Rassegna settimanale 15-21 febbraio: Giappone
18 febbraio, La Cina e le preoccupazioni per il riarmo giapponese
La Cina ha dichiarato lunedì di essere “estremamente preoccupata” a causa di un resoconto che afferma che il Giappone si sia rifiutato di restituire agli USA più di 300 kg di plutonio altamente distruttivo.
L’agenzia di stampa giapponese Kyodo ha dichiarato che Washington ha fatto pressione sul Giappone affinché restituisse il materiale nucleare che poteva essere usato per creare fino a 50 ordigni nucleari.
Il Giappone inizialmente si è rifiutato ma poi ha eseguito la richiesta americana.
Il materiale nucleare era stato acquistato per motivi di ricerca negli anni ’60. I due governi hanno raggiunto un accordo sulla restituzione durante il Summit sulla sicurezza Nucleare tenutosi all’Aia lo scorso marzo.
La Cina è coinvolta in una disputa territoriale col Giappone e ha più volte segnalato che il Giappone sta tentando il riarmo.
Il Ministro degli Esteri cinese Hua Chunying ha dichiarato che “La Cina crede che il Giappone, in quanto segnatario del Trattato di Non proliferazione, dovrebbe rispettare rigorosamente gli impegni internazionali di sicurezza nucleare e non proliferazione”.
Fonte: News on Japan
Link: http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106580.php
19 Febbraio, Un assistente del Primo Ministro Abe mette alla gogna gli USA su You tube
Un assistente del Primo Ministro Shinzo Abe ha espresso il suo disappunto alle critiche mosse dagli USA per la visita svolta da Abe lo scorso dicembre al tempio Yasukuni. Il Primo Ministro, però, ha voluto precisare che il punto di vista del suo assistente non rispecchia il punto di vista del governo.
Chi ha fatto la dichiarazione è Seiichi Eto, membro della Camera dei Consiglieri del Giappone del partito democratico di Abe. Ha pubblicato un video su You tube dove dichiara “Siamo noi a essere delusi”. Seiichi Eto stesso ha poi dichiarato di voler cancellare il video affinché non venga preso come un messaggio ufficiale del governo. Poche ore dopo la pubblicazione del video ha dichiarato che si trattava di “un suo punto di vista personalissimo”.
Fonte: The Japan Times, News on Japan
Link: http://www.japantimes.co.jp/news/2014/02/19/national/abe-aide-pillories-u-s-on-youtube/
http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106598.php
19 febbraio, L’importanza dell’alleanza Giappone-Corea del Sud per gli USA
I legislatori Americani in visita in Asia chiedono a Giappone e Corea del sud di aggiustare le loro relazioni perché solo così l’alleanza trilaterale con gli USA può continuare a crescere di importanza.
Diana DeGette, democratica del Colorado e co-direttrice del Gruppo di studi sul Giappone ha dichiarato che gli USA puntano molto sul rafforzamento della relazione trilaterale e che il Giappone deve lavorare molto sul miglioramento delle sue relazioni con la Corea del Sud.
Anche l’ambasciatrice americana in Giappone Kennedy ha richiesto dei maggior scambi tra i due Paesi.
Le relazioni nippo-coreane sono difficili per la diversità di vedute riguardo alla storia bellica e alle dispute territoriali.
Per gli USA, però, è arrivato il momento di sanare il rapporto, di risolvere le vecchie questioni rimaste irrisolte e di lasciarle nel passato per poter lavorare a un comune sviluppo economico e a una comune strategia di sicurezza.
Fonte: The Japan times
Link:http://www.japantimes.co.jp/news/2014/02/19/national/u-s-lawmakers-say-alliance-with-japan-s-korea-key/#.Uwib2e3DWuM
20 Febbraio, Un consigliere di Abe e l’intervista travisata dal The Wall Street Journal
Etsuro Honda, uno dei fautori della così detta politica Abenomics, giovedì ha negato di aver elogiato in un’intervista al The Wall Street Journal la visita del Primo Ministro Shinzo Abe al tempio Yasukuni.
Honda ha dichiarato di aver detto ai giornalisti che il tempio shinto Yasukuni è un “posto speciale per i giapponesi”, aggiungendo “Non mi aspettavo che (il giornale) avrebbe riportato le mie parole in quel modo”.
L’articolo online del WSJ cita che Honda “è felice che Abe si sia recato in visita allo Yasukuni per onorare le memorie” dei piloti che hanno sacrificato le loro vite come kamikaze durante gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale e di altri soldati che hanno perso la vita durante la guerra e in conflitti precedenti.
Fonte: News on Japan, Asahi shimbun
Link: http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106611.php
http://ajw.asahi.com/article/behind_news/politics/AJ201402210032
20 Febbraio, Sotto esame le motivazioni alla base delle scuse per le Comfort women
Un portavoce del governo giapponese ha dichiarato giovedì che Tokyo vorrebbe riesaminare uno studio di venti anni fa che aveva portato il Giappone a porgere le scuse alla Corea per la prostituzione forzata avvenuta durante la seconda guerra mondiale.
Il segretario generale di Gabinetto Yoshihide Suga ha detto che sarebbe desiderabile che la questione fosse rivista da un punto di vista accademico.
Suga ha detto, inoltre, che il Giappone vuole verificare l’autenticità delle interviste fatte a sedici donne coreane che hanno dichiarato di essere state costrette a prostituirsi per l’esercito giapponese durante la seconda guerra mondiale.
Questo mostra ancora una volta i dubbi sulla questione delle comfort women e di sicuro provocherà una tensione ulteriore delle relazioni nippo- coreane.
Le interviste erano state fatte dagli ufficiali del governo giapponese a Seul nei primi anni ’90 e avevano portato alle scuse ufficiali giapponesi nel 1993.
L’ammissione dell’esistenza del sistema di comfort women e le scuse ufficiali fatte dall’allora Primo Ministro Kono si pensa fossero basate su testimonianze ufficiose.
Il Primo Ministro Shinzo Abe è stato criticato da Corea del Sud e Cina per fare marcia indietro per quanto riguarda le scuse e le ammissioni dei reati fatti durante la guerra. I membri nazionalisti del suo governo non hanno visto di buon grado i tentativi fatti recentemente dalla Corea del Sud per ottenere il supporto degli USA per convincere il Giappone a rimanere fedele alle scuse del 1993.
Anche se non ci sono numeri precisi, alcuni storici hanno affermato che durante la guerra circa 200.000 donne di vari paesi asiatici, soprattutto coreane, sono state obbligate a servire come schiave del sesso per i soldati giapponesi in bordelli al fronte.
Fonte: Japan Today, The Japan Times
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-may-review-study-on-wwii-sex-slavery
http://www.japantimes.co.jp/news/2014/02/20/national/japan-may-make-another-provocative-move-over-wwii-sex-slavery/#.UwicN-3DWuM
21 febbraio, La Cina difende la memoria storica del massacro di Nanchino
La Cina questa settimana ha fatto una campagna di propaganda contro il Giappone che includeva una visita guidata del luogo dove è avvenuto il massacro di Nanchino nel 1937 per mostrare che ci sono prove reali che mostrano la veridicità del fatto.
I rapporti fra Cina e Giappone sono sempre stati un po’ tesi per l’atteggiamento ambivalente di Tokyo sui crimini di guerra.
I leader giapponesi hanno più volte porto le loro scuse per le sofferenze inflitte dall’Esercito Imperiale Giapponese ma i commenti fatti dai politici più conservatori hanno sempre posto dubbi sulla sincerità giapponese.
Il massacro di Nanchino è stato un insieme di crimini di guerra perpetrati dall’esercito giapponese a Nanchino, in quel periodo capitale della Repubblica di Cina.
Secondo le stime del Tribunale Militare Internazionale per l’Estremo Oriente, il numero complessivo di civili e prigionieri di guerra assassinati a Nanchino e nei suoi paraggi, nel corso delle prime sei settimane dell’occupazione giapponese, supererebbe le 200.000 unità.
Alcuni politici e accademici giapponesi, però, hanno negato che il massacro abbia avuto luogo o hanno abbassato drasticamente il numero delle vittime. Anche questo mese un membro della emittente pubblica giapponese ha dichiarato pubblicamente che il massacro non ha mai avuto luogo.
Fonte: News on Japan
Link: http://newsonjapan.com/html/newsdesk/article/106617.php
21 febbraio, Partnership Transpacifica: “permangono ancora divergenze considerevoli” tra Tokyo e Washington
Venerdì scorso il Ministro dell’economia Akira Amari ha dichiarato che il Giappone e gli USA restano ancora lontani dal raggiungere un accordo commerciale per l’area del Pacifico.
Le due potenze economiche negli incontri per riuscire a realizzare la Partnership Transpacifica cercano di raggiungere accordi sulle questioni bilaterali chiave: le automobili per gli USA e i prodotti agricoli, come il riso, per il Giappone.
Risolte queste questioni sarà più facile raggiungere un accordo tra i 12 Paesi affacciati sul Pacifico.
Amari ha dichiarato che “permangono ancora divergenze considerevoli” tra Tokyo e Washington.
I negoziatori avevano sperato di poter trovare un accordo bilaterale questa settimana a Tokyo prima dell’incontro dei Ministri per la Partnership Transpacifica, che comincerà sabato a Singapore.
Amari, rappresentante della delegazione giapponese, ha detto che nonostante i numerosi ostacoli che le negoziazioni presentano, farà il massimo per raggiungere un accordo a Singapore.
Fonte: Japan Today
Link: http://www.japantoday.com/category/politics/view/japan-u-s-remain-far-apart-on-tpp-trade-talks-amari
(Featured Image source: Flickr)