Rassegna settimanale 1-7 marzo: Africa sub-sahariana
1 marzo 2014, NIGERIA E UGANDA – Le leggi Anti-gay attirano l’attenzione globale; reagire rimane una sfida
La questione della difesa dei diritti degli omosessuali a livello internazionale rimane estremamente complessa.
Il 2011 fu un anno di svolta nell’approccio occidentale alla problematica: infatti, da allora sono cominciati gli sforzi di Nazioni Unite, Stati Uniti e Unione Europea volti alla tutela internazionale dei diritti degli omosessuali.
Tuttavia, rimane difficile stabilire come gestire le violazioni di questi principi.
Non esiste una legge internazionale a difesa dei diritti degli omosessuali, e i casi emblematici di Nigeria e Uganda mettono in luce ancora una volta i limiti delle azioni e delle pressioni internazionali.
Il 24 febbraio il presidente ugandese Yoweri Museveni ha approvato un progetto di legge che prevede pene severe, compreso l’ergastolo, per gli omosessuali; Paesi Bassi e Norvegia hanno reagito riducendo i loro aiuti al Paese, mentre la Casa Bianca ha avvertito delle possibili conseguenze loro relazioni bilaterali. Tuttavia, resta ancora da vedere se gli US imporranno sanzioni più concrete all’Uganda. Gli aiuti americani al Paese, infatti, comprendono fondi per il trattamento dell’AIDS, mentre la cooperazione militare ha tra i suoi scopi quello di aiutare la caccia a Kony e quello di contrastare le attività terroriste in Somalia.
Quando la Nigeria rese illegali le unioni tra membri dello stesso sesso, e iniziò ad arrestare i sospetti omosessuali, il ministro degli Esteri dell’UE ricordò con forza al presidente nigeriano quali fossero i suoi doveri. Anche l’amministrazione Obama condannò la legge nigeriana, ma non ha ancora intrapreso azioni concrete contro il Paese. Da gennaio, in Nigeria si sono moltiplicati gli arresti degli omosessuali.
Situazioni simili nel Medioriente (in particolare in Arabia Saudita) e in India.
Fonte: New York Times
REPUBBLICA CENTRAFRICANA – Hollande dichiara che le truppe francesi lasceranno Bangui
Durante una visita nella Repubblica Centrafricana (CAR, Central African Republic) il Presidente francese Hollande ha spiegato che la Francia incrementerà la presenza delle sue truppe fuori dalla capitale. Hollande ha anche messo in guardia contro i rischi della divisione del Paese, e promesso di fare del suo meglio per porre fine alla violenza settaria.
Il Presidente francese ha spiegato che nei tre mesi dall’inizio dell’operazione francese Sangaris si sono verificati “progressi significativi”, e ha poi fatto un tour della capitale per dimostrare come la vita a Bangui stia tornando alla normalità. In quest’ottica, ha annunciato che le sue truppe si dirigeranno ora verso altre zone del Paese, soprattutto verso l’ovest e verso il confine con il Camerun. Hollande dichiara di voler anche restaurare l’autorità dello Stato, e di desiderare il ritorno dei rifugiati che hanno abbandonato il Paese alla volta del Camerun, del Ciad e della Repubblica Democratica del Congo.
Il Presidente francese ha inoltre incontrato i leader religiosi cristiani e musulmani.
Fonte: Radio France International
Link: http://www.english.rfi.fr/africa/20140301-french-troops-car-move-outside-bangui-hollande-visit
2 marzo 2014, NIGERIA – Almeno 74 morti in bombardamento in Nigeria
Le autorità nel nord della Nigeria informano che militanti islamici sono sospettati dell’uccisione di almeno 74 persone in attacchi separati nella serata del primo marzo.
La prima esplosione è avvenuta in un mercato affollato, la seconda ha colpito coloro che stavano soccorrendo i feriti.
Non ci sono state immediate rivendicazioni, ma le autorità sospettano la setta islamica Boko Haram di essere responsabile degli attacchi. Il gruppo è accusato di migliaia di morti dal 2009 a oggi, e di attacchi a moschee, chiese, scuole, villaggi, mercati e edifici governativi.
Gli sforzi dell’esercito nigeriano non sono riusciti a porre fine alla violenza.
Il gruppo Boko Haram sostiene di combattere per creare uno stato a stretta osservanza islamica nel nord della Nigeria, a maggioranza musulmano e ricco di petrolio.
Fonte: Voice of America
Link:http://www.voanews.com/content/35-killed-in-nigerian-bombings/1862321.html
3 marzo 2014, REPUBBLICA CENTRAFRICANA – L’ONU raccomanda l’invio di un maggior numero di truppe nella Repubblica Centrafricana
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha raccomandato l’utilizzo di circa 12,000 peacekeepers nella Repubblica Centrafricana, con lo scopo di riportare l’ordine nel Paese ed evitare un disastro umanitario. Lo scopo primario delle forze ONU sarebbe la protezione dei civili.
L’Unione Europea sta progettando di inviare 1000 soldati che lavoreranno insieme ai 6000 già dispiegati dall’Unione Africana come collaboratori all’interno dell’Operazione Sangaris. Anche il Parlamento francese ha recentemente approvato l’aumento delle sue truppe stanziate nella CAR, passando da 400 a circa 2000 soldati. La Germania ha invece deciso di non impiegare i suoi soldati, ma si è dichiarata disposta a fornire supporto logistico.
I combattimenti nella CAR iniziarono un anno fa, quando il gruppo ribelle a predominanza musulmana Seleka rovesciò il governo. La violenza tornò a crescere dopo diversi mesi, quando gruppi cristiani cominciarono a formare quello che essi stessi descrissero come una milizia di autodifesa contro i combattenti Seleka. La crisi spinse all’intervento della Francia e dell’Unione Africana.
Fonte: Deutsche Welle
Link: http://www.dw.de/un-recommends-sending-more-troops-to-central-african-republic/a-17470487
CONGO – I delegati ONU sollecitano i ribelli a deporre le armi utilizzando elicotteri d’attacco.
Dopo aver intensificato il supporto alla Repubblica Democratica del Congo (DRC, Democratic Republic of the Congo) contro il gruppo armato conosciuto col nome di Allied Democratic Forces, il corpo ONU impegnato nella missione di peacekeeping nota con l’acronimo di MONUSCO ha sollecitato i ribelli a deporre le armi.
L’obiettivo dell’operazione è porre fine ai ricorrenti attacchi dell’ADF contro la popolazione civile. Per fare ciò, MONUSCO userà tutti i mezzi a sua disposizione.
La DRC è devastata dalla guerra civile fin dal 1960, anno in cui ottenne l’indipendenza dal Belgio, ma grazie agli interventi dell’ONU la stabilità è stata in una certa misura restaurata nel corso dell’ultimo decennio. Nonostante ciò, le regioni orientali (in particolare le province del Kivu del nord e del Kivu del sud) continuano a essere teatro dalle lotte tra il Governo e una varietà di gruppi ribelli e settari.
Fonte: UN News Centre
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=47267&Cr=democratic&Cr1=congo#.Uxx9Ic7A9hs
SUDAFRICA – Scienziati analizzano il vaccino per l’HIV
Un gruppo di scienziati sudafricani, in collaborazione con ricercatori statunitensi, ha annunciato lunedì 3 marzo un nuovo metodo per sviluppare anticorpi con l’abilità di uccidere ceppi multipli del virus dell’immunodeficienza umana.
Quel che si cerca di studiare e sviluppare sono anticorpi in grado di neutralizzare completamente il virus dell’HIV, e non solo piccole porzioni di esso. Se coronata dal successo, la ricerca guiderà lo sviluppo di un vero e proprio vaccino; inoltre, gli anticorpi potrebbero essere usati anche come cura per persone già infette.
Fonte: All Africa
Link: http://allafrica.com/stories/201403031707.html?aa_source=mf-hdlns
4 marzo 2014, UGANDA-SOMALIA – L’Uganda invierà truppe in Somalia per proteggere le Nazioni Unite
L’Uganda invierà una forza speciale composta da 410 unità per proteggere l’istallazione delle NU nella capitale somala, Mogadiscio.
La squadra di protezione libererà dalle incombenze migliaia di soldati NU, che saranno quindi liberi di occuparsi dei militanti islamisti della città.
Il gruppo al-Shabab, collegato ad al-Qaeda, è stato al centro di attacchi a Mogadiscio nelle ultime settimane. Almeno 12 persone sono rimaste uccise in un attacco suicida giovedì scorso.
Il gruppo ha intrapreso una campagna militare della durata di otto anni con l’intento di rovesciare il debole Governo sostenuto dall’ONU e creare uno stato islamico in Somalia.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-26432779
5 marzo 2014, SIERRA LEONE – Nel chiudere l’ufficio politico in Sierra Leone, l’ONU sposta il focus della sua attenzione sullo sviluppo a lungo termine
L’ONU ha dato il via a una nuova fase di supporto alla Sierra Leone, con la transizione da una missione puramente politica a una focalizzata maggiormente sullo sviluppo; ciò dimostra come la nazione dell’Africa occidentale sia riuscita a uscire da uno stato di brutale guerra civile e a diventare un esempio da seguire per i Paesi ancora interessati da conflitti.
Secondo la definizione del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, la Sierra Leone rappresenta uno dei casi maggiormente riusciti di ripresa post-conflitto, peace-keeping e peace-building del mondo, dopo il brutale conflitto che la dilaniò dal 1991 al 2002.
Fonte: UN News Centre
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=47278&Cr=sierra+leone&Cr1=#.UxyIEs7A9hs
SUDAFRICA – Si interrompono le trattative per lo sciopero dei minatori di platino sudafricani
Le trattative per porre fine a uno sciopero dei minatori di platino in Sudafrica sono state sospese. I sindacati e i tre maggiori produttori mondiali di platino non sono stati in grado di raggiungere un accordo in una disputa riguardante i salari. Produttori quali le anglo-americane Platinum, Lonmin e Impala Platinum sono state seriamente danneggiate dallo sciopero.
Tutte le parti in causa stanno considerando le offerte che sono state presentate, ma una delle compagnie ha già dichiarato che le richieste dei sindacati sono più di quanto la compagnia possa permettersi. I sindacati chiedono che i salari dei lavoratori delle miniere salgano ad almeno 1168 dollari al mese.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/business-26449780
SOMALIA – Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU prolunga l’embargo parziale di armi verso la Somalia fino a ottobre
Il Consiglio di Sicurezza ha deciso all’unanimità di prolungare un embargo parziale di armi in Somalia per otto mesi, dopo aver ricevuto conferma che Al-Shabaab e altri gruppi armati sono in grado di intercettare le armi che in origine sono intese per le forze governative.
Fonte: UN News Centre
Link: http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=47284&Cr=somali&Cr1=#.Ux2KMM7A9ht
6 marzo 2014, Business rischioso: la Cina sta esitando in Africa?
Un tempo, le compagnie e banche cinesi erano considerate coraggiose nel loro investire in Paesi che le nazioni occidentali giudicavano troppo rischiosi. Ma questo atteggiamento sta ora cambiando.
Nel 2007, due compagnie statali cinesi stipularono un accordo con il Governo congolese volto alla costruzione della più grande miniera che si fosse mai vista nel Paese. Era, quello, il periodo in cui il coinvolgimento cinese in Africa viveva il suo boom. Tale coinvolgimento su scala massiccia comprendeva la costruzione di infrastrutture che si collegassero alle vaste risorse minerarie, e aveva luogo in Paesi che gli altri investitori giudicavano troppo instabili.
Tuttavia, la fiducia cinese cominciò presto a vacillare, soprattutto tra i finanziatori dell’accordo, la China’s Export-Import Bank (Exim). Questo perché la partecipazione del Governo congolese (non sufficientemente stabile) al progetto era troppo consistente. Nell’ottobre 2009, il Governo congolese cedette alla pressione del Fondo Monetario Internazionale e rimosse la sua garanzia sul prestito fornito dalla China’s Exim Bank.
In sostanza, molti Governi africani stanno diventando risoluti, e sempre più spesso decidono di revisionare i contratti, soprattutto nei Paesi che sono recentemente usciti da conflitti. La stessa situazione si è verificata anche in Ghana e Gabon.
Questo è il motivo per cui anche la Cina, come molti dei Paesi occidentali, sta cominciando a rivedere le sue politiche di intervento economico in Africa.
Fonte: Think Africa Press
Link: http://thinkafricapress.com/economy/risky-business-china-wavering-africa-ghana-drc-gabon
NIGER – Il Niger decide per l’estradizione di Saadi, figlio di Gheddafi, verso la Libia
Il figlio dell’ex leader libico, Saadi, è ora sotto custodia a Tripoli. Saadi Gheddafi, generalmente noto per la sua carriera calcistica, aveva abbandonato la Libia dopo l’uccisione di suo padre, nel 2011.
E’ accusato di aver sparato ai protestanti e di altri crimini perpetrati durante il governo del padre.
Non si sa se Saadi Gheddafi abbia ricevuto un processo legale in Niger prima della sua estradizione.
In precedenza, il Niger aveva rifiutato la richiesta di estradizione mossa dalla Libia, dicendosi certo che in Libia Gheddafi sarebbe andato incontro alla pena di morte.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-26462400
SOMALIA – Gruppo Somalo al-Shabab “sconfitto” nella città di Rabdhure
Le forze governative etiopi e somale hanno tolto una città chiave nel centro della Somalia dal controllo del gruppo di militanti islamisti al-Shabab.
Secondo un reporter della BBC di stanza in Somalia, l’attacco potrebbe essere il segnale dell’inizio di una nuova offensiva contro al-Shabab.
Le truppe etiopi sono parte della forza di 22,000 unità inviata dall’Unione Africana per combattere i militanti in Somalia, che controllano gran parte della Somalia centrale e meridionale.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-26467047
7 marzo 2014, CONGO – L’ICC giudica colpevole Germain Katanga, capo militare della Repubblica Democratica del Congo
La Corte Penale Internazionale (International Criminal Court, ICC) ha giudicato il leader della milizia congolese Katanga colpevole di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità, ma l’ha assolto dall’accusa di reati sessuali e dell’utilizzo di bambini come soldati.
Katanga è la seconda persona a essere condannato dalla corte fin dalla sua istituzione nel 2002. E’ stato giudicato colpevole di complicità nel massacro di civili in una provincia ricca d’oro nel Nord-Est della Repubblica Democratica del Congo. I combattimenti della regione durarono per quattro anni, dal 1999 al 2003. Iniziati come una lotta per il controllo delle terre e delle risorse, il conflitto assunse presto le dimensioni in un conflitto etnico, esacerbato dalla presenza di truppe ugandesi, e portò alla morte di circa 50,000 persone.
In particolare, Katanga è condannato di aver contribuito a pianificare l’attacco su Bogoro del 24 febbraio 2003, in cui più di 200 persone furono uccise. Avrebbe anche fornito le armi usate nell’attacco, anche se non vi avrebbe preso parte direttamente.
Katanga, che si trova all’Aia dal 2007, ha negato le accuse. La sentenza sarà raggiunta durante un ulteriore processo.
Fonte: BBC
Link: http://www.bbc.com/news/world-africa-26477680
SUDAFRICA-RUANDA – Il Sudafrica espelle i diplomatici del Ruanda
Il Sudafrica ha espulso tre diplomatici del Ruanda in seguito a un attacco all’abitazione di un dissidente del Ruanda in esilio.
Il Ruanda ha reagito con l’espulsione di sei inviati sudafricani.
Gen Nyamwasa, precedentemente Capo di Stato Maggiore ed esiliato in quanto critico del Presidente del Ruanda, non era a casa al momento dell’attacco, ma la sua abitazione è stata saccheggiata, un computer e diversi documenti sono stati portati via. Nyamwasa è già sopravvissuto a due tentativi di omicidio.
Fonte: BBC