://edition.cnn.com/2014/10/23/world/africa/nigeria-boko-haram-kidnappings/
24 ottobre – Mali: Primo caso di Ebola
Identificato primo caso in Mali. Poche ore fa l’OMS ha comunicato che le persone infette sono quasi diecimila, 9936 per l’esattezza, mentre quelle decedute a causa dell’ebola sono 4877 e come sappiamo, la maggior parte di esse in Sierra Leone, Liberia e Guinea. Queste sono le cifre ufficiali, ammalati e deceduti registrati. Sicuramente ebola ha raggiunto molte altre persone. I dati effettivi non si sapranno mai.
L’ebola porta scompiglio nella popolazione, non è solo un virus che uccide, è una piaga sociale. L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ritiene che 650 persone siano guarite dal temibile virus in Sierra Leone, ma i sopravvissuti non hanno vita facile. Un’indagine condotta dall’UNICEF in 1400 famiglie ha rivelato che chi si è salvato, viene discriminato, emarginato dalla comunità e difficilmente riesce a ricostruire la propria vita. Eppure potrebbero essere un supporto importante per gli ammalati, i loro parenti.
Fonte: BBC News
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29750723
Mozambico: i risultati elettorali definitivi
Dopo aver scrutinato tutte le 11 province, il consenso di Filipe Nyusi, il candidato del partito di governo Frelimo, è salito al 57% dei voti. Il leader del Renamo, Afonso Dhlakama ha ottenuto il 36% dei voti, aggiudicandosi più del doppio dei voti rispetto alle precedenti elezioni del 2009. Il terzo candidato, Daviz Simango, leader del Mozambique Democratic Movement, ha raggiunto il risultato del 6.5%, meno rispetto al 9% del 2009.
Fonte: All Africa
Link:http://allafrica.com/stories/201410250005.html
Zambia: Si festeggiano 50 anni d’indipendenza e di pace
Non era presente ieri alla celebrazione dei festeggiamenti del 50mo anniversario dell’indipendenza il presidente zambiano Michael Sata che al momento si trova all’estero per controlli medici. “Uno Zambia e Una nazione” è lo slogan ufficiale del cinquantesimo anniversario di liberazione che sintetizza il conseguimento dell’obiettivo di cui vanno fieri gli zambiani: aver vissuto i 50 anni di indipendenza nella stabilità e nella pace.
La Zambia, composta da 73 etnie, non ha sperimentato conflitti interni grazie anche alla lungimiranza della leadership politica, in particolare del padre fondatore della patria, Kenneth Kaunda, che fin dall’inizio lavorò per creare nel popolo zambiano la consapevolezza dell’unità nazionale e la integrazione dei gruppi etnici.
Tuttavia il Paese si trova ancora a dover risolvere molte disuguaglianze sociali e una povertà diffusa. Con soli 13 milioni di abitanti sparsi su una superficie pari a due volte quella dell’Italia, il paese abbonda di risorse agricole e in particolare di ingenti ricchezze minerarie: zinco, cobalto, piombo, oro, argento, uranio e soprattutto rame che costituisce il 70% delle esportazioni e di cui è secondo produttore mondiale. Nonostante ciò la povertà colpisce una ampia fascia della popolazione. Secondo recenti statistiche il 45% dei bambini zambiani al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione. Alla radice del fenomeno della povertà sono la corruzione, il malgoverno e l’ingiusta ripartizione della ricchezza.
Fonte: African Reuters
Link: http://af.reuters.com/article/idAFKCN0ID1CV20141024
26 ottobre – Sudan: Bashir candidato alle prossime elezioni presidenziali
Il partito governativo del Sudan ha dato oggi l’approvazione definitiva per la ricandidatura dell’attuale presidente Omar Hassan al-Bashir, come candidato alle prossime elezioni presidenziali. Questo comporterebbe la possibilità di estendere fino a 25 anni il suo mandato. E’ stato rieletto con il 94% dal congresso del Partito Nazionale.
Bashir è ricercato per crimini di guerra e genocidio dalla Corte Internazionale per i crimini contro l’Umanità. Tuttavia i crimini commessi non sono bastati a fermare la ricandidatura.
Fonte: Thomas Reuters Foundation
Link: http://www.trust.org/item/20141026105257-sib7p/?source=jtOtherNews1