Rassegna settimanale 1-7 febbraio: Sud-est asiatico

Rassegna settimanale 1-7 febbraio: Sud-est asiatico

1 Febbraio, Thailandia – Elezioni: scontri il giorno che precede le elezioni

Il 2 febbraio in Thailandia si vota per le elezioni legislative. In alcune zone del Paese ci sono stati manifestazioni e scontri tra gli oppositori e i sostenitori del governo.

I dimostranti accusano il primo ministro Yingluck Shinawatra di essere sotto il controllo di suo fratello, l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra e vogliono che si ritiri. Per dimostrare la loro opposizione hanno occupato il palazzo in cui erano conservate le schede di voto. Il movimento sta cercando, infatti, di ostacolare lo svolgimento delle elezioni, soprattutto nel Sud del Paese, dove possono contare con un numero maggiore di sostenitori.

C’è chi teme un colpo di stato e in un acuirsi della violenza. Gli inviati della Bbc prevedono che domenica il10% dei seggi elettorali non sarà il grado di aprire.

Fonti: BBC, Asian Correspondent

Link: http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-25997318

http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-26000693

http://asiancorrespondent.com/119136/does-the-icg-support-the-pdrcs-reform-before-elections/

1 febbraio, Indonesia e Malesia – Il tunnel verso il nulla

I governi di Indonesia a Malesia hanno proposto di investire 15 bilioni di RMB per costruire un tunnel lungo 17,5 km, che potrebbe rivelarsi un passaggio che non porta da nessuna parte e, pertanto, una spesa di soldi per due Paesi che se lo possono permettere a mala pena.

Il tunnel faciliterebbe la comunicazione tra la piccola isola indonesiana di Karimun nella provincia di Riau (Sumatra) e la città malese di pescatori a 69 km da Johor Bahru, la capitale di Johor.

Ci si domanda se possa portare a vantaggi economici importanti e se le autorità saranno in grado di garantire la sicurezza della tratta. Molti sostengono che sarebbe più pratico effettuare lo stesso tragitto via aerea e risparmiare la spesa.

Fonte: Asian Correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/119131/indonesia-and-malaysias-tunnel-to-nowhere/

2 febbraio, Thailandia – Elezioni: le proteste hanno accompagnato e ostacolato le elezioni

Oggi hanno avuto luogo le elezioni in tutto il Paese.

Le proteste e manifestazioni hanno accompagnato e, in molti casi, ostacolato le elezioni. Sembra, infatti, che le dimostrazioni abbiano forzato la chiusura di centinaia di seggi elettorali, ci sono stati scontri tra i manifestanti, la polizia e i cittadini, e la minaccia di violenza è stata costante.

I manifestanti vogliono che il governo sia rimpiazzato da un consiglio non eletto che dovrebbe riscrivere le leggi politiche ed elettorali per porre fine ai problemi profondi di corruzione.

È molto probabile che il risultato delle elezioni sia comunque nullo, dato che i manifestanti hanno bloccato l’iscrizione dei candidati in alcuni distretti e, pertanto, il parlamento non avrà abbastanza membri da convocare. Questo significa che il primo ministro Yingluck Shinawatra non sarà in grado di creare un governo e che quindi la Thailandia si troverà in un limbo politico per alcuni mesi.

Fonte: Asian Correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/119160/live-blog-february-2014-elections-in-thailand/

3 febbraio, Thailandia – Elezioni: si tornerà a votare?

I funzionari thailandesi hanno annunciato che potrebbero essere necessarie varie settimane per riorganizzare le votazioni nelle aree dove domenica non è stato possibile votare a causa delle manifestazioni.

Fonte: BBC

Link: http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-26016461

Sri Lanka – Crimini di guerra e diritti umani

Il Tribunale permanente dei Popoli ha affermato che sia le truppe governative che i ribelli hanno commesso crimini di guerra durante i 30 anni di guerra civile tra le truppe del governo dello Sri Lanka e i ribelli delle Tigri per la liberazione della patria Tamil conclusasi nel maggio 2009 con la sconfitta militare degli ultimi.

Le prove che mostrano le violenze e il non rispetto dei diritti umani sono numerose; Colombo, comunque, nega di aver commesso crimini di guerra e rifiuta di nominare una commissione di inchiesta.

Lo Sri lanka ha infatto criticato la mossa degli U.S.A. a sostegno di una terza decisione presso il corpo delle Nazioni Unite (dopo quelle di Dublino e Brema) per i diritti umani. Lo Sri Lanka ha infatti affermato che non vuole essere comandata dalla comunità internazionale per quanto riguarda gli affari interni.

Fonte: Asian Correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/119188/permanent-peoples-tribunals-and-the-pursuit-of-justice-in-sri-lanka/

http://asiancorrespondent.com/119182/sri-lanka-hits-out-at-us-over-rights-resolution-2/

http://asiancorrespondent.com/119225/sri-lanka-leader-lashes-out-as-un-resolution-looms/

4 febbraio, Cambogia – Industria tessile, sicurezza e salario minimo

86 lavoratori dell’industria tessile sono rimasti feriti a Phnom Pehn a causa dello schianto del furgone che li trasportava.

11 sono gravi. Tutti lavoravano per fabbriche che producono scarpe e accessori sportivi per famose marche occidentali.

L’industria tessile è il settore export più redditizio del Paese, nel 2013 la Cambogia ha esportato più di 5 bilioni di $ di prodotto a Stati Uniti e Europa. In quatto giorni, inoltre, gli operai cambogiani sono impegnati in uno sciopero per l’aumento dello stipendio minimo. I sindacati si battono infatti perché lo stipendio minimo passi da 100 a 160$ al mese.

Mr. Athit, uno dei responsabili del CCAWDU ha affermato che il governo “want people to shut up, to listen and not to demand anything,” però che, in realtà, la gente tornerà a lavorare, una volta ottenuto l’aumento di stipendio.

Lo sciopero ha anche come scopo il rilascio dei 23 leader di nonprtofit e sindacati, arrestati durante le repressioni di gennaio per violenza e danni intenzionali.

Fonte: Asian Correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/119232/86-cambodian-garment-workers-hurt-in-truck-accident/

http://asiancorrespondent.com/119227/strike-threat-remains-as-cambodia-wage-dispute-drags-on/

5 febbraio, Cambogia – Le industrie tessili si oppongono ai sindacati

Human rights watch afferma che il governo dovrebbe smettere di bandire le manifestazioni e gli scioperi degli operai e rafforzare, invece, le leggi sul lavoro.

Il non rispetto dei diritti umani è alla base del giorno nelle fabbriche.

Le fabbriche tessili che forniscono prodotti a marche di fama internazionale usano abitualmente minacce, licenziamenti e mancato rinnovo dei contratti di lavoro temporale per interferire con i diritti dei lavoratori di stabilire e partecipare a i sindacati indipendenti.

Dovrebbe essere responsabilità del governo, da un lato, e delle aziende occidentali, dall’altro, la garanzia del rispetto dei diritti umani e della libertà degli operai di partecipare ai sindacati.

Fonte: Human rights watcher

Tutta l’inchiesta qui: http://www.hrw.org/news/2014/02/02/cambodia-garment-factories-thwarting-unions

6 febbraio, Bangladesh – Settore tessile, sindacati e minacce

Un gruppo di diritti umanitari ha ha affermato che i proprietari di una fabbrica tessile in Bangladesh ha minacciato gli operai che volevano organizzare i sindacati.

Le condizioni di lavoro nelle fabbriche tessili in Bangladesh sono dure e insicure. Ci sono stati una serie di disastri, come il crollo nel 2012 di un intero palazzo che ha causato la morte di più di 1000 lavoratori (leggi il nostro articolo dossier sull’accaduto).

La possibilità di creare gruppi sindacali è ancora molto limitata, ma dopo le varie tragedie il Bagladesh ha introdotto vari emendamenti alla legge sul lavoro.

L’industria tessile da lavoro a più di 4 milioni di persone e il Bangladesh guadagna più di 20 bilioni di  $ ogni anno dalle esportazioni dei prodotti tessili ai maggiori retailer in Europa e Stati Uniti.

Fonte: Asian Correspondent

Link: http://asiancorrespondent.com/119319/group-bangladesh-garment-workers-threatened-over-union/

7 febbraio, Filippine – Ringraziamenti per gli aiuti per il tifone Haiyan

Le Filippine hanno lanciato una campagna pubblicitaria #PHthankyou per ringraziare tutti coloro che hanno fornito aiuti per il tifone Haiyan.

3 mesi dopo la tragedia sono iniziati a comparire cartelloni di ringraziamento a Times Squame (New York), Picadilly Circus (Londra) e altre 6 località.

Fonte: BBC

Link: http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-26096479

(Feature image source: http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-25997318)