Rassegna settimanale 29 settembre – 5 ottobre: Africa subsahariana
29 settembre, ERITREA – Commissione di inchiesta ONU indagherà sugli abusi dei diritti umani in Eritrea
Il Consiglio ONU per i diritti umani ha nominato una nuova commissione di inchiesta per indagare su tutte le segnalazioni di violazioni dei diritti umani commesse in Eritrea, di cui sono rimaste vittime milioni di persone.
Essa avrà il compito di far luce sui casi di omicidi extragiudiziali, sparizioni forzate, tortura e mancanza di libertà di espressione, opinione, movimento, associazione e credenza religiosa.
I suddetti abusi hanno spinto migliaia di persone a lasciare le proprie case per cercare asilo in Europa. Le autorità italiane hanno dichiarato che, solo nel 2014, 32,000 eritreiani sono stati portati in salvo nel loro tentativo di fuga attraverso il Mediterraneo.
Fonte: UN News Centre
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=48950#.VDEVL_l_uGk
30 settembre, SUD SUDAN – Le Nazioni Unite soccorrono più di mezzo milione di persone nelle aree colpite dai conflitti
Due agenzie delle Nazioni Unite, UNICEF e WFP (World Food Programme), hanno raggiunto oltre mezzo milione di persone con viveri e servizi di assistenza nelle aree più remote del Sudan del Sud, ovvero negli stati di Jonglei, dell’Alto Nilo e di Unità, maggiormente colpiti dai conflitti.
La missione di emergenza congiunta ha distribuito aiuti alimentari, acqua, assistenza sanitaria e materiale didattico a più di mezzo milione di persone, inclusi 100,000 bambini al di sotto dei 5 anni.
Il conflitto, iniziato a metà dicembre 2013, ha portato 1,8 milioni di sud sud sudanesi ad abbandonare le proprie case. 1,4 milioni rimangono sfollati all’interno del paese. La maggior parte di essi è nascosta in aree remote e difficilmente raggiungibili. 97,000 sono i civili rifugiati nei campi ONU sparsi per tutto il paese.
Fonte: UN News Centre
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=48962#.VDEdYPl_uGk
1 ottobre, SUD SUDAN – Il governo chiede il trasferimento delle trattative in Kenya
Il governo sud sudanese ha invocato lo scioglimento delle trattative di pace, sostenendo che l’Etiopia, laddove esse hanno luogo, non sia una terra neutrale. È stato pertanto chiesto lo spostamento dei negoziati in Kenya.
Inoltre, il ministro dell’Informazione Michael Makuei Lueth ha espresso la propria insoddisfazione nei confronti del team di mediazione capitanato dall’ambasciatore etiope in Cina Seyam Mesfin, incapace, a suo avviso, di guidare il Sud Sudan verso il raggiungimento della pace.
Lueth proporrebbe invece di porre a capo dei negoziati il generale Lazarus Sumbeiywo. Quest’ultimo, già mediatore della trattativa condotta tra Al Bashir e John Garang conclusasi con la firma dell’accordo globale di pace che ha segnato la fine della guerra civile, sarebbe più adatto alla posizione.
Fonte: Capital FM
Link: http://allafrica.com/stories/201410011390.html
2 ottobre, NIGERIA – Leader di Boko Haram ancora in vita
Al contrario di quanto dichiarato settimana scorsa dalle autorità nigeriane, Abubakar Shekau, leader di Boko Haram, è ancora in vita. Egli si è mostrato in un video circondato da uomini armati e ha irriso l’esercito nigeriano per aver riportato la falsa notizia della sua uccisione.
Il video contiene immagini di estrema violenza, tra cui la scena di un’amputazione, di una lapidazione e di una decapitazione. Sono queste le pene applicate dalla Sharia, a cui il leader di Boko Haram ha nuovamente espresso devozione. Ha poi dichiarato la responsabilità dei suoi uomini nell’abbattimento del jet delle forze armate scomparso settimane fa.
L’esercito nigeriano ha recentemente riportato alcuni successi contro il gruppo terrorista, evitando che la città di Konduga, nello stato di Borno, cadesse nelle mani dei militanti. Tuttavia, molti villaggi e città rimangono sotto il controllo di Boko Haram e il fatto che Abubakar Sheku sia ancora vivo renderà nuovamente difficile per i civili credere alle informazioni provenienti dalle forze armate nigeriane.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29461095
3 ottobre, SOMALIA – Al-Shabab si ritira dalla base di Barawe
I militanti di al-Shabab si stanno ritirando dalla base di Barawe, la maggiore roccaforte del gruppo islamico, situata lungo la costa sud della Somalia.
I residenti hanno dichiarato che il gruppo ha caricato le armi sui propri furgoni e ha abbandonato la città, ormai circondata dalle truppe dell’Unione Africana e del governo somalo.
Barawe, situata in una posizione strategica a 200km dalla capitale, era stata utilizzata dai militanti come base per lanciare attacchi su Mogadiscio.
Negli ultimi mesi, al-Shabab ha perso il controllo di diverse città della Somalia, rimane tuttavia molto forte nelle aree rurali.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29475979
MALI – Peacekeepers uccisi in un attacco terrorista
Un convoglio delle Nazioni Unite è stato attaccato a nord-est di Mali e 9 peacekeepers nigeriani sono rimasti uccisi, in quello risulta essere il più sanguinoso attacco alla missione ONU nel Paese.
I colpevoli non sono stati ancora identificati ufficialmente ma i sopravvissuti hanno dichiarato che l’attacco è stato perpetrato dal movimento terrorista per l’Unicità e Jihad nell’Africa dell’Ovest (Mujao), un gruppo islamico legato ad al-Qaeda.
Nel luglio 2013, l’operazione di pace ONU Minusma, costituita da 9,000 unità, è subentrata alle truppe francesi e a quelle dell’Unione Africana. Queste ultime erano intervenute in Mali nel gennaio 2013 per fermare l’avanzata dei militanti islamici verso la capitale Bamako.
Gli insorti erano stati espulsi dalle città del nord che controllavano, ma gli attacchi alle forze di pace non si sono mai fermati.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29475975
4 ottobre, MOZAMBICO – Schede elettorali rubate
Dopo gli scontri avvenuti la scorsa settimana nel Paese, continua il caos che sta caratterizzando la campagna elettorale precedente le elezioni presidenziali in Mozambico.
Questa volta sono state rubate 26 scatole di schede elettorali da utilizzare nella provincia di Zambezia per le elezioni del 15 ottobre. I ladri rimangono sconosciuti.
Fonte: AIM
Link: http://allafrica.com/stories/201410040270.html
5 ottobre, SOMALIA – Le truppe somale assumono il controllo di Barawe
Le truppe del governo somalo, sostenute dall’Unione Africana, hanno preso il controllo della roccaforte del gruppo islamico di al-Shabab: la città di Barawe.
Ora il governo controlla tutti i porti lungo la costa somala, bloccando tutte le vie di rifornimento precedentemente utilizzate dai militanti ribelli.
La perdita della città di Barawe, sfruttata da al-Shabab come fonte di approvvigionamento di armi e cibo, è molto significativa per il gruppo.
Questa sconfitta dei ribelli arriva un mese dopo la morte del loro leader, Ahmed Abdi Godane, rimasto ucciso durante un attacco aereo USA.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-29495801
(Featured Image Source: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:ShababFlag.svg)