Rassegna settimanale 12-16 aprile: Africa Subsahariana
12 aprile, Nigeria- Nuovi attacchi
A partire da mercoledì scorso 135 civili sono stati uccisi nella parte nord-est del Paese.
Secondo il senatore dello stato del Borno, Ahmed Zannah, le uccisioni sono avvenute almeno in tre attacchi separati.
Gli attacchi si pensa avvengano per mano del gruppo islamico di Boko Haram.
Secondo Amnesty International dall’inizio dell’anno sono state uccise 1500 persone, metà delle quali civili.
Secondo il senatore questi ultimi attacchi avrebbero avuto come target un’insegnante della città di Dikwa. Nel college cinque persone sono state uccise e alcune ragazze sequestrate. Gli aggressori prima di darsi alla fuga hanno anche bruciato la biblioteca del college.
Successivamente hanno attaccato due villaggi confinanti con il Camerun e hanno ucciso 130 persone.
A partire dall’anno scorso è stato stabilito uno stato di emergenza negli stati del Borno, di Yobe e di Adamawa.
I gruppi a difesa dei diritti umani hanno criticato sia Boko Haram sia l’esercito nigeriano per aver fallito nella protezione dei civili.
Più di 200.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case a causa dei combattimenti.
Fonte: BBC Africa
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-27006876
Sudan del Sud- Call for Action per il Sudan del Sud
L’ONU, sempre più preoccupata della crisi nel Sudan del sud e del suo impatto sui civili, si è riunita con le sue controparti degli USA e dell’Unione europea per sollecitare un maggior supporto per le persone coinvolte nella guerra.
Con la stagione delle piogge che si avvicina le agenzie umanitarie si aspettano che le condizioni si deterioreranno rapidamente. Sono alte le probabilità di diffusione di malattie come colera e malaria e i rischi di malnutrizione, soprattutto tra le persone dislocate.
I leader hanno emesso una Call for Action per il Sudan del Sud chiedendo un’azione immediata su tre fronti critici: fine degli scontri, finanziamenti umanitari per i prossimi tre mesi per aiutare le persone a resistere alla grave crisi e, infine, assicurare che tutti i partiti rispettino i civili e la legge umanitaria internazionale.
Per i leader, quindi, bisogna agire ora per evitare un peggioramento della situazione.
Quasi 5 milioni di persone necessitano di un’assistenza umanitaria immediata e, quindi, bisogna fare qualcosa per aiutarli.
Gli USA sono il donatore numero uno per l’assistenza umanitaria nel Sudan del Sud e il 25 marzo ha annunciato 83 milioni in più di assistenza. Con questo nuovo finanziamento il governo americano ha donato più di 400 milioni di dollari tra il 2013 e il 2014.
La Commissione europea ha annunciato che aumenterà l’assistenza di 62 milioni arrivando così a 131 milioni di $ in totale.
Fonte: UN News centre
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=47567&Cr=South+Sudan&Cr1=#.U05ao-1dSuM
14 aprile, Africa- Rischi per le coltivazioni di banana. Le preoccupazioni della FAO
La FAO sta avvisando i Paesi a farsi avanti nel monitoraggio, controllo e prevenzione di una delle malattie più distruttive per le banane, Fusarium wilt, che si è diffusa dall’Asia all’Africa passando per il Medio Oriente e che potenzialmente potrebbe arrivare fino in America Latina.
La malattia TR4 conosciuta anche come malattia di Panama minaccia la produzione e esportazione del popolare frutto, con ripercussioni gravi sul suo valore e sostentamento.
Secondo la FAOSTAT la banana è l’ottava coltura più importante al mondo e il quarto più importante nei Paesi in via di sviluppo.
Gianluca Gondolini, Segretario delWorld Banana Forum presso la FAO, ha dichiarato che “qualsiasi malattia che colpisce le banane colpisce una importante risorsa di cibo, mezzo di sostentamento, lavoro e entrate in molti Paesi tropicali”.
Secondo Fazil Dusunceli, patologo delle piante alla FAO: “la diffusione del Fusarium potrebbe avere un impatto significativo sui coltivatori, i commercianti e le famiglie che dipendono dall’industria della banana.
I Paesi, quindi, devono agire ora se vogliono evitare lo scenario peggiore, ovvero la distruzione di massa della maggior parte delle coltivazioni di banana”.
La FAO, quindi, insieme ad altri partner come il World Banana Forum, la comunità scientifica e l’industria della banana stanno cercando di aumentare la consapevolezza sulla malattia TR4 inserendo l’argomento in molto forum internazionali.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201404141781.html
15 aprile, Ghana- Il Ghana vuole che siano i locali ha beneficiare della produzione petrolifera
Una nuova legge in Ghana richiede alle aziende di petrolio e gas di fare un uso migliore dei prodotti e servizi locali.
L’obiettivo generale della nuova legge, nota come Petroleum Regulation on Local Content and Participation, è di creare posti di lavoro e di promuovere lo sviluppo del business.
La legge darebbe una preferenza ai gruppi locali nell’ottenere le licenze per le attività petrolifere, dando ai ghanesi l’opportunità di avere la proprietà del 5% del pacchetto azionario in ogni investimento da parte di un’azienda internazionale.
Il Ghana ha scoperto i depositi petroliferi offshore nel 2007 e la produzione commerciale è iniziata nel 2010.
La Commissione petrolifera locale è convinta che la nuova legge permetterà alle entrate di raggiungere maggiormente le persone.
L’amministratore delegato della commissione, Theo Ahwireng, ha dichiarato che la partecipazione locale nel settore petrolifero darà un forte incremento all’economia del Ghana.
Non si sa ancora, però, se la legge sarà in grado di creare più posti di lavoro nella ricerca del petrolio e trivellazione offshore. Le aziende locali offrono soprattutto servizi onshore come costruzione, sicurezza e trasporto. Molte aziende locali, poi, sono piccole e poco strutturate. Se cercano di competere per contratti vantaggiosi offshore hanno difficoltà rispetto alle aziende estere con più esperienza.
Fonte: All africa
Link: http://allafrica.com/stories/201404160150.html?aa_source=mf-hdlns
Africa- L’instabilità mina la crescita africana
Il capo della Banca Africana dello Sviluppo, Donald Kaberuka, ha detto che raggiungere il progresso economico non dipende solo dall’avere una crescita del PIL, una costruzione di nuove autostrade o edifici ma dipende anche da fattori politici.
Quando sono scoppiati i combattimenti nel Sudan del sud, la banca aveva appena approvato un progetto di 25 milioni di $ per un progetto elettrico. Nessuno si aspettava il conflitto.
Ogni volta che scoppiano dei conflitti i finanziamenti dei progetti di sviluppo devono ricominciare da capo.
La banca, ad esempio, aveva finanziato dei progetti in Somalia: strade, ospedali ma poi il Paese è tornato nel caos.
In uno studio recente sugli stati africani “fragili” Kaberuka ha detto che i manager delle banche non hanno quasi mai preso in considerazione i rischi politici quando hanno preso decisioni riguardanti lo sviluppo.
Uno degli argomenti chiave del Summit UE-Africa è stato che lo sviluppo sostenibile non può essere raggiunto senza la sicurezza.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201404160288.html
16 aprile, Nigeria- Cento ragazze rapite in Nigeria
L’esercito nigeriano sta partecipando alla ricerca di almeno 100 ragazze adolescenti rapite da una scuola nel nord est della regione.
Si pensa che il gruppo di ribelli islamico Boko Haram le abbia portate in una foresta vicino al confine con il Camerun.
Sono coinvolti nella ricerca l’esercito, l’aeronautica, la polizia e i volontari locali.
Il gruppo anche in passato ha rapito civili, soprattutto donne costrette poi a lavorare come schiave del sesso.
Un uomo è arrivato nella scuola di Chibok, un’area remota dello stato del Borno, e ha costretto le ragazze a salire sui camion.
Un politico locale ha detto che nei giorni degli esami annuali erano stati stanziati vicino alla scuola 50 soldati ma questi apparentemente sono stati sopraffatti.
I residenti locali hanno dichiarato di aver sentito delle esplosioni seguite da colpi di pistola.
Molte ragazze sono state rapite ma una è riuscita a fuggire e ha detto alla BBC che lei assieme alle compagne di scuola stava dormendo nel dormitorio quando un uomo armato è entrato e le ha portate via in un convoglio.
Lei con altre 10-15 ragazze è riuscita a fuggire quando alcuni veicoli hanno avuto problemi e si sono dovuti fermare.
Secondo i media nigeriani due membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi e 170 case sono state bruciate durante l’attacco.
I militanti conoscono il territorio bene e l’esercito ha sempre avuto poco successo nel farli spostare dai loro nascondigli nelle foreste.
I militanti di Boko Haram (che nella lingua locale significa “l’educazione occidentale è vietata”) ha spesso come target le istituzioni educative.
Questo anno i combattenti del gruppo hanno ucciso più di 1.500 civili in tre stati della Nigeria nord orientale.
Fonte: BBC Africa
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-27049803
16 aprile, Sudan del sud- La Cina e la crisi nel Sudan del sud
Il conflitto nel Sudan del sud dura ormai da sei mesi, ha ucciso migliaia di civili e costretto centinaia di migliaia a lasciare le loro case.
Il petrolio, la maggior fonte di entrate del Paese, non è mai stata la ragione del conflitto ma questo sta cambiando da quando le entrate del petrolio e la sicurezza delle aree petrolifere stanno entrando al centro del conflitto.
Durante l’ultima settimana gli attacchi alle aree petrolifere e a una raffineria sono aumentati drasticamente. Attaccando il settore petrolifero si taglia via la fonte primaria delle entrate del governo di Salva Kiir e si limitano le sue capacità politiche e militari. Minacciare la produzione del petrolio è un modo per acquisire dei margini di negoziazione con il governo Kiir.
Fermare le entrate del petrolio vuol dire tagliare l’ancora di salvezza del governo a Juba e anche minacciare i profitti delle compagnie petrolifere internazionali e la sicurezza del loro personale.
Queste sono notizie negative per gli attori principali del business petrolifero nel Sudan del sud ovvero: la China National Petroleum Corporation (CNPC), la ONGC Videsh Ltd. (OVL) indiana e la Petronas della Malesia.
Sono delle notizie negative per Pechino ed è ironico che la Cina si possa ritrovare ancora nell’epicentro del conflitto in Sudan del sud.
La Cina, a differenza degli altri due attori internazionali ha sempre giocato un ruolo politico e economico importante nel Sudan del sud. La Cina era sempre stata legata al Sudan del nord e, a seguito dell’indipendenza, ha avuto un periodo difficile di riconciliazione con il Sudan del sud.
Con lo scoppio del nuovo conflitto il ruolo della Cina è diventato sempre più ovvio. La Cina, infatti, vuole difendere il suo ruolo in Sudan e nella regione e far riconoscere la sua potenza nell’ambito petrolifero.
Fonte: African arguments
Link: http://africanarguments.org/2014/04/16/south-sudan-bad-news-for-beijing-as-machar-attacks-oil-fields-by-tim-steinecke/
(Featured image source: Flickr www.freestock.ca)