Rassegna settimanale 1-7 marzo: Giappone
1 marzo, Le nuove festività nazionali della Cina lasciano il Giappone perplesso
Il governo giapponese ha espresso tutta la sua perlpessità riguardo alla decisione di Pechino di approvare le due nuove feste nazionali per commemorare le vittime del massacro di Nanchino e per celebrare la vittoria cinese, e quindi la sconfitta giapponese, al termine della seconda guerra mondiale.
Questo rappresenta l’ultimo di una lunga serie di incidenti diplomatici che le due maggiori economie asiatiche si sono trovate ad affrontare, per via delle dispute territoriali e della diversa interpretazione della loro storia comune.
Il portavoce del governo Yoshihide Suga ha dichiarato di non comprendere il motivo per cui la Cina abbia voluto introdurre queste giornate commemorative proprio ora, dopo decenni di pacifismo giapponese.
In realtà è intuibile che quella cinese sia una reazione alla tensione che aleggia tra i due governi e una risposta al mancato pentimento giapponese per il proprio passato. Difatti, la visita di Abe dello scorso anno al tempio di Yasukuni ha sicuramente contribuito a riaccendere lo spirito anti-nipponico negli animi dei vicini asiatici.
Secondo Suga non a caso Pechino ha deciso di introdurre questi giorni commemorativi più di sessant’anni dopo la fine della guerra. Tuttavia, i motivi che hanno spinto la Cina a prendere tale decisione rappresentano una questione di politica interna, sulla quale il governo giapponese rifiuta di esprimere un giudizio.
Fonte: Japan Today
2 marzo, Il Giappone vuole rivedere la questione delle “confort women”: la Corea del Sud lo mette in guardia
La Corea del Sud ha criticato fortemente il piano giapponese di rivedere le proprie scuse per il sistema delle confort women, le schiave del sesso (soprattutto coreane, ma anche cinesi e del Sud-est asiatico) costrette a prostituirsi nei bordelli militari durante il conflitto mondiale.
Con la dichiarazione di Kono del 1993, rilasciata da Yohei Kono, allora Segretario generale di Gabinetto, il governo giapponese aveva infatti ammesso il proprio coinvolgimento nella coercizione di queste donne a prostituirsi. Aveva quindi offerto le proprie scuse ed espresso il proprio sincero rimorso.
Tuttavia, una minoranza dell’ala conservatrice giapponese sostiene che non ci fu alcun coinvolgimento ufficiale da parte dello stato o dell’esercito in questa pratica: le donne in questioni erano comuni prostitute. Seguendo quest’ipotesi il governo sta considerando l’idea di creare una squadra di revisione che verifichi le testimonianze delle 16 donne coreane, sulle quali il Kono statement si basava.
Il Presidente della Corea del Sud Park Geun-hye ha messo in guardia il Giappone sulle conseguenze che potrebbe avere la revisione della dichiarazione di Kono: la negazione della propria verità storica porterà il Paese al suo isolamento dalla comunità internazionale.
La Park ha esortato il Giappone a seguire l’esempio della Germania, ammettendo anch’esso i propri crimini passati e esprimendo rimorso per questi. Solo così Corea e Giappone potrebbero avviarsi verso una nuova era di pace, prosperità e cooperazione.
Fonte: BBC, Channel News Asia, Japan Today
Link: http://www.bbc.com/news/world-asia-26394850
http://www.channelnewsasia.com/news/asiapacific/s-korea-chides-japan-over/1016288.html
3 marzo, Colloquio informale tra Giappone e Corea del Nord
I rappresentanti del governo e della Croce Rossa giapponesi sono partiti alla volta di Shenyang, nella Cina nordorientale, laddove incontreranno la loro controparte nordcoreana per un colloquio informale, a margine del meeting della Croce Rossa.
L’incontro privato che si terrà tra Keiichi Ono, direttore della Sezione asiatica nordorientale del Ministero degli esteri del Giappone, e Ryu Song Il, capo della divisione Affari giapponesi presso il Ministero degli esteri nordcoreano, ha fatto rinascere la speranza di una ripresa dei negoziati bilaterali tra Giappone e Corea del Nord.
Le trattative per normalizzare le relazioni tra i due Paesi erano state sospese dopo il test missilistico condotto da Pyongyang nel novembre 2012, ignorando il divieto ad esso imposto. L’ultimo incontro tra i rappresentanti giapponesi e nordcoreani risale al meeting intergovernativo tenutosi a Ulan Bator un mese prima del lancio del missile nordcoreano.
Il Primo Ministro Shinzo Abe sembra ben disposto a riaprire formalmente i negoziati. Ha espresso però la sua ferma determinazione a risolvere la questione degli ostaggi giapponesi, rapiti dalla Corea del Nord tra gli anni settanta e ottanta, e mai più rimpatriati.
Al momento non sono disponibili dettagli sull’agenda del meeting. Il capo della divisione internazionale della Croce Rossa giapponese Osaku Tanaka ha sostenuto che non crede che la questione degli ostaggi verrà trattata durante la conferenza ufficiale, tuttavia essa potrebbe essere argomento di discussione nell’incontro informale tra Ono e Ryu. In ogni caso il governo è speranzoso che quest’incontro possa colmare il vuoto comunicativo tra i due Paesi e che abbia un impatto positivo sulla ripresa delle relazioni bilaterali.
Fonti: The Japan Times, Japan Today
http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-mission-leaves-for-talks-with-n-korea
La preoccupazione giapponese per le prossime mosse della Russia
Il Giappone si è unito agli USA e agli altri alleati nel tentativo di dissuadere Mosca dalla sua decisione di intervenire in Ucraina. Una mossa che, secondo il Ministro degli esteri giapponese (e non solo) danneggerebbe la pace e la stabilità della comunità internazionale.
Tuttavia, dover criticare Mosca pesa molto a Tokyo, proprio perché la crisi in Ucraina cade in un periodo di avvicinamento tra Abe e Putin.
Abe era stato uno dei pochi leader occidentali a presenziare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali a Sochi. In quell’occasione, il Primo Ministro giapponese e Putin tennero un incontro one-on-one, il quinto da quando Abe è salito al potere nel dicembre 2012.
La costruzione della fiducia reciproca tra i due leader è molto importante per progredire verso un trattato di pace completo, che tratti anche della sovranità delle isole Curili, a Sud della Russia e a nord del Giappone: disputa territoriale ad oggi ancora irrisolta.
I rapporti economici tra i due Paesi sono aumentati molto negli ultimi anni, sia grazie alle esportazioni del gas naturale russo verso il Giappone povero di risorse, sia grazie agli investimenti delle compagnie giapponesi in Russia.
Il miglioramento delle relazioni politiche ed economiche lasciava ben sperare anche l’avvento di una soluzione territoriale, prevista per i mesi a venire. Tuttavia, questo progresso potrebbe ora congelarsi del tutto. Difatti, in reazione alle mosse russe degli ultimi giorni, il Giappone non potrà far altro che schierarsi contro Mosca, a fianco del suo maggiore alleato e principale garante: gli USA.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-expresses-concern-over-russias-ukraine-move
4 marzo, Visita di Kishida in Russia: non sono previsti cambi di programma
Nonostante il Giappone abbia condannato l’azione russa in Ucraina, la visita del Ministro degli esteri Fumio Kishida in Russia prevista per questa primavera, non è stata per il momento cancellata.
Sono stati invece annullati i preparativi per il summit del G8, che comprende anche la Russia, che avrebbe dovuto avere luogo a giugno a Sochi. Difatti, le altre maggiori potenze industriali del G7, Giappone compreso, hanno condannato l’azione di Mosca in Ucraina.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/no-change-for-now-in-kishidas-planned-russia-visit
Meeting della Croce Rossa giapponese e nordcoreana seguito dall’incontro informale tra Keiichi Ono e Ryun Song Il
I rappresentanti della Croce Rossa giapponese e nordcoreana si sono incontrati a Shenyang, in Cina, per trattare del trasferimento sul suolo nipponico dei resti dei 21,600 giapponesi che morirono in Corea al termine della seconda guerra mondiale.
Dopo il meeting ufficiale, il direttore della divisione dell’Asia nordorientale del ministero degli Esteri giapponese Keiichi Ono e il capo della sezione Affari giapponesi del ministero degli Affari esteri nordcoreano Ryon Song Il hanno tenuto un incontro informale di almeno due ore, durante il quale Tokyo avrebbe sollevato la questione degli ostaggi.
Ri Ho Rim, Segratario generale della Croce Rossa nordcoreana ha descritto il meeting ufficiale come “produttivo”, aggiungendo che le due parti si sono accordate per incontrarsi ripetutamente per risolvere la questione dei resti giapponesi.
Fonti: Japan Today, Jiji Press
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-n-korean-red-cross-officials-meet-in-china
http://jen.jiji.com/jc/eng?g=eco&k=2014030300868
Gli USA vogliono i dettagli sull’incontro Giappone- Corea del Nord
Gli USA fanno appello a Tokyo affinché fornisca a Washington maggiori dettagli riguardo all’incontro bilaterale Giappone-Corea del Nord.
La portavoce del ministero degli Affari esteri Jen Psaki ha dichiarato che il governo statunitense sosterrà gli sforzi giapponesi per risolvere le sue dispute con la Corea del Nord tutt’ora insolute, compresa la questione degli ostaggi giapponesi. Questo purché tali sforzi avvengano “in modo trasparente”.
Le parole di Jen Psaki riflettono le preoccupazioni del governo statunitense secondo il quale Tokyo non vuole condividere con Washington le informazioni concernenti l’incontro informale con la Corea del Nord.
Già in passato gli USA erano rimasti insoddisfatti di non essere stati informati dell’incontro bilaterale segreto apparentemente tenutosi tra i due Paesi ad Hanoi lo scorso gennaio. Questa volta però, il Giappone ha comunicato agli Stati Uniti in anticipo che il meeting della Croce Rossa giapponese e nordcoreana avrebbe avuto luogo.
Fonte: The Japan Times
Link:http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/04/national/u-s-official-calls-on-japan-to-share-info-on-n-korea-talks/#.Uxxwrfl5OCo
Giappone e Danimarca: cooperazione marittima e FTA con l’Unione Europea
Il Primo Ministro Shinzo Abe e la sua controparte danese Helle Thorning-Schmidt, si sono accordati per rafforzare la cooperazione bilaterale nella sicurezza marittima e per impegnarsi nella rapida conclusione di un Free Trade Agreement tra Giappone e Unione Europea.
I due leader hanno convenuto di promuovere la cooperazione nell’ambito dell’energia rinnovabile, del peace-building, dello sviluppo della regione artica e delle relazioni bilaterali.
Già lo scorso anno Giappone e Unione Europea avevano iniziato i negoziati per creare un’area di libero scambio tra di essi. La conclusione di un Free Trade Agreement tra Giappone e UE porterebbe ad un grande potenziamento del commercio e della cooperazione tra le due regioni.
Fonte: The Japan Times
AIEA: Le scorte di plutonio giapponesi non sono motivo di preoccupazione
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica risponde alle obiezioni sollevate dalla Cina dichiarando che non c’è motivo di preoccuparsi che le scorte di plutonio giapponesi vengano utilizzate per la produzione di armi nucleari.
Il mese scorso, Pechino aveva espresso la sua estrema preoccupazione in seguito alla notizia che il Giappone aveva rifiutato di restituire agli USA più di 300 kg di plutonio per la maggior parte di tipo militare.
L’agenzia di stampa giapponese Kyodo aveva comunicato come gli USA avessero fatto pressione sul Giappone perché restituisse tale materiale nucleare che sarebbe potuto essere usato per costruire fino a 50 bombe nucleari. Il Giappone aveva inizialmente esitato, ma poi ceduto alla richiesta degli Stati Uniti.
Il materiale era stato comprato negli anni Sessanta per scopo di ricerca. I due governi si accorderanno ufficialmente sulla sua restituzione durante il summit per la sicurezza nucleare che si terrà a marzo all’Aja.
Fonte: Reuters
Link: http://uk.reuters.com/article/2014/03/03/uk-japan-iaea-plutonium-idUKBREA221EE20140303
5 marzo, Le sanzioni imposte alla Russia preoccupano il Giappone
L’intromissione russa in Ucraina ha messo Tokyo in allarme: ogni spinta da parte dei suoi alleati occidentali per imporre sanzioni economiche alla Russia potrebbe compromettere gli sforzi giapponesi tesi al miglioramento delle relazioni con Mosca.
Difatti, mentre Obama e gli altri leader del G7 parlano di sanzioni economiche o di altre risposte punitive, il Giappone non si lascia sfuggire nulla che possa compromettere i suoi rapporti con la Russia. Anzi,il Ministro del commercio Toshimitsu Motegi ha affermato che non c’è stato nessun cambio di direzione nella diplomazia economica e delle risorse tra Giappone e Russia.
L’avvicinamento dei due Paesi nell’ultimo periodo è stato guidato dai reciproci interessi energetici. Da un lato la Russia intende raddoppiare, entro i prossimi 20 anni, le sue esportazioni di gas e petrolio verso oriente in modo da non dover fare affidamento sul solo mercato europeo. Tramite l’oleodotto ESPO (East Siberia-Pacific Ocean)i flussi di petrolio russo vengono indirizzati direttamente verso l’Asia.
D’altro lato, il Giappone è costretto a importare grandi quantità di combustibile fossile per rimpiazzare la perdita di energia nucleare dovuta al disastro di Fukushima del 2011. L’importazione di petrolio dalla Russia è salita al 45% nel 2013 e il Giappone risulta essere il quarto paese importatore mondiale di petrolio greggio.
Per le sopracitate ragioni, un peggioramento delle relazione tra USA, UE e Russia, e le conseguenti sanzioni economiche a quest’ultima imposte, danneggerebbero il dialogo in atto tra Tokyo e Mosca, così come inciderebbero sulle importazioni energetiche, fondamentali per l’arcipelago nipponico.
Fonte: Reuters
Link: http://uk.reuters.com/article/2014/03/04/uk-ukraine-crisis-japan-idUKBREA230TK20140304
Nuova QDR: gli USA vogliono aumentare la propria presenza navale in Giappone
Secondo la nuova QDR (Quadrennial Defense Review), emessa martedì, gli Stati Uniti intendono aumentare la propria presenza navale in Giappone e, più in generale, la loro presenza militare nel Sudest asiatico.
Il piano prevede un costante impegno statunitense nell’area Asia-Pacifico, necessario per bilanciare la crescente forza navale cinese e per preservare pace e stabilità nella zona, resa calda dalle numerose dispute territoriali ancora insolute.
Le nuove linee guida prevedono anche un aumento della presenza navale statunitense in Giappone. L’idea è quella di accrescere il numero del personale delle forze marittime e aeree a Guam, laddove verranno trasferite anche le funzioni del Corpo dei Marines.
Tokyo e Washington hanno inoltre convenuto di spostare circa 9,000 Marines dalla prefettura di Okinawa a Guam a partire dal 2020.
La nuova QDR rivela come le preoccupazioni intorno alla Cina continuano a pesare in modo significativo nelle scelte di politica di sicurezza USA in Asia.
Fonte: The Japan Times
6 marzo, Ishiba: c’è bisogno di una “NATO asiatica”
Shigeru Ishiba, Segretario generale dell’LDP, ha sostenuto che il Giappone dovrebbe mirare alla creazione di un’organizzazione di sicurezza multilaterale in Asia simile alla NATO, per controbilanciare la militarizzazione cinese in corso.
Ishiba ha aggiunto che il Giappone dovrebbe rimuovere i limiti, a suo parere autoimposti, al diritto dell’autodifesa collettiva.
Dopo il suo incontro con Abe, Ishiba ha dichiarato che, una volta ottenuto il supporto del New Komeito (meno favorevole ad espandere il ruolo giapponese nell’ambito della sicurezza regionale), sono stati discussi i passi da compiere in direzione dell’eliminazione di tale divieto.
Eliminando il divieto dell’autodifesa collettiva, le SDF avrebbero il via libera per difendere i propri alleati in caso di attacco armato, senza che il Giappone sia stato colpito direttamente.
La questione rimane comunque spinosa perché porterebbe ad un ulteriore cambiamento nel framework della sicurezza giapponese creato nel rispetto delle severe regole della costituzione pacifista.
Fonte: The Japan Times
Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/03/06/national/ishiba-asia-needs-body-like-nato/#.UxyiY_l5OCo
Il divieto di esportazione di armi rimane
Il Giappone intende mantenere il suo divieto di esportazione di armi verso i Paesi coinvolti in conflitti armati.
Le nuove linee guida sull’esportazione di armi, insieme all’ipotetica soppressione del divieto di autodifesa collettiva, marcherebbero un profondo cambiamento nella politica di difesa giapponese.
Dalla prima bozza di tali linee guida si evince che il Giappone proibisce l’esportazione di armi solo se essa metta chiaramente a repentaglio la pace e la sicurezza globale.
Già nel 2011 il Giappone aveva ammorbidito le sue regole sul divieto di esportazione di armi, permettendone l’esportazione per scopi pacifici e umanitari e rendendo più agevole la partecipazione giapponese allo sviluppo e alla produzione collettiva di armamenti.
Nelle nuove linee guida, che possibilmente verranno approvate dal governo entro marzo, il divieto di esportazione di armi verso i Paesi coinvolti in conflitti internazionali verrà tuttavia mantenuto.
Fonte: The Japan Times
7 marzo, Il Giappone condanna l’azione russa, ma niente sanzioni, per il momento
Obama e Abe hanno discusso della situazione in Ucraina e si sono trovati d’accordo nel definire l’azione russa come una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. Hanno poi enfatizzato l’importanza di preservare la sovranità dell’Ucraina e la sua integrità territoriale.
Nonostante ciò, Fumio Kishida, ministro degli Esteri giapponese, ha sostenuto che per il momento il governo non intende imporre sanzioni contro la Russia: il Giappone risponderà appropriatamente a questa crisi solo dopo averne debitamente considerato gli sviluppi futuri. Ha anche aggiunto che il Giappone è intenzionato ad aumentare la sua assistenza finanziaria in Ucraina.
Anche il portavoce del governo Yoshihide Suga ha ribadito che il Giappone non prenderà una decisione prima di essersi consultato con le altre potenze mondiali. Il Paese non reagirà per primo, ma osserverà prima la risposta europea alla crisi ucraina.
Per il momento gli incontri ufficiali dei rappresenti dei governi russo e giapponese non sono stati cancellati: permane sia l’invito a Putin da parte di Abe a venire in visita a Tokyo, sia il viaggio a Mosca del ministro degli Esteri Kishida fissata per aprile.
Fonti: Asahi Shinbun, The Japan Times, News on Japan
Link: http://ajw.asahi.com/article/behind_news/politics/AJ201403070067
http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106812.php
Gli USA premono affinché il Giappone riallacci i legami con la Corea del Sud
Caroline Kennedy, ambasciatrice USA in Giappone, ha esortato Tokyo e Seul a superare le loro dispute e a recuperare un buon rapporto bilaterale. Gli USA, stretti alleati di entrambi i Paesi, si impegneranno a contribuire in questo processo perché l’allentamento delle tensioni in Asia è nell’interesse di tutti.
Il governo statunitense ha pertanto sollecitato il Giappone a scusarsi per la questione delle “comfort women”: essa è da considerare come un caso legato ai diritti umani e non come una disputa politica tra le due nazioni.
Il governo della Corea del Sud ha intensificato più che mai le pressioni sul Giappone a riguardo, anche nell’ambito dei fora internazionali. Questo mercoledì, di fronte al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri sudcoreano Yun Byung-se ha fortemente criticato il progetto giapponese di rivedere la propria dichiarazione di scuse del 1993. Egli ha sostenuto che senza il pentimento da parte del Giappone per ciò ha commesso in passato, non esiste futuro per le relazioni nippo-sudcoreane.
I due Paesi condividono sfide comuni come l’incertezza legata alla Corea del Nord e la sua dotazione di nucleare, o la preoccupazione per l’incredibile crescita economica e militare della Cina. Danny Russel, assistente del Segretario di stato USA per l’Asia orientale, ha pertanto invitato Giappone e Corea del Sud a guardare al modello Stati Uniti-Giappone: esso può servire ad esempio per mostrare come due Paesi possano superare le amarezze della seconda guerra mondiale e consolidare una stretta amicizia.
Fonte:Global Post, The Japan Times
Link: http://www.globalpost.com/dispatch/news/afp/140306/us-envoy-kennedy-urges-japan-s-korea-mend-ties
(Featured image source: http://www.flickr.com/search/?q=abe%20putin )