Rassegna settimanale 5-11 luglio 2014: Sud-est asiatico
5 luglio 2014, Australia- L’allontanamento dei rifugiati Tamil
Sembra che due navi cariche di profughi Tamil siano state fermate dalle autorità australiane nell’Oceano indiano e sono stati consegnati alle autorità dello Sri Lanka.
Alcuni attivisti hanno denunciato questo atto come una violazione di diritto internazionale e hanno anche affermato che almeno 11 dei profughi hanno subito torture in Sri Lanka.
L’Australia ha adottato un atteggiamento di rifiuto e chiusura nei confronti dei profughi che si dirigono verso il suo territorio per cercare asilo e, spesso, ha motivato i suoi rimpatri affermando che erano diretti a colpire gruppi di migranti le cui richieste d’asilo erano già state rifiutate.
In realtà, nella maggior parte dei casi, non vengono fatti appropriati controlli e sono molti i morti nei gruppi rimpatriati via mare.
Questo atteggiamento è contrario alla Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati e al diritto internazionale.
Il Comitato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha affermato una “preoccupazione profonda” per la gestione dei profughi da parte dello stato australiano.
Anche sei mesi fa, infatti, l’Australia aveva impedito l’approdo di un’imbarcazione carica di rifugiati. Inoltre, tutti i rifugiati che arrivano nel Paese sono mandati nei campi di detenzione in Papua Nuova Guinea o nella Repubblica di Nauru.
Il governo australiano, comunque, continua ad affermare che la sua politica d’asilo è una politica orientata alla salvaguardia dei migranti nonostante la comunità internazionale la veda come una politica protezionista e che mette in pericolo la vita dei migranti.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-28173516
6 luglio 2014, Tailandia-Molti lavoratori cambogiani stanno lasciando il Paese
Il 20 giugno la IOM (International Organization for Migration) ha dichiarato che circa 250.000 lavoratori migranti cambogiani hanno lasciato il territorio tailandese.
Questa deportazione è conseguenza del colpo di Stato, che ha obbligato le fabbriche tailandesi a non utilizzare lavoratori stranieri illegali.
Furgoni militari e autobus sono stati messi a disposizione gratuitamente per i lavoratori per poter tornare a casa. I lavoratori migranti cambogiani sono anche stati provvisti di acqua e cibo dalle autorità nazionali e da organizzazioni di beneficenza.
Le rimesse degli immigrati cambogiani in patria ammontano a circa 200 milioni di dollari.
Il ministro ha in ogni caso affermato che s’impegnerà ad aiutare i lavoratori rimpatriati a trovare lavoro a casa e che pensa che non ci sarà problema, dato che il settore dell’industria agro-alimentare e del turismo in Cambogia sono in espansione.
Fonti: Chinadaily, Asian correspondent
Link: http://europe.chinadaily.com.cn/world/2014-06/16/content_17591538.htm
http://asiancorrespondent.com/124011/why-did-more-than-200000-cambodian-workers-leave-thailand/
7 Luglio 2014, Tailandia- Il governo post-colpo di Stato
Dal colpo di Stato del 22 maggio il Consiglio Nazionale per la Pace e l’Ordine ha passato le prime settimane cercando di stabilire il pieno controllo sul governo. Il potere esecutivo e legislativo è attualmente in mano ai generali e i loro consiglieri.
La Corte Costituzionale e alcune agenzie del governo come la Commissione elettorale e la Commissione elettorale anti-corruzione permangono, comunque, indipendenti.
Ultimamente la giunta sta lavorando alla nuova Costituzione provvisoria e al governo. Stando alle parole del generale Prayuth Chan-ocha sembra, infatti, che manchi poco allo stabilimento del nuovo governo.
Nel frattempo sono già iniziate le varie speculazioni dei media su chi andrà a formare il nuovo governo.
Molte previsioni puntano su un governo composto da un alto numero di militari con Prayuth come primo ministro, che dovrebbe quindi abbandonare la posizione di capo del Consiglio Nazionale per la Pace e l’Ordine. Così facendo i militari entrerebbero in possesso di maggior potere e influenza nel prossimo governo.
Tra le figure più interessanti che spiccano tra gli ipotetici ministri c’è quella di Somkid. A lui sono attribuite le politiche economiche e sociali di carattere più popolare adottate durante gli anni di Thaksin. Questo sembrerebbe scontrarsi con l’atteggiamento anti populista adottato dalla giunta, tuttavia pare che Somkid si sia staccato da Thaksin e dal suo gruppo e, per questo, sia stato accettato dalla giunta.
Fonte: Asian correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/124295/the-thai-post-coup-government-the-juntas-shadowy-cabinet/
Indonesia-Elezioni in vista
Elezioni in vista per l’Indonesia. Si tratta delle terze elezioni presidenziali dirette dal crollo del regime dittatoriale di Shuharto nel 1998.
Il governatore di Jakarta, Joko Widodo, schierato contro l’establishment fronteggerà con l’ex-generale dell’esercito, Subianto.
Entrambi sostengono retoriche nazionaliste per quanto riguarda l’economia, la corruzione e altre questioni interne. Riguardo la politica estera, Subianto ha sottolineato il peso giocato dall’esercito e dal potere nelle relazioni internazionali, mentre Joko Widodo da maggiore importanza alla diplomazia e degli strumenti diplomatici.
Non è ancora chiaro chi ha più possibilità di vincere.
Chi vincerà resterà in carica 5 anni.
Fonti: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-28167596
http://www.bbc.com/news/world-asia-28201447
8 Luglio 2014, Australia- La questione dei richiedenti asilo dallo Sri Lanka
Il governo australiano ha affermato che non respingerà più alla frontiera i profughi richiedenti asilo senza un preavviso di 72 ore.
Questo è stato il risultato dei due respingimenti avvenuti lunedì scorso lungo le coste australiani.
Questi respingimenti hanno diretto le navi verso le coste dello Sri Lanka, mettendo in pericolo la sicurezza e la vita dei profughi della seconda barca, di minoranza Tamil.
Questa minoranza era, infatti, stata perseguitata durante la guerra civile dello Sri Lanka dalla maggioranza cingalese.
L’atteggiamento dell’Australia di allontanare i richiedenti asilo è stato ampiamente criticato anche dall’ONU e dall’UNHCR.
Fonti: Asian correspondent, BBC
http://www.bbc.com/news/world-asia-28205702
9 Luglio 2014, Sri Lanka-La nascita del nazionalismo buddista
Lo Sri Lanka è stato nuovamente sottoposto allo scrutinio delle Nazioni Unite, questa volta per la questione della violenza esercitata contro la minoranza musulmana.
Sembra che la violenza sia stata commessa da un’organizzazione buddista nazionalista, detta Bodu Bala Sena (BBS) e che sia il frutto di una tensione accumulata nella zona.
Il motivo scatenante è stato un litigio tra un monaco buddista e un commerciante musulmano.
Sembra che la BBS abbia commesso atti di violenza nella parte Sudovest del Paese, causando la distruzione di varie proprietà e alla morte di 3 persone.
Questo ha portato gravi danni economici per il gruppo musulmano.
Appena denunciati questi atti, un gruppo d’esperti dell’ONU ha richiesto alla Nazione di adottare misure urgenti per porre freno alla diffusione di un odio razziale basato sulla fede e alle violenze nei confronti di musulmani e cristiani e di portare in giudizio gli autori di tali violenze.
La stampa locale non si è occupata della questione, sembra, infatti, che i media dello Sri Lanka stiano dalla parte del governo e della BBS e che la BBS sia strettamente legata al governo, che supporta il buddismo nazionalista.
La BBS è nata nel 2012 e sostiene la diffusione del buddismo in Sri Lanka e in ogni aspetto della vita degli srilankesi, sottomettendo la minoranza musulmana e cristiana.
Si teme che lo Sri Lanka, che è da poco venuto fuori dalla guerra civile tra la maggioranza cingalese e la minoranza Tamil, incappi in una guerra di religione senza senso.
Quello di cui ha bisogno il Paese adesso, infatti, è una maggior unità e non di fanatismo religioso.
Fonte: The Diplomat
Link: http://thediplomat.com/2014/07/the-rise-of-buddhist-nationalism-in-sri-lanka/
Cambogia-Il memoriale nel museo del genocidio
La Cambogia sta costruendo un memoriale presso il museo del genocidio di Tuol Sleng per ricordare le 12.000 persone torturate e uccise durante il regime dei Khmer rossi.
Il Museo era un’ex scuola che fu convertita in carcere sotto il regime dei Khmer rossi. Qui vi morirono 1,7 milioni di persone.
Il memoriale avrà una funzione educativa e servirà a ricordare le vittime che morirono in prigione.
Fonti: Asian Correspondent
Link: http://asiancorrespondent.com/124663/cambodia-to-build-memorial-at-genocide-museum/
(Featured image source: Wiki media commons NHD-INFO)