Rassegna 22-28 settembre 2014: Sud est asiatico
22 settembre, Filippine- Le forze di Paecekeeping lontane dal tornare nelle alture del Golan
Il Presidente delle Filippine Benigno Aquino III ha dichiarato che le minacce alla sicurezza nella parte siriana delle alture del Golan non diminuiranno in tempi brevi e che quindi è poco probabile che le forze di peacekeeping delle Filippine siano presto schierate nuovamente nella zona.
L’assistente del generale delle operazioni di peacekeeping dell’ONU, Edmond Mulet, è dello stesso parere: è molto difficile che le forze di peacekeeping tornino nel breve periodo in quella zona.
I peacekeeper avevano pattugliato la zona e aiutato la tregua tra Siria e Israele dal 1974.
Fonte: AP news
Link: http://asiancorrespondent.com/126884/aquino-philippine-troops-unlikely-to-return-to-golan-heights-soon/
23 settembre, Malesia- Continua la repressione dei dissidenti
La scorsa settimana un tribunale malese ha condannato un attivista a un anno di detenzione per commenti pubblicati lo scorso anno su un forum che avrebbero, secondo i giudici, potuto spingere i cittadini a rovesciare il governo attraverso proteste in piazza.
La Malesia sta così continuando la drastica repressione dei dissidenti. Il governo, dopo 50 anni di potere, sta perdendo la sua stretta e la sua influenza; usa, quindi, la legge anti-eversione in modo selettivo. Negli ultimi anni 14 persone sono state arrestate con l’accusa di eversione: il primo è stato l’ex governatore dello stato Perak, Mohammad Nizar Jamaluddin, del partito d’opposizione Parti Islam se-Malaysia, accusato di diffamazione del Primo Ministro Najib Tun Razak riguardo alla crisi politica Perak. Najib avrebbe corrotto tre membri dell’assemblea dello stato Perak a cambiare dall’opposizione a indipendenti, permettendo così al Barisan Nasional di spodestare il governo che dal 2009 era in mano all’opposizione.
Fonte: Asia sentinel
Link: http://www.asiasentinel.com/politics/malaysia-tightens-sedition-screws/
25 settembre, Cambogia- Gli investimenti nella zona del lago Boeung Kak e i trasferimenti forzati
La Banca Mondiale ha fatto investimenti nell’area del lago Boeung Kak, cercando di aiutarne lo sviluppo.
Quaranta famiglie sostengono di essere stati “trasferite a forza” dall’area del lago e hanno richiesto alla banca di non concedere altri prestiti agli imprenditori fino a quando non avranno ricevuto un compenso adeguato.
La Banca mondiale dall’agosto 2011 sembra aver sospeso i prestiti al governo in attesa della ricompensa dei poveri residenti cacciati dalle loro case.
A quell’epoca la Banca Mondiale aveva 20 progetti attivi con 400 milioni di dollari di fondi stanziati.
A molte famiglie non è stata riconosciuta la proprietà terriera e hanno così perso le loro abitazioni che sono state demolite per permettere alla società cinese Inner Mongolia Erdos Hongjun di riempire il lago e costruire appartamenti e negozi di lusso.
Nel 2012 il tribunale di Phnom Penh ha condannato 13 donne a 30 mesi di reclusione per “ribellione aggravata” e occupazione illegale delle terre attorno al lago. Le donne sono state trovate nella zona della loro casa demolita mentre stavano cercando di ricostruirla dal momento in cui i fondi dati per costruirne una nuova non erano sufficienti. Le donne, inoltre, sono state giudicate senza un rappresentante legale in loro difesa.
Inoltre, anche coloro che dimostravano pacificamente sono stati trattati con violenza e molestie.
Fonte: The Southeast Asian Times
Link: http://www.southeastasiantimes.com/
26 settembre, Vietnam- Condannati i vandali che hanno danneggiato le proprietà durante le rivolte anti-cinesi
Il tribunale del distretto Nhon Trach ha condannato fino a 16 mesi i vandali e i saccheggiatori che hanno danneggiato delle proprietà durante le rivolte contro la compagnia petrolifera cinese il 13 maggio scorso.
I colpevoli sono stati condannati per disturbo della quiete pubblica.
Le proteste, che hanno coinvolto circa 6000 lavoratori, erano iniziate pacifiche ma sono poi diventate violente quando le aziende non hanno permesso ai lavoratori di unirsi alle proteste.
Centinaia di aziende cinesi, taiwanesi e coreane sono state danneggiate e almeno quindici incendiate.
Tre vietnamiti, inoltre, sono stati condannati per aver rubato macchinari da un’azienda cinese approfittando della confusione causata dalle rivolte.
Le rivolte hanno, inoltre, causato la morte di due lavoratori cinesi e ferito 149 tra cinesi e lavoratori vietnamiti.
Fonte: The Southeast Asian Times
Link: http://www.southeastasiantimes.com/
Malesia- Tre uomini trattenuti mentre si recavano in Siria per combattere con gli attivisti islamici
La polizia malese ha dichiarato di aver trattenuto tre uomini musulmani, sospettati di voler andare in Siria per unirsi al gruppo di attivisti islamici.
I tre uomini sono stati trattenuti giovedì all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur mentre, in viaggio verso la Siria, aspettavano un aereo per la Turchia. Si pensa che i tre uomini- un architetto e un informatico di 26 anni e un negoziante di 46- siano stati reclutati attraverso Facebook e altri siti di social media.
Gli uomini sono stati sottoposti a fermo sotto il Security Offenses Act, che permette alla polizia di trattenere i sospetti fino a 28 giorni prima che siano portati in tribunale.
Fonte: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/126992/malaysia-detains-3-militants-heading-to-fight-in-syria/
27 settembre, Indonesia- Nella provincia di Aceh gay punibili a frustate
Nella provincia conservatrice di Aceh è passata la legge che rende punibili i gay e i non mussulmani con frustate. Coppie gay sorprese in atti sessuali sono punibili con 100 frustate.
Il governo indonesiano ha permesso alla provincia di Aceh di applicare una versione della legge islamica Shariah come parte di un accordo di pace per porre termine a una guerra separatista.
Secondo la legge erano già sottoposti a frustate gli adulteri, chi gioca d’azzardo, chi beve alcolici, le donne che usano vestiti attillati e coloro che non partecipano alle preghiere islamiche del venerdì.
Fonte: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/127027/indonesias-aceh-province-to-punish-gay-sex-by-caning/
28 settembre, Tailandia- La Tailandia difende il suo governo militare
La Tailandia difende la presa di potere da parte dei militari e dice che “non andrà contro la democrazia”.
Il Primo Ministro Tanasak Patimapragorn ha detto all’Assemblea generale dell’ONU che la democrazia non consiste solo nell’avere le elezioni, ma è molto di più.
Sabato ha dichiarato che i partiti politici non hanno voluto raggiungere un compromesso e il Paese avrebbe rischiato uno spargimento di sangue, se i militari non fossero intervenuti.
Il colpo di stato del 22 maggio ha rovesciato un governo eletto dopo mesi di proteste politiche.
Lo scorso mese la giunta ha dichiarato Primo ministro il capo dell’esercito.
Per Tanasak la Tailandia ha bisogno di “tempo e spazio” per raggiungere una riconciliazione e realizzare le riforme politiche.
Fonte: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/127039/at-un-thailand-defends-its-military-takeover/
(Featured image source: Wikimedia commons)