-Stefania Giannoulidis- Occidente e Oriente. Europa e Asia. Cristianesimo e scintoismo. Patate e sushi. Facendo un primo brainstorming su Germania e Giappone, affiorano alla mente…
L’evoluzione che hanno avuto in questi ultimi anni i social media nel regolare processi sociali e politici è innegabile e, in parte, inaspettata. Questo articolo ha come obiettivo valutare il ruolo dei social media nelle relazioni internazionali analizzando il loro impatto come strumenti per organizzare rivolte e rivoluzioni, come mezzi per la diffusione della democrazia e la ridistribuzione del potere e anche come strumenti utili per affrontare i disastri naturali.
La grande fabbrica dell’industria tessile il Rana Plaza ha inghiottito oltre 1100 persone. Nella periferia di Dacca, capitale del Banglasdesh, il Rana Plaza rappresentava il simbolo della delocalizzazione a buon mercato; al suo interno le aziende occidentali producevano magliette, camicie, vestiti di ogni genere. Abiti che in Europa e negli Stati Uniti si acquistano nei grandi magazzini e in molte catene di famosi brand.
Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire meglio i concetti di “potenza civile” e di “soft power”, attraverso l’analisi di due case studies: il Giappone e l’Unione Europea.L’articolo vuole prima di tutto tracciare l’evoluzione di queste due potenze sulla scena internazionale e della loro storia come potenze civili, ma vuole anche analizzare le sfide poste a queste e alla loro natura “pacifica” dal sistema post-guerra fredda e dalla globalizzazione.
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