Rassegna settimanale 15-21 marzo: Giappone

Rassegna settimanale 15-21 marzo: Giappone

15 marzo, Giappone e Corea del Nord riprenderanno il dialogo in Cina

I rappresentanti del governo e della Croce Rossa giapponesi e nordcoreani si incontreranno nuovamente in Cina per riprendere il dialogo cominciato a inizio del mese corrente, dopo due anni di silenzio diplomatico. L’incontro è fissato per i giorni 19 e 20 marzo e avrà luogo nella città cinese di Shenyang.

Verrà discussa la possibilità di permettere ai cittadini giapponesi di visitare le tombe dei loro parenti, morti negli anni della guerra in Corea del Nord. Inoltre, si tratterà dell’organizzazione di missioni mirate a recuperare i resti delle vittime giapponesi cadute durante la guerra in Corea del Nord e a trasferirli sul suolo nipponico.

Non è chiaro, però, se verrà discussa anche la scottante questione degli ostaggi.

Pyongyang ha definito il meeting del 3 marzo come un “dialogo produttivo”. Aspettiamo ora i risultati del secondo round di negoziati.

Fonte: Japan Today

Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-n-korea-to-resume-talks-in-china

Abe: il Kono statement non verrà rivisto. Park esprime il suo sollievo. Ma la questione rimane in precario equilibrio

Durante una sessione del Comitato di Bilancio alla Camera Alta del 14 marzo, il Primo Ministro Shinzo Abe ha affermato che non ha intenzione di rivedere la dichiarazione si scuse di Kono del 1993.

Lo stesso giorno, tuttavia, il portavoce di governo Yoshihide Suga ha ribadito che verrà condotta una riesamina del processo di stesura del Kono statement, per indagare se il governo sud coreano ne abbia influenzato o meno la redazione. Nel caso in cui il risultato dell’indagine indicasse l’effettivo coinvolgimento della Corea del Sud, si potrebbe arrivare all’ipotetica riscrittura del documento, in netta contraddizione con le parole di Abe.

Una mossa del genere recherebbe ulteriore danno non solo alle relazioni bilaterali con la Corea del Sud, ma anche a quelle con gli Stati Uniti. L’amministrazione Obama, infatti, si è dichiarata piuttosto irritata dal raffreddamento delle relazioni bilaterali tra i suoi due maggiori alleati in Asia.

Anche il Primo Ministro giapponese è consapevole dell’importanza di una ripresa dei rapporti con il suo vicino asiatico. Da quando è salito al governo, Abe non ha mai incontrato il Presidente sud coreano Park Geun-hye in un meeting faccia a faccia. Pertanto, egli è ora intenzionato a rimediare a questa mancanza e sta dimostrando il suo desiderio di organizzare un incontro con Park.

Ha proposto, infatti, di tenere un summit trilaterale Tokyo, Washington, Seul a margine del vertice sulla Sicurezza Nucleare che avrà luogo all’Aia il prossimo 24 marzo. Ma per ora il governo sud coreano ha respinto l’idea.

Anche la dichiarazione di Abe sul rifiuto di revisione del Kono statement si muove in direzione di una ripresa del dialogo con Seul. Il presidente Park ha espresso il suo sollievo per le parole di Abe, ma non ha dichiarato di voler partecipare al meeting all’Aia.

A tutt’oggi l’equilibrio rimane precario.

Fonti: Asahi Shinbun, Reuters

Link: http://ajw.asahi.com/article/behind_news/politics/AJ201403150044

http://www.reuters.com/article/2014/03/15/us-korea-japan-idUSBREA2E04520140315

40 milioni di dollari per la Somalia

Durante la sua visita al Presidente somalo Hassan Sheik Mohamud, Abe ha dichiarato che il Giappone offrirà alla Somalia un contributo di 40 milioni di dollari per aiutare il Paese nell’approvvigionamento alimentare, nel miglioramento del sistema di sicurezza e nella creazione di nuovi posti di lavoro.

Mohamud ha dichiarato che si aspetta un’espansione degli affari giapponesi in Somalia nel prossimo futuro.

Fonte: Yomiuri Shinbun

Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001118357

16 marzo, Il governo predispone il piano per rivedere il divieto di esporto d’armi 

L’LDP ha concluso la bozza per la revisione dei principi sull’esportazione delle armi e l’ha distribuita ai legislatori del proprio partito e a quelli del New Komeito, in coalizione di governo. Secondo una fonte interna al partito, il premier spera di ottenere il via libera del Gabinetto entro la fine del mese.

Un allentamento delle rigide norme vigenti permetterebbe a Tokyo di fornire armamenti alle nazioni che si affacciano su importanti corridoi di traffico e aiutarle a combattere la pirateria. Inoltre il Giappone avrebbe modo di potenziare la propria difesa militare in un periodo di tensioni regionali, tra le quali le varie dispute territoriali in cui è coinvolto il Paese e i timori verso l’imprevedibile Corea del Nord.

L’approvazione di tali modifiche però, non sono ben viste dalla Cina, che regolarmente accusa Abe di voler rimilitarizzare il suo Paese.

Il divieto di esportazioni d’armi è una regola apprezzata tra il pubblico giapponese,  percepita come simbolo del pacifismo nipponico post-guerra mondiale. Tuttavia, essa è stata giudicata impraticabile da molti esperti, perché vieta al Giappone di partecipare ai progetti internazionali di produzione e sviluppo di equipaggiamento militare sofisticato.

Gli esperti giapponesi si trovano comunque divisi sull’argomento: secondo alcuni questa revisione è fondamentale anche per tagliare i costi della difesa; secondo altri non è saggio “sporcare” l’immagine di un Giappone pacifico espandendo le possibilità di mercato per l’industria di difesa nazionale.

Fonte: Japan Today

Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/govt-draws-up-plans-to-overhaul-arms-export-ban

Il 42% del Giappone a favore di una modifica della Costituzione

Secondo un sondaggio condotto dallo Yomiuri Shinbun, il numero dei favorevoli ad una modifica della Costituzione giapponese supera quello dei contrari.

Il sondaggio nazionale, rilevato tra il 22 e il 23 febbraio, ha riportato i seguenti dati: il 42% dei rispondenti supportano la modifica della Costituzione pacifista, mentre il 41% si è dichiarato contrario a mettere mano alla legge fondamentale del Paese.

Per quanto riguarda il diritto all’auto difesa collettiva (che secondo l’attuale interpretazione della Costituzione, il Giappone possiede ma non può esercitare), il 49% degli intervistati è favorevole all’esercizio di tale diritto da parte del Paese. In particolare, il 27% è favorevole a cambiare l’interpretazione corrente in modo da permettere al Paese di esercitare il diritto, mentre il 22% sostiene che, affinché ciò accada, è la Costituzione stessa a dover essere modificata.

Per il 43% degli intervistati invece, va bene che il Giappone continui a non esercitare il diritto all’autodifesa collettiva.

Fonte: Yomiuri Shinbun

Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001124599

17 marzo, Incontro tra nonni e figlia di uno degli ostaggi: il dialogo tra Corea del Nord e Giappone continua

Il Ministero degli Esteri giapponese ha annunciato ufficialmente che i genitori di Megumi Yokota, uno degli ostaggi giapponesi rapiti in Corea del Nord, hanno incontrato la figlia di Megumi in Mongolia.

L’incontro era stato preparato meticolosamente dai due governi. Già dalla fine di gennaio i rappresentanti dell’Ufficio del Ministero degli Esteri per gli Affari asiatici e oceanici, responsabile del coordinamento delle relazioni con la Corea del Nord, si erano segretamente recati ad Hanoi e ad Hong Kong per prendere contatti con la loro controparte nord coreana, ovvero la polizia segreta di Pyongyang, che si occupa della questione degli ostaggi. Molti pochi all’interno del governo sono stati tenuti informati sui preparativi di questo meeting.

I rappresentanti dei Ministeri degli Esteri giapponese e nordcoreano riprenderanno a breve il dialogo bilaterale. Tema del prossimo vertice sarà certamente la possibile normalizzazione dei rapporti tra le due nazioni, così come il blocco della produzione di armi nucleari e missili da parte della Corea del Nord.

Per quanto riguarda la questione degli ostaggi, stando all’attuale posizione della Corea del Nord sul tema, essa è stata già risolta. Tuttavia, Tokyo rinnoverà il suo invito a Pyongyang a reinvestigare sul caso, come era stato comunemente accordato nel 2008.

Secondo l’opinione prevalente degli esperti, la Corea del Nord, in cambio della sua nuova inchiesta, richiederà al Giappone di rimuovere alcune delle sanzioni ad essa attualmente imposte. Ma un’azione del genere da parte del Giappone incontrerebbe solo critiche a livello internazionale, visti gli sforzi in atto per convincere il Paese ad abbandonare il nucleare portati avanti in diversi fora, come ad esempio quello dei six-party-talks.

La situazione è delicata e il governo giapponese non ha ancora trovato una soluzione praticabile, ma la ripresa dei contatti lascia ben sperare.

Fonte: Yomiuri Shinbun

Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001129146

http://the-japan-news.com/news/article/0001128796

Il Giappone non approva il risultato del referendum in Crimea

Il portavoce del governo Yoshihide Suga ha dichiarato che il governo non approva i risultati del referendum in Crimea, laddove una schiacciante maggioranza della popolazione ha votato per la separazione della regione dall’Ucraina e la sua indipendenza.

Suga ha sostenuto che tale referendum non ha valore legale e pertanto Tokyo non ne riconosce il risultato. Inoltre ha aggiunto che il governo giapponese esorterà nuovamente la Russia ad attenersi alle leggi internazionali, a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina e a non fare alcuna mossa per annettersi la Crimea.

Fonte: News on Japan

Link: http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106913.php

18 marzo, Il Giappone impone sanzioni alla Russia

Il Giappone ha imposto alcune modeste sanzioni sulla Russia dopo il suo riconoscimento della Crimea come uno stato indipendente.

Tokyo ha infatti sospeso le trattative relative all’allentamento dei requisiti per ottenere il visto tra i due Paesi, così come quelle relative all’esplorazione spaziale, gli investimenti privati e la cooperazione militare.

Tali sanzioni risultano minime se confrontate a quelle imposte da USA e EU. Ma esse non lo sono affatto, se si considera il forte interesse di Tokyo a non deteriorare i rapporti con Mosca e le mire di Abe a risolvere le dispute territoriali e ad assicurarsi l’approvvigionamento energetico russo.

Il Ministro degli Esteri Fumio Kishida ha dichiarato che il Giappone non riconosce il risultato del referendum che vorrebbe la separazione della Crimea dall’Ucraina, perché esso viola la Costituzione ucraina. Kishida ha inoltre fatto appello alla Russia perché ritiri il suo riconoscimento dell’indipendenza della Crimea.

Fonti: Japan Today, News on Japan

Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-to-impose-sanctions-against-russia-over-crimea

http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106918.php

Diritto all’auto difesa collettiva: Abe spinge, il partito frena

Il Primo ministro Shinzo Abe è deciso a ottenere il permesso per il suo Paese di esercitare il diritto all’auto-difesa collettiva e sembra ignorare l’invito dei legislatori del proprio partito ad avere un approccio più cauto sulla questione.

Dal consiglio generale informale che ha avuto luogo il giorno 17 marzo, sono emerse visioni differenti all’interno del partito. Secondo alcuni membri dell’LDP un tale cambiamento di rotta nella politica di difesa nazionale può essere raggiunto solo mediante una modifica della costituzione: un semplice cambio di interpretazione della stessa non sarebbe sufficiente. Secondo altri, addirittura, tale provvedimento va contro gli ideali pacifisti portati avanti dal Giappone a partire dalla fine della guerra, ed sarebbe pertanto da evitare.

Abe, convinto sostenitore del pacifismo “proattivo”, citando a suo favore il cambiamento dell’ambiente di sicurezza nelle zone circondanti il Giappone, cerca l’approvazione del suo governo per chiarificare la questione al più presto. Anche se, così facendo, rischia un crollo dei consensi nel suo partito.

I legislatori dei due partiti al governo, LDP e New Komeito, hanno dato inizio ad un rigoroso processo di approvazione dei cambiamenti alle regole dell’esportazione delle armi. Secondo il piano i ministeri degli Esteri, del Commercio e della Difesa dovranno analizzare l’esportazione di armi giapponese e il Consiglio di Sicurezza Nazionale (un organo istituito a dicembre da Abe per velocizzare i processi decisionali nell’ambito della sicurezza) avrà l’ultima parola sulla questione.

Fonti: Asahi Shinbun, The Japan Times

Link: https://ajw.asahi.com/article/behind_news/politics/AJ201403180070

http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/18/national/ldp-komeito-lawmakers-reach-deal-on-stringent-screening-for-exporting-arms/

L’ONU si esprime sulla questione degli ostaggi

Shigeo Iizuka, leader di un gruppo di famiglie giapponesi i cui membri sono stati rapiti dalla Corea del Nord, ha cercato supporto per la sua causa presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

La sorella di Iizuka era stata rapita nel 1978, all’età di 22 anni, e costretta a insegnare giapponese in una scuola nordcoreana, nonostante le sue preghiere di rientrare in patria dove aveva lasciato i figli. Quello che Iizuka ha chiesto alle Nazioni Unite è di compiere ulteriori sforzi affinché le vittime possano tornare dalle proprie famiglie.

Questa è stata la prima volta in cui la problematica del mancato rispetto dei diritti umani in Corea del Nord è stata argomento di discussione nel Consiglio.

Michael Kirby, Presidente della commissione, ha proposto di presentare la questione alla Corte Penale Internazionale. Pertanto, il governo giapponese ha deciso di redigere una risoluzione per chiedere al Consiglio di Sicurezza ONU di inviare il caso alla Corte Penale Internazionale, affinché quest’ultima prosegua le indagini. La speranza giapponese è che tale risoluzione venga adottata durante l’incontro del 27 marzo.

Fonte: The Japan Times

Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/18/national/u-n-support-sought-by-kin-of-abductees/

Il Vietnam plaude agli aiuti del Giappone

Il Presidente vietnamita Truong Tan Sang, in visita presso il Premier Shinzo Abe, ha accolto favorevolmente i nuovi ODA (Official Development Assistance) giapponesi, ovvero gli aiuti allo sviluppo offerti da Tokyo per un totale di 120 miliardi di yen.

Durante il meeting è stato firmato un documento relativo a cinque progetti di infrastrutture realizzabili grazie a tale finanziamento e si è accordata una promozione dell’assistenza giapponese nell’ambito dell’agricoltura, del welfare, dei servizi medici e dell’educazione.

Infine, Abe ha annunciato l’imminente invio di una missione di accertamento lungo le coste vietnamite. Essa valuterà il piano giapponese di fornire navi pattuglia al Vietnam, per rafforzarne la guardia costiera.

Fonte: The Japan Times

Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/18/national/vietnamese-leader-welcomes-fresh-aid-from-japan/

19 marzo, Cooperazione marittima Vietnam-Giappone: le dispute territoriali vanno risolte pacificamente

Durante la sua visita in Giappone, il Presidente vietnamita Troung Tan Sang ha sottolineato l’importanza della risoluzione pacifica delle dispute marittime nel mare Cinese Meridionale e in altre acque.

Nel suo discorso, tenuto alla Camera Alta, Sang ha sostenuto fermamente la necessità di non usare la forza, o la minaccia dell’uso della stessa, per risolvere tali dispute. Al contrario tutti i Paese coinvolti dovrebbero limitarsi all’utilizzo di mezzi pacifici e attenersi alle leggi internazionali in materia.

Il riferimento alla crescente affermazione marittima della Cina, seppur implicito, risulta evidente. Difatti, al fine di controbilanciare la forza cinese in costante aumento, Abe e Sang si sono accordati per rafforzare le capacità di sorveglianza marittima vietnamite. Secondo Sang, l’intensificazione delle relazioni Vietnam-Giappone è molto importante per la pace e la prosperità della regione Asia-Pacifico.

Il premier vietnamita ha infine offerto il suo aiuto al Giappone per risolvere la questione degli ostaggi giapponesi in Corea del Nord.

Fonti: Yomiuri Shinbun, Jiji Press

Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001132631

http://jen.jiji.com/jc/eng?g=eco&k=2014031800957

Il Giappone condanna l’azione russa

Rivolgendosi alla Dieta, Abe ha “condannato” la Russia per avere violato l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Il Giappone non aveva mai usato termini così duri per criticare l’azione russa ma, come ha sostenuto il portavoce del Governo Suga, Tokyo non può ignorare il tentativo di Mosca di cambiare lo status quo mediante l’uso della forza.

USA e UE hanno già da tempo provveduto al congelamento dei capitali degli alti funzionari russi e crimeani e al blocco del loro ingresso nel territorio statunitense ed europeo. Alla domanda se Tokyo farà altrettanto, Suga ha risposto che il Giappone discuterà il da farsi con le altre potenze del G7, ma che le sanzioni contro la Russia possono variare da Paese a Paese.

Nel frattempo la visita del Ministro degli Esteri Fumio Kishida a Mosca non è stata annullata, come nemmeno la visita di Putin a Tokyo.

Gli effetti della crisi in Ucraina sono comunque visibili: mercoledì, circa un migliaio di businessmen e rappresentanti di governo dei due Paesi dovevano incontrarsi a Tokyo per promuovere gli investimenti giapponesi in Russia. Tuttavia il Ministro del Commercio Toshimitsu Motegi e tre ministri russi non si sono presentati al’evento. Suga ha dichiarato che una delle principali ragioni dell’assenza di Motegi va ricercata nell’attuale crisi in Ucraina.

Fonte: The Japan Times

Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/19/national/initially-cautious-abe-takes-hard-line-with-russia/

20 marzo, Corea del Nord e Giappone riprenderanno le trattative formali

I diplomatici giapponesi e nordcoreani si sono accordati per riprendere un dialogo intergovernativo formale il più presto possibile. L’accordo è stato preso durante l’incontro informale tra i funzionari dei due Paesi tenutosi a margine del meeting della Croce Rossa, a Shenyang, in Cina.

Secondo un funzionario presente all’incontro, il dialogo informale è stato “sincero e costruttivo” e lascia ben sperare per l’avvio di negoziazioni formali a livello dei direttori generali.

La questione degli ostaggi giapponesi sarà un punto focale all’ordine del giorno, dato che per il Giappone rappresenta il maggiore ostacolo alla normalizzazione dei rapporti.

La Corea del Nord, che sembra necessitare di aiuti economici dall’esterno, ha recentemente dimostrato la sua volontà di riprendere i rapporti diplomatici con i suoi vicini. Per allentare la tensione con il Giappone, Pyongyang potrebbe promettere di reindagare la questione degli ostaggi. In cambio però della rimozione della sanzioni ad essa imposte dal governo nipponico.

Fonti: The Japan Times

Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/20/national/japan-n-korea-agree-to-restart-dialogue-soon/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=japan-n-korea-agree-to-restart-dialogue-soon

Abe visiterà la Casa di Anna Frank dopo i vandalismi a Tokyo

Recentemente, in diverse librerie di Tokyo, sono state ritrovate centinaia di copie danneggiate del libro “Diario di Anna Frank”, il racconto scritto da una ragazzina ebreo-tedesca che con la famiglia rimase nascosta due anni in una casa ad Amsterdam, prima di essere trovata dai nazisti e morire in un campo di concentramento. Lo stesso trattamento è stato riservato anche a libri sull’olocausto e sulla vita di Anna Frank per un totale di più di 300 volumi vandalizzati.

Il Primo Ministro Shinzo Abe visiterà questa domenica la Casa-museo di Anna Frank ad Amsterdam per esprimere il suo rammarico per questo atto deplorevole e vergognoso. La visita avverrà il giorno prima del vertice sulla Sicurezza Nucleare globale all’Aia.

Fonti: The Japan Times, Asahi Shinbun

Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/20/national/abe-to-visit-anne-frank-house-after-vandalism/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=abe-to-visit-anne-frank-house-after-vandalism

https://ajw.asahi.com/article/behind_news/politics/AJ201403200107

21 marzo, Incontro trilaterale Washington, Tokyo, Seul: la Corea del Sud parteciperà

La Corea del Sud ha acconsentito a partecipare all’incontro trilaterale con Giappone e Stati Uniti che avrà luogo settimana prossima all’Aia, a margine del meeting sulla Sicurezza Nucleare.

Quello del 24-25 marzo rappresenterà il primo incontro formale tra il Presidente sudcoreano Park Geun-Hye e il Primo Ministro Shinzo Abe da quando quest’ultimo è salito al governo più di un anno fa. Obama medierà tra i suoi due principali alleati asiatici.

La Corea del Sud aveva a lungo esitato a dare il via libera a questo incontro a causa degli atteggiamenti revisionisti portati avanti dal Giappone e dal suo leader. Tuttavia, la dichiarazione ufficiale di Abe di qualche giorno fa, secondo cui il governo non avrebbe revisionato il Kono statement del 1993, aveva stemperato un po’ i toni e la prospettiva di un incontro era apparsa all’orizzonte.

Secondo gli esperti è comunque troppo presto per ipotizzare che l’incontro all’Aia conduca all’organizzazione di un summit bilaterale tra Park e Abe. Nonostante il governo sudcoreano si sia dichiarato disposto a incontrare il premier giapponese, ciò non significa che esso abbia abbandonato la sua opinione decennale per cui il Giappone debba fare molto di più per riscattarsi dalle atrocità commesse in passato.

Fonte: Yomiuri Shinbun, Japan Today

Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001144826

http://www.japantoday.com/category/politics/view/will-japan-south-korean-leaders-actually-meet-next-week

Il dialogo tra Giappone e Corea del Nord riaprirà ufficialmente il 30 marzo

Il Giappone e la Corea del Nord avvieranno ufficialmente colloqui intergovarnativi. Essi avranno luogo a Beijing, il 30-31 marzo.

Parteciperanno alla riunione Junichi Ihara, direttore generale dell’ufficio per gli Affari dell’Asia e dell’Oceania e Song Il Ho, ambasciatore nordcoreano responsabile della normalizzazione dei rapporti con il Giappone.

Fonte: Yomiuri Shinbun

Link: http://the-japan-news.com/news/article/0001144714

Aiuti giapponesi alla WPE in Mozambico

Tentativi di modifica della costituzione di pace, eliminazione del divieto di esportazione delle armi, continue dichiarazioni revisioniste e giustificazioni per il proprio passato. Le ultime notizie dal Giappone sembrano sostenere la tesi di coloro i quali credono che il Paese abbia ormai abbandonato la strada antimilitarista da lungo intrapresa.

Tuttavia, se ci si volta verso l’impegno giapponese in Africa e all’interno delle Nazioni Unite, si può vedere il Paese sotto la sua decennale luce del civilian power, la quale non pare essersi spenta.

L’ultimo esempio lo troviamo in Mozambico, dove il Giappone ha confermato il suo contributo di 400,000 dollari per il Programma Alimentare mondiale delle Nazioni Unite (World Food Programme, WFP). Il fondo verrà usato per permettere la nascita di un programma di alimentazione scolastica, creato direttamente nel Paese.

Fonte: United Nations World Food Programme

Link: http://allafrica.com/stories/201403211207.html

(Featured Image Source:  http://www.flickr.com/photos/87913776@N00/8122424907/in/photostream/ )