Rassegna settimanale 12 - 17 maggio: Africa Sub-sahariana

Rassegna settimanale 12 – 17 maggio: Africa Sub-sahariana

12 maggio – Nigeria: Boko Haram baratte le ragazze per i prigionieri

 Il leader del gruppo di ribelli islamisti Boko Haram, Abubakar Shekau, ha detto in un video all’Agence France-Presse, che libererà più di 200 ragazze in cambio dei prigionieri appartenenti al suo gruppo. Nel video sono apparse circa 100 ragazze che indossavano un velo integrale.

I ribelli, come abbiamo più volte ribadito, combattono per ottenere la restaurazione integralista dell’Islam e per abolire il processo di secolarizzazione del paese nigeriano. Le 276 studentesse sono state rapite proprio perché, secondo le dichiarazioni del gruppo, le donne non dovrebbero avere il diritto di studiare ed emanciparsi. I militanti di Boko Haram hanno ucciso migliaia di persone dal 2009.

Questa volta l’attacco ha provocato una reazione di sgomento a livello globale, soprattutto dopo il dichiarato intento di voler vendere le studentesse al mercato come schiave.

Fonte: Thomas Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140512104718-heojh/source=jtHeadlineStory

 

13 maggio – Le Nazioni Unite prevedono per l’Etiopia un aiuto pari a 6,5 milioni quest’anno

Il World Food Programme fornirà all’Etiopia un aiuto pari a 6,5 milioni di dollari. Quest’anno il Paese è stato infatti colpito ad est da un’invasione di locuste, al nord dalla siccità e dalle conseguenze derivanti da una Guerra in un Paese confinante.

Il sempre crescente numero di rifugiati che arrivano dal vicino Sud Sudan mette a rischio il Paese di un imminente default. Sono più di 120,000 sud sudanesi che hanno oltrepassato il confine con l’Etiopa negli scorsi 6 mesi. Essi erano per la maggior parte donne e bambini affamati, esausti e malnutriti. Il numero totale di rifugiati ammonta a 500,000 persone.

Gli aiuti andranno inoltre a coprire i bisogni alimentari degli etiopi, ad oltre 670,000 alunni e a 375,000 programmi HIV/AIDS.

Fonte: Thomas Reuters Foundation

Link: http://www.reuters.com/article/2014/05/13/us-ethiopia-food-idUSBREA4C0E320140513

 

14 maggio – Il governo nigeriano rifiuta l’ipotesi di scambio di Boko Haram

Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha rifiutato la proposta di scambio tra le studentesse rapite un mese fa e i prigionieri appartenenti al gruppo islamista. Ha aggiunto di non voler scendere a patti o compromessi con le persone coinvolte nel rapimento delle studentesse.

Fonte: Thomas Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140514230042-si4fs/?source=jtOtherNews3

 

L’Uganda ha reso la “trasmissione intenzionale” dell’HIV un crimine

L’Uganda ha da oggi nel suo codice penale un nuovo crimine: la trasmissione “volontaria e intenzionale” del virus dell’HIV. Inoltre ha legalizzato per il personale medico la divulgazione dello stato di salute del malato ad altri, con o senza il suo consenso. La pena prevista può arrivare persino a 10 anni di carcere.

Ma gli attivisti dei diritti umani affermano che la legge vuol di fatto impedire la prevenzione e la diffusione dell’utilizzo volontario di test, ed avrebbe così l’effetto di stigmatizzare la trasmissione dell’HIV. Saranno molte le persone che cominceranno ad evitare i servizi medici per paura o vergogna e di fatto aumenteranno solo le discriminazioni, affermano gli attivisti.

Fonte: Thomas Reuters Foundation

Link: http://www.trust.org/item/20140514154823-va9ox/?source=jtOtherNews2

 

15 maggio – Secondo Pillay le persone albine necessitano urgentemente di maggiore protezione

Ginevra: L’ambasciatrice delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Navi Pillay, ha affermato la necessità e l’intenzione di voler incrementare gli strumenti per la tutela delle persone albine, dopo aver assistito inerme all’uccisione barbarica di una quarantenne in Tanzania.

La vittima si chiamava Munghu Lugata e secondo il rapporto della polizia, è stata brutalmente assassinata durante la notte, nella sua abitazione a Mwachalala, un villaggio nella regione Simiyu, a nord-ovest della Tanzania. Prima di ucciderla, le avrebbero prima tagliato via prima la gamba sinistra, poi tre dita.

Attacchi come questi hanno causato la morte di almeno 73 persone dal 2000 nel Paese. Queste morti vengono motivate spesso da esigenze di carattere religioso: le parti dei corpi delle persone albine risulterebbero essere le più adatte a riti propiziatori. L’assassinio di Lugata è il primo ad esser stato reso noto.

Sconcerto e sgomento è stato espresso anche riguardo alle condizioni di vita dei bambini albini. Molti di essi sono vittime di continui abusi e violenze. I 13 rifugi dedicati alle persone con “particolari bisogni” sono sovraffollati e le condizioni igieniche scarsissime. A molti degli albini che vivono lì, è stato diagnosticato un tumore alla pelle, dovuto proprio alle mancanza di precauzioni adeguate da parte del personale.

Fonte: United Nations Human Rights

Link:http://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=14601&LangID=E

 

16 maggio – Nigeria: Goodluck Jonathan sta preparando i negoziati con Boko Haram per le ragazze rapite

 Nonostante il rifiuto iniziale ed i messaggi contraddittori ora, il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, sembra essere in procinto di negoziare con Boko Haram per la liberazione delle 270 ragazze rapite. Questo ccomporterebbe di conseguenza la scarcerazione dei prigionieri appartenenti al gruppo islamista.

Secondo molti, questo provocherebbe una profonda ferita nella sicurezza interna nigeriana ed aggraverebbe la situazione preesistente. Al momento infatti l’esercito, la polizia e il Servizio di Sicurezza Statale, risultano esser mal coordinati ed in aperto conflitto fra loro. Nonostante l’aumento di investimenti per la difesa nazionale, l’esercito non risulta esser in grado di fronteggiare Boko Haram, il quale possiede invece armi più efficaci e moderne, oltre che un sistema di comunicazione capillare ed efficiente. Sembra che Goodluck Jonathan abbia inizialmente ignorato la questione del rapimento delle studentesse, proprio perchè non fosse in grado di lanciare un’offensiva contro Boko Haram e salvare gli ostaggi. Il presidente inoltre stenta ad esser riconosciuto come un’autorità fra le alte gerarchie dell’esercito. Il colonnello Sambo Dasuki e i generali non rispondono ad ordini impartiti dal governo.

Secondo gli esperti, Boko Haram finirà per diventare uno degli attori più influenti della Nigeria e dell’intera area, in grado di metter in scacco il governo nigeriano e mobilitare le maggiori forze internazionali.

Fonte: All Africa

Link: http://allafrica.com/stories/201405161660.html

 

17 maggio – Kenya: le ong guidano la lotta per la promozione della libertà

In Kenya la società civile e varie ong hanno cominciato a raccogliere le firme per la nuova campagna a favore della promozione della libertà sessuale. La campagna ha come obiettivo il raggiungimento di un milione di firme ed è supportata da MPs.

Nonostante si basi principalmente sul diritto di pianificazione familiare e la salute riproduttiva, la campagna “I Decide” potrebbe creare del caos poichè si propone anche di abrogare la legge anti-omosessualità. Inoltre chiede al governo di garantire alle donne un aborto legale e sicuro.

“Vogliamo un mondo in cui la sessualità sia riconosciuta come un aspetto sia naturale che prezioso della vita” ha detto il Family Health Options Kenya (FHOK), che sta coordinando la campagna a livello locale.

Il direttore del FHOK Edward Marienga, ha dichiarato di aver chiesto ai politici di supportare la loro società nel loro “diritto di decidere cosa fare del proprio corpo, con chi vivono insieme e quando restare incinte”.

Fonte: All Africa

Link: http://allafrica.com/stories/201405161483.html